Dfs nel processo per il fallimento di Olcese Immobiliare
Dfs, nelle persone di Massimo Dinoia e Giovanni Dinoia, ha ottenuto, davanti al Tribunale penale di Milano, l’assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste” del Presidente del Cda di Olcese Immobiliare, società operante nel settore immobiliare, controllata da Olcese, in relazione all’ipotesi di bancarotta fraudolenta.
Lipani Catricalà vince con il Consorzio Asi
Lipani Catricalà con un team composto da Antonio Catricalà, Damiano Lipani e Giorgio Mazzone ha assistito con successo l’ex commissario straordinario e l’ex direttore generale nei cui confronti il Consorzio per l'area di sviluppo industriale della provincia di Napoli aveva promosso un’azione di responsabilità ex art. 2393 c.c., solidalmente con altri soggetti convenuti nel medesimo giudizio. Con la sentenza n. 3219 del 25 marzo 2019 il Tribunale di Napoli - aderendo integralmente alle tesi sostenute da Lipani Catricalà - ha dichiarato inammissibile l’azione poiché al citato Consorzio, che non è costituito in forma societaria, non si può estendere la disciplina delle azioni di responsabilità dettate dall’art. 2393 c.c. per le Spa e dall’art. 2476 per le Srl. In particolare, il Tribunale di Napoli ha rilevato che i consorzi presentano rispetto alle società elementi peculiari caratteristici che si pongono quali insuperabili aspetti di differenziazione rispetto al modello societario, tra cui, in particolare, la differenza tra capitale sociale e fondo consortile e l’assenza di un utile da dividere. Per effetto della declaratoria di inammissibilità dell’azione, il Consorzio per l'area di sviluppo industriale della Provincia di Napoli è stato condannato al pagamento delle spese legali in favore dei convenuti.
Fft vince in Consiglio di Stato con Ati Conpat Scarl
Fatigato Follieri Teta, con Enrico Follieri, socio amministratore dello studio Follieri, ha ottenuto il rigetto anche dell’appello al Consiglio di Stato proposto da Intercantieri Vittadello contro la sentenza del Tar Bari, che aveva confermato l’aggiudicazione di un appalto di lavori da circa 16 mln di euro all’Ati Conpat. I lavori, la cui esecuzione era già stata avviata in virtù del risultato ottenuto in primo grado e del rigetto della domanda cautelare in appello, consistono nella ristrutturazione della traversa del torrente Sauro, in provincia di Matera, e sono stati aggiudicati dall’ Ente Irrigazione Puglia, Lucania ed Irpinia.
Cintioli e Jones Day vincono al Tar per Fca Bank
Il Tar ha accolto l’istanza cautelare presentata dalle captive banks dei costruttori auto, sospendendo il provvedimento dell’8 gennaio scorso con cui l’Autorità garante della concorrenza aveva accertato una presunta intesa anticompetitiva nel mercato dei finanziamenti auto ed irrogato sanzioni pesantissime. L’udienza di merito è stata fissata al 26 febbraio 2020. Fca Bank, captive del gruppo Fiar Chrysler, è stata assistita in giudizio da Mario Todino di Jones Day e da Fabio Cintioli dello studio Cintioli.
Dal Piaz vince con Ausl Valle d’Aosta al Consiglio di Stato
Dal Piaz ha assistito l’Ausl Valle d’Aosta e la società In.Va nel giudizio dinanzi al Consiglio di Stato relativo all’esclusione della società Randstad Italia dalla gara per la somministrazione di lavoro temporaneo.
In primo grado, il Tar per la Valle d’Aosta ha respinto il ricorso promosso da Randstad Italia, ritenendo infondate tutte le censure avanzate dalla stessa, in particolare sottolineando la correttezza dello svolgimento della gara e ritenendo i criteri di valutazione sufficientemente specificati. L’udienza di discussione conclusiva dinanzi al Consiglio di Stato è stata fissata per il mese di giugno.
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Contenziosi (11 aprile 2019)
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Finanza (11 aprile 2019)
White & Case e Lms nel rifinanziamento di Sinterama
White & Case e Lms hanno prestato assistenza nel rifinanziamento dell’indebitamento finanziario di Sinterama, società attiva nella produzione di filati in poliestere colorato. L’operazione dell’importo complessivo di 28,5 milioni di euro è stata finanziata da Deutsche Bank, illimity Bank e DeA Capital Alternative Funds Sgr, non in proprio, ma per conto e quale società di gestione del comparto denominato “Comparto Crediti” del fondo comune di investimento alternativo italiano (Fia) mobiliare di tipo chiuso multi-comparto, denominato “IDeA Ccr (Corporate Credit Recovery) I” o “IDeA Ccr I”. White & Case ha assistito i finanziatori con un team che ha compreso i partner Iacopo Canino e Alessandro Nolet e il senior associate Silvia Pasqualini. Lms ha assistito Sinterama con un team composto dal partner Francesco Serrano e dall’associate Nicholas Luraghi.
Gli studi coinvolti nell'operazione d'investimento in Alia Therapeutics
Chiomenti, Bolelli, Cp-Dl Capolino-Perlingieri & Leone e Bird & Bird hanno assistito i diversi soggetti coinvolti nell’operazione di investimento “seed” di 1,3 milioni di euro di BiovelocITA, il primo acceleratore italiano dedicato alle aziende del red biotech, in Alia Therapeutics, startup del dipartimento di biologia cellulare, computazionale ed integrata dell’Università di Trento e prima società italiana attiva nella cura delle malattie genetiche con tecnologie di editing genomico. BiovelocITA è stata assistita, per gli aspetti contrattuali e societari, da Chiomenti, con un team guidato dal counsel Gianfilippo Pezzulo e composto dal senior associate Giulio Pinetti e dall’associate Silvia Colomba e per gli aspetti fiscali da Bolelli con il coinvolgimento di Luca Marinelli. I soci di Alia Therapeutics sono stati assistiti, per gli aspetti contrattuali e societari, da Cp-Dl Capolino Perlingieri & Leone, con un team guidato da Giancarlo Capolino Perlingieri e composto da Maria Pia Carretta e Giovanni Marcon. Bird & Bird, con il coinvolgimento di Claudia Ricciardi, ha affiancato Alia Therapeutics per gli aspetti ip. L’investimento nella start-up era infatti condizionato alla sottoscrizione di accordi di licenza e di cessione di taluni diritti ip (brevetti e know how) da parte dell’Università di Trento in favore di Alia Therapeutics.
Carbonetti con BorsaDelCredito.it nella predisposizione di formule innovative di finanziamento
Carbonetti, con il socio Marco Romanelli e gli associate Alberto Mozzi e Giorgio Politano, ha assistito BorsaDelCredito.it – il primo operatore italiano di peer to peer lending per le pmi, specializzato nel credito alle micro, piccole e medie imprese – nella predisposizione di formule innovative di finanziamento sulla piattaforma di social lending, dedicate ai venditori sui principali marketplace. In particolare, lo studio ha prestato la propria assistenza nella definizione di un prodotto pensato per finanziare in tempi rapidi i seller che operano sul marketplace di Amazon, interessati ad incrementare le scorte di magazzino, ottenendo migliori condizioni di acquisto dei prodotti e migliorando i margini.
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Corporate/M&a (11 aprile 2019)
BonelliErede al fianco di Epta nell’acquisizione di Kysor Warren
BonelliErede ha assistito Epta, gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale, nell’operazione di acquisizione di Kysor Warren, terzo produttore statunitense di vetrine refrigerate e impianti per la refrigerazione commerciale. Come comunicato dalla stessa Epta, l’operazione, dal valore di 49 milioni di dollari, rappresenta un’acquisizione strategica in linea con i piani di espansione dell’azienda, a seguito della quale nascerà la nuova società Kysor Waren Epta Us Corp. BonelliErede ha curato gli aspetti legali dell’operazione con un team guidato dalla partner Elena Busson e composto dalla senior associate Giulia Elisabetta Uboldi. Hanno agito inoltre al fianco di Epta Honigman, che ha seguito gli aspetti di diritto statunitense, e Ey, che ha seguito i profili fiscali con un team composto dal partner Mario Ferrol e dal senior manager Davide De Santis. Morrison&Foerster ha assistito la società venditrice Lennox International.
Gli studi in campo nel closing della compravendita di Celli
Giovannelli e Orrick, insieme a Legance, hanno rispettivamente assistito Ardian, fondo di private equity francese, e Consilium Sgr, la famiglia Celli e il management nel closing della compravendita dell’intero capitale sociale di Celli, società attiva nel settore del dispensing di bevande per produttori di birra e soft drink. Il team di Giovannelli, che ha agito come deal counsel per Ardian, era composto dal socio Fabrizio Scaparro e dagli associate Paola Pagani, Matilde Finucci, Lilia Montella, Matteo Bruni e Camilla Bolognini. Lo studio Gitti, con il socio Diego De Francesco e il counsel Paolo Ferrandi, ha assistito Ardian per gli aspetti fiscali, mentre Gattai Minoli Agostinelli, con un team composto dal socio Lorenzo Vernetti e dagli associate Silvia Romano e Federico Tropeano, ha assistito Ardian in relazione agli aspetti legati al finanziamento. Mediobanca ha assistito Ardian in qualità di advisor finanziario. I venditori sono stati assistiti da Orrick, con un team guidato dal socio Guido Testa e composto dal senior associate Filippo Cristaldi e da Federica Giorleo, coadiuvati da Pietro Parrocchetti. Il management di Celli è stato affiancato anche da Legance, con un team composto dalle partner Silvia Tozzoli e Barbara Sancisi. Gli aspetti fiscali sono stati seguiti dal managing associate Davide Nespolino. Latham & Watkins ha assistito le banche finanziatrici con un team coordinato da Antongiulio Scialpi e Marcello Bragliani e composto da Erika Brini Raimondi, Nicola Nocerino e Maria Cristina Grechi.
Corvel, Vfgs e Triberti Colombo nell’acquisizione di Neotech
Corvel e Vfgs hanno assistito il gruppo paneuropeo Noventic, specializzato in strumenti di controllo climatico intelligenti, nell’acquisizione di una quota corrispondente al 100% dell’intero capitale sociale di Neotech, società operativa nel settore della tecnologia e dei servizi di raccolta, misurazione e ripartizione individuale delle spese energetiche nei condomini. Advisor legali del gruppo tedesco sono stati Corvel di Amburgo, con il partner Sven Schubert, e Vfgs Avvocati, con i partner Luca Vicarioli e Stefano Balzola. Il venditore, Daniele Mietto, è stato assistito da Nicola Salvarani e Stefano Versace dello studio Triberti Colombo.
Deloitte Legal nell’acquisto della maggioranza di Fg Europe Italia
Deloitte Legal, con un team coordinato dalla partner Antonella Alfonsi e da Silvia Tore, ha assistito Fujitsu General Limited, società giapponese quotata presso la borsa di Tokyo e leader mondiale nella produzione e distribuzione di sistemi di condizionamento, nell’acquisizione del 51% della società Fg Europe Italia già distributore di prodotti Fujitsu. Gli aspetti di diritto del lavoro dell’operazione sono stati seguiti da Stefano Miniati. Tramite l’ingresso nella compagine sociale di Fg Europe Italia, Fujitsu General Limited rafforza la propria presenza nel mercato della distribuzione e vendita di condizionatori e impianti di refrigerazione in Italia, ampliando la sua presenza in Europa. Studio Tributario e Societario ha curato gli aspetti fiscali della due diligence con un team composto dal partner Luca Bosco e da Pasquale Colaci. Deloitte Financial Advisory ha curato la financial due diligence con un team composto dal partner Marco Bastasin e da Michele Antonelli.
Dla Piper, Dentons e Toffoletto De Luca Tamajo nell'acquisizione di Advanced Sterilization Products
Dla Piper ha assistito Fortive, colosso americano attivo nel settore della tecnologia industriale, nell'acquisizione di Advanced Sterilization Products da Johnson & Johnson Medical, società del gruppo Johnson & Johnson. Il business Advanced Sterilization Products opera nelle soluzioni innovative per la prevenzione delle infezioni, che comprendono materiali di consumo e software da utilizzare nella sterilizzazione a bassa temperatura e nella disinfezione di alto livello di strumenti chirurgici riutilizzabili. Il team di Dla Piper è stato coordinato dal lead lawyer Christian Iannaccone e da Giorgia Grande per gli aspetti corporate, dal partner Marco de Morpurgo per i profili regolatori ed dalla partner Carmen Chierchia per le questioni ambientali. Il team ha anche visto coinvolti il partner Federico Strada insieme a Lorenzo Caprara per gli aspetti giuslavoristici. Johnson & Johnson Medical è stata assistita da Dentons con un team composto dal partner Luca Pocobelli e dall’associate Ferdinando Bonofiglio per gli aspetti corporate, e da Toffoletto De Luca Tamajo, con la partner Ornella Patané, per gli aspetti giuslavoristici.
Gatti Pavesi Bianchi nell’acquisizione di una partecipazione in UmbraGroup
Gatti Pavesi Bianchi ha agito quale deal counsel nell’acquisizione da parte di Ipoc 3 di una partecipazione di minoranza in UmbraGroup, azienda multinazionale attiva nel settore delle viti a ricircolo di sfera e degli attuatori elettromeccanici prevalentemente destinati al settore aerospaziale. Gatti Pavesi Bianchi ha agito con un team coordinato da Stefano Valerio e Giorgio Groppi e composto da Guidomaria Brambilla e Carolina Magarini Montenero. Gli aspetti di strutturazione dell’operazione, governance e fiscali per Umbragroup sono stati curati dallo studio Mbs Services. Ipoc 3 è un veicolo di investimento promosso da Azimut Global Counseling ed Electa Ventures e con cornerstone investor Ipo Club, il fondo chiuso del gruppo Azimut dedicato a investimenti in pre-ipo, lanciato nel 2017 per iniziativa di Azimut Libera Impresa con la stessa Electa. Ipoc 3 ha acquisito una partecipazione rappresentativa del 18,75% del capitale sociale di UmbraGroup mediante un’operazione eseguita in parte tramite aumento di capitale e in parte attraverso l’acquisto di azioni dai soci esistenti.
Ponti e Osborne Clarke per la fusione tra Autostar e Autotorino
Osborne Clarke e Ponti hanno assistito rispettivamente Autototorino e Autostar, due tra i protagonisti del settore italiano della distribuzione, vendita e assistenza di autoveicoli, che si sono unite per dare vita a un nuovo progetto che guarda a occupazione, espansione e innovazione. Osborne Clarke ha agito con un team guidato dal partner Riccardo Roversi, coadiuvato dal partner Alessandro Villa e dall’associate Giulia Basile. Il partner Stefano Lava ha curato gli aspetti giuslavoristici, mentre il senior associate Angelo Molinaro si è occupato della parte antitrust. Ponti ha operato con un team composto dai partner Paolo Panella e Luca Ponti. L’accordo prevede un progetto di fusione tra Autotorino e Autostar, da cui nascerà una realtà composta da 1.500 collaboratori, oltre 260mila clienti, un fatturato aggregato di 1,2 miliardi di euro e 53mila auto vendute (dati 2018). Al termine del progetto di fusione e a integrazione avvenuta, i marchi Autostar e Autotorino saranno mantenuti a livello commerciale, e le due aziende continueranno ad operare negli attuali territori con nuovi investimenti in professionalità e processi. La fusione sarà operativa dal 1° luglio.
Dla Piper e Nctm nell'acquisizione di Nolan group
Dla Piper ha assistito il fondo di investimento francese Eurazeo e la sua controllata 2 Ride Holding nel perfezionamento dell'accordo di acquisizione delle azioni di Helmet Invest, holding del gruppo Nolan, produttore italiano di caschi ed accessori da moto e con società controllate in Francia e Germania, affiancato a sua volta da Nctm. Il gruppo francese controllato da 2 Ride Holding è attivo nel settore delle due ruote e degli accessori outdoor. L'operazione è soggetta alle necessarie autorizzazioni antitrust. Dla Piper ha agito con un team multidisciplinare coordinato dal partner Goffredo Guerra con Christian Iannaccone e Silvana Bonazzi per gli aspetti di natura corporate e coadiuvato dal partner Christian Montinari con Carlotta Benigni e Benedetta Lunghi, per i profili tax e la strutturazione dell'operazione. Hanno inoltre prestato supporto Benedetta Girardi, il partner Gualtiero Luca Dragotti per i profili connessi alla proprietà intellettuale e alla privacy, i partner Paolo Foppiani e Carmen Chierchia per i profili di diritto immobiliare eambientali e il partner Federico Strada per i profili giuslavoristici. In Francia il socio Xavier Norlain ha prestato assistenza per gli aspetti corporate, la socia Fanny Combourieu per gli aspetti fiscali e la socia Manon Maud per il finanziamento. In Germania hanno operato il socio Andreas Füchsel per gli aspetti corporate ed il socio Konrad Rohde per gli aspetti fiscali. Il team di Nctm è stato coordinato da Simone De Carli, coadiuvato da Cesare Saputo. Gli aspetti labour dell’operazione sono stati seguiti da Roberta Russo.
Cellularline acquisisce il controllo di SystemaItalia, gli studi
Cellularline ha reso noto di aver perfezionato l’acquisto del controllo, tramite la holding Pegaso di SystemaItalia, società attiva nel mercato degli accessori per telefonia mobile nel canale Telco. L’acquirente è stata assistita nell’operazione da Nctm, con un team coordinato dal partner Matteo Trapani e dalla salary partner Lucia Corradi, coadiuvati dall’associate Giuliana Capillo. I venditori sono stati assistiti da Venceslai di Bologna, nella persona di Angelo Sani, quale advisor fiscale e finanziario, e da Sutich Barbieri Sutich, quale advisor legale, con un team formato dal name partner Giorgio Barbieri e dagli associate Alessandro Nironi Ferraroni e Mario Varchetta. L’atto di vendita della partecipazione di maggioranza in Pegaso così come le delibere modificative degli statuti di Pegaso e di Systemaitalia sono stati ricevuti da Francesca Lombardo, notaio in Reggio Emilia.
Astraco acquisisce Lb Invest, gli advisor
Nctm ha assistito Astraco nell’acquisizione del 60% di Lb Invest, holding del gruppo Ln, da parte di una società veicolo capitalizzata da investitori appartenenti al club deal gestito da Astraco, società di advisory indipendente che organizza e struttura investimenti di private capital sotto la forma di club deal. L’acquisizione è stata supportata finanziariamente dal fondo di debito di Riello Investimenti Partners Sgr, affiancato da Orrick, tramite l’emissione di due strumenti finanziari strutturati. Astraco ha strutturato l’acquisizione con un team costituito da Nino Dell’Arte, Laura Della Chiara, Nicola Avi e Bernardo Calculli, che hanno contribuito a definire la strategia e l’implementazione del progetto. Il team di Nctm è stato coordinato da Matteo Trapani e Alice Bucolo per gli aspetti M&a, da Manfredi Luongo coadiuvato da Vincenzo Cantelli e Irene Aquili per gli aspetti tax e da Giovanni de’ Capitani di Vimercate coadiuvato da Andrea Iovieno e Gianluca Medina per l’assistenza sul debito. Per la due diligence di business Astraco si è affidata a Vvr con un team composto da Alberto Ghiglieno, Carlo Cavallero ed Alessandro Iachino; per l’analisi organizzativa a Renovo con Gianni Dini, Mauro Alcesi e Michele Collini; per la due diligence finanziaria a Deloitte con Luca Zesi e Paolo Cosentino. I venditori sono stati assistiti da Adacta come finance e legal advisor con Francis De Zanche e Alberto Ferracina di Adacta Advisory e con Riccardo Carraro, Chiara Fanton e Martin Grandi di Adacta Tax & Legal. Riello Investimenti Partners Sgr è stata assistita da Orrick, con Marina Balzano e Giulio Asquini. L’investimento, in continuità manageriale e strategica, prevede l’ingresso nel capitale e, di conseguenza, un ulteriore coinvolgimento di Emilio Benedetti, Ad del Gruppo. Lb è player nell’engineering, installazione e manutenzione di impianti industriali tecnologici ad alte prestazioni per la filiera della ceramica e l'obiettivo è quello di proseguire il progetto di crescita, sviluppo e diversificazione già in atto.
Cms con Medi-Market per l’acquisizione di Parashop Italia
Cms, ha assistito Medi-Market, gruppo belga attivo nel settore delle parafarmacie e farmacie, per l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Parashop Italia da Parashop France e di tutti e 4 i punti vendita di Parashop Italia. Cms ha assistito Medi-Market con un team guidato dal partner Paolo Scarduelli e coadiuvato dal counsel Lorenzo Bocedi.
Gli studi nell’acquisizione di Flexographic Packaging di Kodak
Eastman Kodak Company (Kodak), ha ceduto, a livello mondiale, al fondo di private equity di diritto inglese Montagu Private Equity la propria divisione Flexographic Packaging che si occupa di sistemi di immagine flessografica per applicazioni nel settore degli imballaggi e per la personalizzazione grafica di materiali di imballaggio stampato. Legalitax ha assistito la parte venditrice Eastman Kodak Company in Italia, con un team composto dal partner Alessandro Pappalardo e da Guido Malpezzi. Montagu Private Equity è stata assistita in Italia da Linklaters con un team composto dalla managing associate Anna Gagliardi e dall’associate Giulio Politi per gli aspetti corporate e dalla counsel Federica Barbero per le tematiche giuslavoristiche.
Gli studi nella riorganizzazione delle partecipazioni in Carispezia
Fondazione Carispezia e Crédit Agricole Italia hanno dato seguito ad una riorganizzazione delle proprie partecipazioni in Crédit Agricole Carispezia, che si è conclusa con il trasferimento dell’intero pacchetto azionario detenuto dalla Fondazione Carispezia nella banca a Crédit Agricole Italia e con l’acquisizione da parte di Fondazione Carispezia di una partecipazione in Crédit Agricole Italia. Fondazione Carispezia è stata assistita da Cba, con il partner Roberto Brustia, l’of counsel Marcello Priori e gli associati Alberto Franco e Simone dalle Donne, in relazione agli aspetti fiscali, contabili, finanziari ed economico-valutativi dell’operazione e da Orsingher Ortu, con i partner Mario Ortu e Paolo Canal ed il senior associate Pietro Masi, in relazione agli aspetti contrattuali e societari. Crédit Agricole Cariparma è stata assistita da BonelliErede con un team composto dai partner Stefano Cacchi Pessani ed Enrico Vaccaro, membri del cocus team banche, dall’associate Silvia Rometti e da Michela Sandri e Riccardo Tedeschini. Il partner Giuseppe Rumi, membro del focus team banche, il managing associate Andrea Savigliano e Armando Occhicone hanno seguito i profili regolamentari dell’operazione. Una volta rilasciate le necessarie autorizzazioni della Banca Centrale Europea, l’assemblea straordinaria degli azionisti di Crédit Agricole Italia ha deliberato l’aumento di capitale sociale riservato a Fondazione Carispezia da liberarsi mediante conferimento, da parte della Fondazione, della residua partecipazione in Carispezia.
Gli studi nell’acquisizione di Quid Informatica da parte di Equinox
Equinox ha annunciato di aver siglato un accordo con Qbs - holding che controlla Quid Informatica - per l’ingresso nel capitale di Quid con una quota del 55%. L’operazione è stata realizzata con il supporto finanziario di Banco Bpm, anche in qualità di banca agente, Mediocredito Italiano (Gruppo Intesa) e UniCredit, assistite da Dentons, con il partner Alessandro Fosco Fagotto e il counsel Edoardo Galeotti; per Sailing Italia ha agito Simmons & Simmons, con un team che ha incluso il partner Davide D’Affronto, il senior associate Fabrizio Nebuloni e Francesco Burla. Sailing Italia è stata assistita da Lms per gli aspetti legali, da Ludovici Piccone per gli aspetti fiscali e da Toffoletto De Luca Tamajo per gli aspetti giuslavoristici. Lo studio Lms ha agito con un team composto da Fabio Coppola, Beatrice Magotti e Taila Centrella.
Per Ludovici Piccone sono intervenuti i soci Paolo Ludovici e Michele Aprile e l’associate Daniel Canola. Toffoletto De Luca Tamajo ha agito con un team composto dalla partner Emanuela Nespoli e dall’associate Melania Soncin. Quid è stata assistita da Paratore Vannini per gli aspetti legali con un team composto dal partner Salvatore Paratore e dall’associate Neri Quentin, e dallo studio Giangeri per gli aspetti fiscali. L’operazione è avvenuta attraverso la costituzione di una newco, Sailing Italia, partecipata al 55% da Equinox e al 45% da Qbs.
Amtf con Temakinho per l’apertura del nuovo ristorante di Milano
Amtf con un team coordinato dal name partner Alberto Crivelli, coadiuvato dai senior associate Alessia Pinacoli e Michela Vasari, ha assistito la nota catena di ristoranti nippo brasiliana Temakinho nell’apertura del nuovo ristorante di Milano sito nella zona di Porta Romana, Via Lazzaro Papi. Con questa apertura salgono a quattro i ristoranti della catena nella sola Milano. Questa operazione sancisce una collaborazione ormai consolidata tra Amtf e la società milanese, recentemente in parte acquisita dal gruppo friulano leader nel mercato del food retail Cigierre, sia per le operazioni di espansione retail, sia per la generale consulenza di contrattualistica e compliance societaria.
Gli advisor nell’acquisizione di Delverde Industrie Alimentari
BonelliErede ha assistito il gruppo Newlat, uno dei principali gruppi italiani nel settore agro-alimentare, nell’operazione di acquisizione del 100% di Delverde Industrie Alimentari, storica azienda alimentare italiana, dalla multinazionale argentina Molinos Rio de la Plata, assistita da Gianni Origoni Grippo Cappelli. BonelliErede ha agito con un team coordinato dal partner Matteo Maria Pratelli e composto dall’associate Luigi Chiarella, per i profili corporate/M&a, e dal partner Giovanni Guglielmetti e dal senior associate Filippo Russo per i profili ip. Gopha agito con un team composto dal partner Paolo Brugnera, coadiuvato dal senior associate Andrea Baccarin. La counsel Cristina Pomes ha seguito gli aspetti lavoristici.
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Nomine di professionisti (11 aprile 2019)
IN EVIDENZA
Morri Rossetti potenzia il dipartimento ip e apre al diritto dell'arte
Morri Rossetti ha deciso di potenziare la propria offerta di servizi legali nel settore ip e di aprire una nuova industry sul diritto dell’arte e dei beni culturali, con Federica Minio che fa il suo ingresso in qualità di senior associate. La professionista collaborerà con Francesca Morri, of counsel di studio che coordina il relativo dipartimento.
Dentons, Vanetti nuovo co-head della Europe environmental protection regulatory practice
Federico Vanetti, partner presso l’ufficio Dentons di Milano e responsabile del team italiano di public policy and regulation, è stato nominato co-head della Europe environmental protection regulatory practice. Il professionista, partner di Dentons dall’apertura della prima sede dello studio in Italia, è specializzato in diritto ambientale, urbanistica ed edilizia, appalti e contenzioso amministrativo presso i Tar.
Agnoli nuovo socio di Rccd
Rccd ha annunciato l’ingresso di Stefano Agnoli come nuovo socio salary, specializzato in diritto bancario e finanziario. Il professionista lascia Gianni Origoni Grippo Cappelli, studio nel quale era entrato come partner nel 2012. Agnoli è specializzato in operazioni di cessione del credito e cartolarizzazione e, più in generale, nella finanza strutturata e del settore pubblico. Si occupa, inoltre, di operazioni di finanziamento, di emissioni obbligazionarie e di contratti derivati. Con l’ingresso di Agnoli sale a 17 il numero totale dei soci dello studio.
Allen & Overy, Nastasi promosso partner
Paolo Nastasi diventa partner del dipartimento corporate M&a di Allen & Overy con effetto dal 1 maggio 2019. Nastasi, già counsel del dipartimento Corporate M&a presso la sede di Milano dello studio, è entrato in Allen & Overy nel 2007. Da oltre dodici anni presta assistenza in operazioni di M&a, incluse cessioni e acquisizioni di aziende e di partecipazioni, fusioni, scissioni e joint ventures in diversi settori. A seguito della promozione del professionista, Allen & Overy Italia arriva ad annoverare 9 partner.
Jenny lancia il dipartimento di diritto dell’arte
Jenny lancia il nuovo dipartimento di diritto dell’arte, del design e della moda guidato da Stefano Casartelli. In relazione alla moda e al design, sarà dedicato un particolare focus all’assistenza nella negoziazione e gestione di tutti i contratti commerciali sia nella supply chain sia nella distribuzione. Con riguardo all’arte, il dipartimento affiancherà tutti gli operatori nella pianificazione e gestione delle proprie attività. Non ultimo, il dipartimento fornirà assistenza anche in ambito giudiziale, in particolare in materia di contraffazione e di violazione di diritti di proprietà industriale.
E. Morace & Co apre a Milano e annuncia l'ingresso di De Biasi
E. Morace & Co. annuncia l’apertura di una nuova sede a Milano ed il contestuale ingresso nello studio di Pierluigi De Biasi, come partner di riferimento per la nuova sede. Il professionista sarà coadiuvato da Alessandro Malangone, partner del dipartimento di corporate and finance e da Marco Morace, partner a capo del dipartimento di insurance. De Biasi vanta esperienza in materia di diritto commerciale, societario, M&a, private equity e strumenti finanziari. Inoltre è consulente di Aifi. In passato è stato of counsel di Gattai Minoli Agostinelli e di Dewey & LeBoeuf. In precedenza è stato fondatore di De Biasi & Rapini e ha collaborato con Baker McKenzie. È presidente del collegio sindacale di Parmalat.
Bureau Plattner rafforza il tax con Andrea Alessi
Bureau Plattner rafforza il team tax con l’ingresso del dottore commercialista e revisore legale Andrea Alessi in qualità di consulente. Alessi ha maturato esperienza nella gestione di questioni fiscali e finanziarie. Il professionista lascia Schweitzer Group, dove era entrato nel 2016 in qualità di group head of tax. Precedentemente, presso Ey, è stato consulente fiscale senior soprattutto nell’ambito dei progetti di global tax advisor and compliance.
Nasce Buonocore Galletti Zoppolato
Stefano Buonocore, Marco Galletti e Andrea Zoppolato hanno deciso di creare una struttura indipendente con sedi a Udine e Milano. Nasce così Buonocore Galletti Zoppolato. Il nuovo studio, già forte di due collaboratori (Tiziana Coss e Gianluca Taiani) e dell'of counsel Flavio Mattiuzzo, offrirà ai propri clienti assistenza nelle aree del diritto societario e fallimentare, diritto del lavoro e diritto penale dell’impresa. Buonocore si occupa di diritto penale e ha maturato la sua ultima esperienza nello studio Ponti. Galletti, che proviene dallo studio Mattiuzzo, offre assistenza in ambito civilistico e giuslavoristico. Zoppolato si occupa di diritto societario e fallimentare e ha maturato esperienza in studi legali italiani e internazionali a Milano e Udine come Deloitte Legal, Ashurst, Lombardi Molinari Segni, Pavia e Ansaldo e Campeis, il suo studio di provenienza.
Lombardo promosso partner del team global transactions di Freshfields
Freshfields ha annunciato la nomina di Francesco Lombardo quale nuovo equity partner del team global transactions dello studio. Lombardo, in studio dal 2008, è specializzato in diritto bancario e finanziario e assiste regolarmente fondi di private equity, società commerciali e banche nazionali ed internazionali in operazioni di leveraged finance, real estate finance, restructuring, debt capital market e structured finance.
LE ALTRE NOTIZIE DELLA SETTIMANA
Giambrone rafforza la sede di Londra con l’ingresso di Senatore
Giambrone rafforza la sede di Londra con l'ingresso del senior associate Vincenzo Senatore alla guida della practice italiana ed inglese. Senatore proviene da Gsa Law Firm, dove ha operato dal 2011 ad oggi. Il professionista ha maturato esperienza presso gli studi Willkie Farr & Gallagher, Bryan Cave, Orrick, e Hopkins & Carley. Inoltre ha esperienza di assistenza a clienti italiani e internazionali in operazioni di acquisizione, contrattualistica internazionale, cross borders transactions and international criminal law.
Tognolo rafforza la squadra con due nuovi ingressi
Tognolo allarga il proprio team con due nuovi ingressi. Si tratta di Ana Paula Pavanello, che entra in qualità di tax consultant e di Rosa Biancolli, avvocato tributarista. Pavanello proviene da PwC Brasile e ha maturato esperienza nel campo della fiscalità nazionale diretta e indiretta e in materia di transfer pricing. Nel 2018 si è trasferita a Bologna dove ha lavorato anche per Confindustria in qualità di consulente per i negoziati internazionali. Biancolli proviene dallo studio Bdc e ha maturato esperienza nella gestione del contenzioso tributario e delle procedure concorsuali, oltre che nella pareristica legata alla fiscalità domestica e internazionale, lavorando per diversi studi legali a Ferrara e Milano.
Grimaldi nei Big Data con la Commissione Europea
Grimaldi, con un team composto da Francesco Sciaudone e Simona Frazzani, si è aggiudicato, insieme a Wavestone e Ceps, un contratto biennale con l’Agenzia Europea delle Piccole e Medie Imprese per uno studio sui big data nel settore automobilistico. Il consorzio sta lavorando ad una soluzione che prevede un’architettura Shared Server Solution, per cui i dati relativi al veicolo vengono trasferiti ad un server esterno e resi disponibili ai fornitori di servizi. In particolare, il team di Grimaldi analizzerà gli aspetti legali delle problematiche relative all’accesso ed all’utilizzo di dati proprietari da parte di terzi. Grimaldi sta ultimando la selezione per il gruppo di lavoro di questo progetto che partirà il prossimo 11 aprile a Bruxelles.
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Osborne Clarke, Villa promosso socio
Osborne Clarke ha annunciato la nomina di Alessandro Villa (in foto) quale nuovo fixed share partner con effetto dall’inizio dell’anno.Con la promozione a socio di Villa, che assumerà l’incarico di sector leader per il settore transport & automotive, il numero dei soci dello studio in Italia sale a 20, su un totale di circa 72 professionisti.
Il professionista è esperto di operazioni straordinarie di M&a, diritto commerciale e societario e ristrutturazioni, collabora infatti con lo studio da svariati anni, nel corso dei quali ha dimostrato una crescita costante ed ha maturato competenze e professionalità.
Si tratta della prima nomina per crescita interna dopo alcuni anni di lateral hire.
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4Legal, Perelli nuova equity partner per il contenzioso e il lavoro
4Legal ha annunciato l’ingresso di tre nuovi professionisti: Alessandra Perelli (in foto), Stefano Autuori e Nicola Timpanaro che entrano a rafforzamento del dipartimento di contenzioso e per costituire il nuovo dipartimento di diritto del lavoro. I professionisti provengono da Stelé Perelli, boutique fondata nel 2009 proprio da Alessandra Perelli con Daniela Stelè.
Perelli entra in qualità di equity partner responsabile del dipartimento di contenzioso e lavoro, dopo aver maturato esperienza di litigator in studi internazionali ed una decennale esperienza nello studio da lei fondato.
Autuori e Timpanaro fanno il loro ingresso in qualità di associate.
A seguito dei nuovi ingressi, lo studio arriva ad annoverare 4 partner di cui tre equity: Alessandra Perelli, Andrea Sassi e Silvia Enrico. Lo studio si avvale inoltre della presenza del fiscalista e of counsel Mattia Bock e del notaio Pierpaolo Zarrilli.
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Fivelex con Generali nella partnership ThreeSixty Investments
Fivelex affianca il gruppo Generali nella realizzazione della sua prima boutique Italiana con una partnership strategica volta al lancio di una nuova società di gestione del risparmio annunciata oggi da Generali, che prenderà il nome ThreeSixty Investments.
Il team dello Fivelex, guidato dal co-managing partner Francesco Di Carlo (in foto) e composto da Flavio Acerbi, Letizia D’Abramo e Rodolfo Margaria, assiste Generali sui profili contrattuali, societari e autorizzativi dell’operazione e collabora sulla stessa con Pierluigi Martino e il team legale group investments, asset and wealth management general counsel.
Come reso noto da Generali, la partnership viene realizzata tra il gruppo Generali (che deterrà la maggioranza del capitale attraverso Generali Investments Holding) e Giordano Lombardo, ex amministratore delegato di Pioneer Investments, Mauro Ratto, professionista esperto in strategie di investimento a reddito fisso e mercati emergenti, Diego Franzin, professionista esperto in strategie azionarie, e Robert Richardson, senior executive nell’industria del risparmio gestito.
Generali sottolinea che «Il Gruppo Generali investirà 1 miliardo di euro nel primo fondo di ThreeSixty Investments, come capitale strategico. La nuova società di asset management gestirà la propria strategia e le proprie operazioni in modo indipendente.» ThreeSixty Investments avrà sede a Milano ed opererà sotto forma di società di gestione del risparmio.
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Le frodi aziendali e il ruolo del forensic accountant
La stampa nazionale ed internazionale riporta ogni giorno notizie relative a diverse tipologie di frodi, molte delle quali colpiscono le aziende e, indirettamente, anche i loro stakeholder e cioè soci, creditori, dipendenti, sistema bancario, etc. C’è poi il lettore che, spesso, resta incuriosito dalle notizie che riguardano le frodi aziendali, ma resta all’oscuro di quelle che sono le sue dinamiche, convinto del fatto che si tratti di un mondo per certi versi complesso, quasi estraneo. Senza pensare che, al contrario, le logiche e i meccanismi che sottendono la frode intesa nel suo complesso sono più semplici di quanto possa immaginare. Lo sanno bene i professionisti che si occupano di questo tema e cioè il fraud auditor e il forensic accountant: una sorta di 007 delle frodi aziendali che si occupano, rispettivamente, di prevenzione e investigazione. Questi professionisti sanno bene che è di fondamentale importanza non solo conoscere e studiare i modelli di frode bensì anche gli elementi che hanno permesso ad un soggetto di porre in essere un atto fraudolento. Tutto questo, anche con l’obiettivo di poter identificare potenziali segnali di allarme che possono nascondere ulteriori frodi non ancora individuate. Nel corso degli anni, lo studio delle diverse fattispecie di frode ha permesso di identificare degli schemi che ricorrono nel tempo e nelle dinamiche. E tutte fanno riferimento ad almeno una di queste tre macroaree: l’“asset misappropriation”, cui corrisponde il concetto di “appropriazione indebita”; la falsa rappresentazione di fatti all’interno delle comunicazioni sociali (fraudolent statement); ed infine la “corruzione”. A ciò si aggiungono le frodi informatiche che, tuttavia, non tratteremo in questa sede.
La macroarea “appropriazione indebita” racchiude le frodi aziendali poste in essere per distrarre denaro, beni o altre attività che hanno un valore per un’azienda, con l’obiettivo di perseguire per sé o per altri un profitto in conflitto con gli interessi della società. Si pensi ad esempio al portafoglio clienti, alle progettualità o addirittura a formule particolarmente importanti per il business aziendale, e più in generale, al know how aziendale. Questo tipo di frode, che in passato non generava danni significativi rispetto alle altre due macroaree, ha acquisito nel tempo una sempre maggiore rilevanza, in particolare in un’economia dove le informazioni hanno un valore, anche economico, significativo. Le attività di contabilità forense (forensic accounting) hanno da sempre fatto emergere che gli schemi di frode riconducibili a questa macroaera sono caratterizzati dalla presenza di un soggetto che utilizza in modo improprio le risorse dell’azienda per conseguire un beneficio personale: l’attività fraudolenta viene perpetrata solitamente in contesti in cui i processi aziendali sono caratterizzati da vulnerabilità e può coinvolgere tutte le aree aziendali.
La seconda macroarea fa riferimento alla falsa rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria di una società, posta in essere con il fine di fornire informazioni erronee a soggetti terzi, quali i soci e le diverse controparti aziendali, oppure di ottenere un indebito beneficio: un esempio per tutti, la parte variabile del compenso annuo riconosciuto alla direzione aziendale che può essere legata ai risultati economici e patrimoniali della società.
Anche in tale contesto, gli schemi di frode possono essere diversi, ma i più comuni sono la deliberata e scorretta applicazione ed interpretazione dei principi contabili che sono alla base della predisposizione del bilancio; la non veritiera od omessa rappresentazione di eventi e fatti utili alla predisposizione del bilancio e delle scritture contabili; la falsificazione o alterazione di documenti e di transazioni di carattere economico e finanziario.
Infine, c’è la macroarea della corruzione - nella relazione con enti pubblici e privati - che fa invece riferimento a tutte quelle attività illecite per mezzo delle quali un soggetto utilizza la propria posizione ed influenza allo scopo di procurare un indebito beneficio a sé o ad altri.
Vediamo ora quali sono i soggetti, interni ed esterni all’azienda colpita, che possono essere coinvolti nel processo investigativo, ricostruttivo e difensivo. Ognuno di essi ricopre un ruolo ben preciso.
Alla funzione di internal audit, laddove presente, viene affidata una prima attività investigativa. La parte legale ha invece il compito di valutare gli eventuali impatti di natura giuridica supportando anche la funzione risorse umane che è chiamata a valutare l’impatto dell’investigazione laddove questa preveda un’attività di analisi dei dati contenuti negli strumenti informatici aziendali e l’impatto giuslavoristico nel momento in cui vengano identificate determinate responsabilità in capo ad uno o più dipendenti. Queste funzioni sono spesso affiancate da uno o più legali esterni specializzati nei cosiddetti crimini dei colletti bianchi (white collar crimes) che hanno il compito di valutare possibili azioni in ambito civile ed in taluni casi anche penale, nonché da professionisti come i forensic accountant che possiedono competenze specialistiche e strumenti in taluni casi non disponibili all’interno dell’organizzazione. Non solo. Figure come questa sono anche in grado di agire velocemente creando un team composto da professionalità diverse con competenze specifiche di diversa natura: contabile, auditing, business intelligence, informatiche e cyber sicurezza, etc. Al forensic accountant vengono dunque affidate una serie di attività, da quella investigativa e ricostruttiva della fattispecie fraudolenta, all’identificazione dei soggetti coinvolti e le loro responsabilità, fino alla raccolta di evidenze eventualmente producibili in giudizio (ne è un esempio il caso in cui si renda necessario effettuare una copia forense dei dati contenuti nei PC aziendali). Il forensic accountant si trova quindi spesso ad operare non solo in situazioni di emergenza ma anche in contesti delicati con l’obiettivo di predisporre un documento che descriva, con un linguaggio chiaro e schematico, le risultanze dell’investigazione e che permetta alle funzioni aziendali interne coinvolte, unitamente al consiglio di amministrazione della società ed ai legali esterni di quest’ultima, di comprendere gli eventi e di adottare le necessarie decisioni in modo informato.
ABOUT KROLL
Kroll is the leading global provider of risk solutions. For more than 45 years, Kroll has helped clients make confident risk management decisions about people, assets, operations and security through a wide range of investigations, cyber security, due diligence and compliance, physical and operational security, and data and information management services. For more information, visit www.kroll.com.
Duff & Phelps is the global advisor that protects, restores and maximizes value for clients in the areas of valuation, corporate finance, investigations, disputes, cyber security, compliance and regulatory matters, and other governance-related issues. We work with clients across diverse sectors, mitigating risk to assets, operations and people. With Kroll, a division of Duff & Phelps since 2018, our firm has nearly 3,500 professionals in 28 countries around the world. For more information, visit www.duffandphelps.com.
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CHI SIAMO
Kroll è la società leader globale nelle soluzioni per la gestione del rischio. Da oltre 45 anni, Kroll aiuta i clienti a prendere decisioni ponderate sulla gestione dei rischi riguardanti investimenti, persone, beni, operatività e sicurezza attraverso una vasta gamma di servizi di investigazione, cyber security, due diligence e compliance, sicurezza fisica e operativa, gestione dei dati e delle informazioni. Per maggiori informazioni: https://www.kroll.com/it-it.
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L'offerta pubblica iniziale di Uber smuove il mercato
Grande fermento attorno alla presentazione da parte di Uber della propria offerta al pubblico iniziale. Al deposito dell’istanza presso la Securities and Exchange Commission americana, avvenuta l’11 aprile scorso, dovrebbe seguire il debutto sulla Borsa di New York a maggio. La cifra esatta del valore flottante dell'azienda sarà rivelata solo al momento della quotazione.Tuttavia, potenzialmente, si potrebbe assistere alla più grande Ipo nel settore tecnologico da che è stato lanciato al pubblico il gigante cinese del tech Alibaba.
Per affrontare questa sfida, Uber ha deciso di farsi affiancare da un tridente di legali di spessore: Cooley, Covington & Burling e Davis Polk & Wardwell.
L’eventuale quotazione in Borsa, però, non dissolve tutte le criticità affrontate da Uber in questi anni e che continuano a perseguitarla. Infatti, secondo quanto riportato da una testata internazionale, il prospetto informativo depositato dalla startup californiana rivela che il colosso americano ha registrato nel 2018 perdite operative per 3 miliardi di dollari e un deficit pari a 7,9 miliardi di dollari.
Inoltre, è noto il coinvolgimento di Uber in diversi casi di molestie e discriminazioni nei confronti degli utenti e che nel 2017 ha dovuto pagare 20 milioni di dollari a seguito della transazione con la Federal Trade Commission che la accusava di aver ingannato i propri autisti sui salari.
Anche in Europa, Uber registra diverse problematiche. Ha avuto grande risalto mediatico la vicenda che ha visto il tribunale di Roma ordinare l'inibizione dell’intera attività del gruppo Uber in Italia, disponendo altresì una penale di 10 mila euro per ogni giorno di ritardo. Il colosso americano, infatti, è stato accusato di condurre una concorrenza sleale nei confronti degli operatori locali del settore trasporto taxi e noleggio con conducente. La decisione, riportata dalla nostra testata, è stata il frutto della vittoria del team di Pavia e Ansaldo, incaricato di difendere nel contenzioso le maggiori organizzazioni sindacali e strutture economiche del settore trasporto taxi e noleggio con conducente.
A Londra, dove Uber è assistita da Hogan Lovells, vi sono stati problemi con la società dei trasporti pubblici londinesi (Transport for London). Le due società si sono battute per aggiudicarsi la licenza di operare in esclusiva sulla città e alla fine sono state ritenute entrambe inadatte a detenere una licenza esclusiva. Problemi si sono registrati anche di fronte al tribunale del lavoro britannico, che ha condannato la startup californiana a garantire ai suoi autisti una serie di diritti, fra i quali salario minimo, ferie e i giorni di malattia pagati.
La quotazione in Borsa sembrerebbe portare un nuovo inizio per Uber, che – nella lettera allegata al prospetto dell'Opa – ha inserito una dichiarazione del proprio Ceo in cui riconosce le maggiori responsabilità che derivano dall’aprirsi in pubblico e afferma la volontà dell’azienda di assumersele.
In attesa che altri mercati, come quello italiano, riconoscano uno spazio al colosso statunitense, l'Ipo di Uber potrebbe aprire la porta ad altre importanti offerte pubbliche del settore tecnologico.
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Dentons nell'interpello all'Agenzia delle Entrare di Porto Invest
La direzione centrale grandi contribuenti dell’Agenzia delle Entrate ha accolto la soluzione proposta con interpello dalla società Porto Invest, cui fanno capo quattro porti commerciali italiani. Porto Invest è stata assistita da Dentons, con un team guidato dal partner Giulio Andreani (in foto).
In tale sede l'Agenzia delle Entrate ha avuto occasione di stabilire diversi principi di diritto.
Innanzitutto, è stato chiarito che non è elusiva l’operazione mediante la quale viene ceduta una società operativa, dopo aver subito una scissione parziale, al fine di trasferire a una società beneficiaria di nuova costituzione il patrimonio immobiliare che l’acquirente non è interessato ad acquistare.
Inoltre, il trasferimento del patrimonio immobiliare per effetto di una scissione, anche se non costituisce un’azienda, non è soggetto all’imposta di registro proporzionale, ma solo a quella fissa di 200 euro.
Infine, l'Agenzia ha specificato che la cessione - anche totalitaria - delle partecipazioni di una società è assoggettata alla tassa fissa di registro e non a quella proporzionale, come la cessione di azienda, indipendentemente dal fatto che in tal modo venga indirettamente trasferita l’azienda posseduta dalla società cui si riferiscono le partecipazioni cedute. Questo indirizzo smentisce quello della corte di Cassazione e di vari uffici periferici della stessa Agenzia delle Entrate.
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Gli studi nell'emissione obbligazionaria Tim da 1 mld
Allen & Overy e Orrick hanno assistito rispettivamente gli istituti finanziari bookrunners e la società Tim nell’emissione di un prestito obbligazionario senior unsecured da parte di Tim da 1 miliardo di euro, con scadenza al 15 aprile 2025.
Il team di Allen & Overy è guidato dai partner Cristiano Tommasi (in foto a sinistra) e Craig Byrne del team international capital markets, coadiuvati dalla counsel Alessandra Pala. I profili fiscali dell’operazione sono stati seguiti dal counsel Michele Milanese.
Orrick ha assistito Tim con un team composto dai partner Patrizio Messina, Alessandro Accrocca (in foto a destra), Madeleine Horrocks e Gianrico Giannesi.
Con una cedola del 2,750%, i titoli sono destinati a investitori istituzionali e sono stati emessi nell’ambito del programma euro medium term note da 20 miliardi di euro di Tim e Telecom Italia Finance e quotati presso il mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo.
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Ughi e Nunziante, Airoldi nuovo equity partner
Ughi e Nunziante ha annunciato l’ingresso di Amon Airoldi (in foto) in qualità di equity partner presso la propria sede di Milano, all’interno della practice di corporate/M&a. Il professionista lascia Alpeggiani, studio nel quale era entrato nel 2006.
Airoldi è esperto di operazioni di acquisizione, sia domestiche che cross-border, e in generale di tematiche afferenti il diritto societario e la contrattualistica d’impresa. Nella sua carriera ha assistito numerosi investitori italiani e stranieri, inclusi fondi di private equity e banche, maturando altresì significative in operazioni di finanziamento d’impresa, ristrutturazione del debito e turn-around. Si occupa inoltre di contenzioso arbitrale e giudiziale nelle materie del diritto societario.
Con il suo ingresso, i partner di Ughi e Nunziante diventano 11 sulla piazza milanese e 21 in totale.
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La privacy nel settore privato
A circa un anno di distanza dal termine ultimo di applicazione necessaria del Regolamento (UE) 2016/679, quali riflessioni avanzano le imprese e i consulenti? E quale il punto di vista del Garante per la protezione dei dati personali? La necessità di confronto con l’autorità di controllo è stata infatti manifestata da numerose imprese del settore privato e si è tradotta in un appuntamento, dal titolo “La privacy nel settore privato”, promosso dall’Unione giuristi per l’impresa (Ugi), l’associazione nata lo scorso febbraio, con la partecipazione di Andrea D'Agostino, senior legal counsel e responsabile privacy, Ugo Ettore Di Stefano, general counsel e Dpo e Luca Barlassina, senior legal M&a counsel, di Mondadori. L’evento è stato patrocinato dallo stesso Garante per la protezione dei dati personali. L’incontro, svoltosi lo scorso 9 aprile nella sala valente del Tribunale di Milano, è stato realizzato con la collaborazione di Dentons, Gianni Origoni Grippo Cappelli, PwC TLS, Previti, White & Case.
L’aspetto sottovalutato
Durante il dibattito è emerso come sia passato in un certo senso inosservato agli operatori uno degli aspetti più importanti del Gdpr: l’aspetto cross-boarder che nel lungo periodo si rivelerà fra i più significativi. Il Gdpr consente infatti alle multinazionali di gestire i trattamenti di dati in un’ottica europea, e non più solo nazionale. «Si tratta della risposta ad un problema seriamente avvertito — ha commentato con TopLegal Daniele Vecchi, partner dello studio Gianni Origoni Grippo Cappelli —, la difficoltà, e talvolta l’impossibilità, di offrire il medesimo servizio in tutta la Ue, a causa delle diverse regole di privacy vigenti dei vari Paesi. Questo non solo comportava per le imprese costi aggiuntivi (poi inevitabilmente a carico dei clienti), a causa della necessità di modificare localmente, e maggiori rischi di contenzioso e sanzioni, ma anche per le imprese e i consumatori la difficoltà di ottenere servizi invece disponibili in altri Paesi, e per il “sistema Paese” l’impossibilità di avere servizi svolti localmente, con le società costrette a fuggire in paesi con legislazione o autorità “business friendly”». Il Gdpr ha affrontato il problema con diversi strumenti, in primo luogo introducendo una uniforme base legislativa, e poi con meccanismi nuovi quali il principio dello sportello unico, i meccanismi di coerenza e il principi di cooperazione fra le varie autorità nazionali. «È troppo presto — ha concluso Vecchi — per valutare l’effettiva efficacia di tali innovativi strumenti, ma il successo del Gdpr si valuterà anche da questo aspetto».
Controlli tra diritti e doveri
I lavori hanno altresì permesso di ascoltare i punti di vista di chi affianca i propri clienti nelle fasi ispettive e di chi, invece, conduce la fase ispettiva. Il Colonnello Marco Menegazzo della Guarda di Finanza (nucleo privacy) ha infatti affrontato il delicato tema delicato delle ispezioni dell’autorità di controllo e le sanzioni previste dal Regolamento (UE) 2016/679. Per le imprese, che hanno diritti e doversi nel corso delle ispezioni delle autorità di controllo, risulta fondamentale essere preparate a gestire in maniera appropriata queste situazioni, che, come ha messo in luce Veronica Pinotti, partner di White & Case, se non affrontate correttamente, possono avere conseguenze molto negative (per, sanzioni, disturbo della normale attività dell’impresa, compromissione del prosieguo dell’istruttoria avviata dall’autorità di controllo). «Il nuovo approccio orientato alla responsabilizzazione — ha spiegato a TopLegal Pinotti — impone alle imprese di rendere documentabili le scelte fatte in merito alle misure tecniche ed organizzative adottate ai fini dell’osservanza della nuova disciplina a tutela della privacy. Le autorità di controllo, incluso il Garante italiano, sono state dotate di maggiori risorse sia finanziarie che di personale, al fine di poter verificare la correttezza di tali scelte, ad esempio, mediante richieste d’informazioni o attività ispettiva improvvisa con l’intervento del nucleo specializzato per la privacy della Guardia di Finanza». Pinotti nel corso dell’intervento ho infatti anche analizzato tra i vari aspetti anche i poteri sempre più invasivi e con metodi digitali molto sofisticati di cui godono le autorità di controllo. L’obiettivo dell’impresa deve essere adottare le migliori pratiche per minimizzare i rischi e gestire in maniera efficiente queste situazioni esercitando al massimo il proprio diritto di difesa pur rispettando gli obblighi procedurali imposti dalle normative in vigore.
Il ruolo del Dpo
Tra gli altri temi trattati nel convegno, che si è articolato in due sessioni, una al mattino e una al pomeriggio, l’evoluzione dello scenario normativo e il ruolo della figura di Dpo (Data protection officer). Augusta Iannini, vice presidente del Garante per la Protezione dei Dati Personali, ha fornito il proprio punto di vista su come la “privacy” è cambiata negli ultimi anni e come l’autorità di controllo ha iniziato ad attrezzarsi per affrontare il nuovo modus pensandi et operandi che ruota attorno al principio dell’accountability. Partendo da questo principio Andrea d’Agostino ha in dicato come un gruppo d’imprese debba adeguarsi al nuovo contesto normativo ritenendolo un’opportunità per creare del valore aggiunto in azienda e non causa di nuovi costi. Tra costi e opportunità emerge la figura del Responsabile per la protezione dei dati (Data protection officer): Francesco Modafferi, dirigente del Garante per la protezione dei dati personali, ha spiegato i compiti e le caratteristiche di questo nuovo ruolo soffermandosi su cosa l’autorità di controllo si aspetta da quest’ultimo nello svolgimento delle proprie mansioni; Ugo Ettore Di Stefano ha parlato del ruolo di Dpo all’interno di un’azienda ed il giusto significato che quest’ultima debba attribuirgli.
I rapporti commerciali
Nel dibattito sono intervenuti anche Stefano Previti, partner di Previti, che ha ricordato su come la consulenza professionale in ambito privacy sia mutata parallelamente al contesto legislativo europeo. Giangiacomo Olivi, partner di Dentons, si è concentrato sul rapporto tra normativa sui dati personali e nuove tecnologie, anche con riferimento allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale. Diversi interventi hanno affrontato il rapporto con il marketing. Luca Christian Natali, funzionario del dipartimento reti telematiche e marketing del Garante, si è soffermato sul concetto di libertà d’impresa e poteri dell’autorità di controllo nell’ambito delle operazioni di trattamento di dati personali per finalità di marketing e profilazione. Gaetano Arnò, partner di Pwc Tls, ha affrontato l’annoso tema del trattamento dei dati personali nei rapporti commerciali tra le imprese attraverso alcuni casi pratici e problematiche comuni. Tra le problematiche connesse ai rapporti commerciali Filiberto E. Brozzetti, consigliere giuridico di un membro del collegio del Garante, ha affrontato la questione degli outsourcer di servizi e del ruolo, ancor più delicato rispetto al passato, che il responsabile del trattamento ha assunto ai sensi dell’articolo 28 del Regolamento (UE) 2016/679.
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Tutti gli studi coinvolti nella quotazione di Nexi
Hanno preso il via oggi le contrattazioni sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana delle azioni di Nexi, società specializzata nei pagamenti digitali. Sono BonelliErede, Latham & Watkins, Legance, Linklaters, Lombardi Segni, Pirola Pennuto Zei, Kirkland & Ellis International, Bonn Steichen, Weil Gotshal & Manges e Jersey gli studi coinvolti nell'ambito del processo di quotazione.
L’ammissione alle negoziazioni è avvenuta a seguito di un collocamento istituzionale che ha riscontrato un forte interesse da tutta la comunità finanziaria nazionale e internazionale, come emerso dalla sua sottoscrizione che ha registrato una richiesta al prezzo di offerta per un controvalore superiore a 5,4 miliardi di euro da una platea di più di 340 primari investitori internazionali. La capitalizzazione di Nexi al primo giorno di negoziazioni è pari a 5,7 mld.
Nell’ambito del processo di quotazione, BonelliErede e Linklaters hanno assistito Nexi, rispettivamente, per gli aspetti di diritto italiano e per quelli di diritto statunitense e inglese.
Per BonelliErede ha agito un team coordinato dai partner Vittoria Giustiniani e Carlo Montagna e composto dai senior associate Alessandro Capogrosso e Raissa Iussig, dall’associate Matteo Minero e da Francesca Pietanza e Lisa Falcioni Nicoletti.
Linklaters ha assistito la società con un team guidato dalla partner Claudia Parzani e dai counsel Cheri De Luca e Ugo Orsini, e composto dagli associate David Adler, Francesco Eugenio Pasello, Francesca Cirillo, Marta Fusco e Matteo Pozzi.
Lombardi Segni e Latham & Watkins hanno fornito l’assistenza legale a favore dei joint global coordinators Banca Imi, BofA Merrill Lynch, Credit Suisse, Goldman Sachs International, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario e dei joint bookrunners, rispettivamente per gli aspetti di diritto italiano e per quelli di diritto statunitense e internazionale.
Lombardi Segni ha agito con un team composto dai partner Antonio Segni e Lidia Caldarola e dagli associate Pierangelo Totaro, Davide De Franco e Alessandro Paccoi.
Latham & Watkins ha agito con un team guidato dai partner Antonio Coletti e Ryan Benedict e composto dagli associate Irene Pistotnik, Guido Bartolomei e Marta Negro.
Pirola Pennuto Zei ha seguito per Nexi i profili fiscali dell’operazione di quotazione con un team formato dai partner Stefano Tronconi, Francesco Mantegazza e Nathalie Brazzelli.
Kirkland & Ellis International ha assistito il management di Nexi nonché il socio di maggioranza in alcuni profili di diritto inglese e relativi al finanziamento, agendo con un team guidato dal capital markets partner Matthew Merkle e dal finance partner Christopher Shield, nonché dai partner Hugh O’Sullivan e Michael Taufner e gli associate Lloyd Jones, Evgeny Scirto Ostrovskiy e Dinush Wickremanayake.
Legance ha assistito il management di Nexi nonché il socio di maggioranza in alcuni profili di capital markets ed executive compensation, agendo con un team composto da Alberto Maggi e Andrea Botti nonché Paola Degli Innocenti, Stefano Bandini, Riccardo Paganin ed Erwin Zanetti.
Bonn Steichen unitamente a Weil Gotshal & Manges ha curato gli aspetti relativi al Lussemburgo, mentre Jersey ha agito per gli sponsors con un team guidato da Linda Harroch.
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Giovannelli, Matarazzo nuovo of counsel per il lavoro
Giovannelli ha annunciato l’ingresso, in qualità di of counsel, di Giuseppe Matarazzo (in foto), che avvierà la practice di diritto del lavoro.
Il professionista proviene da Chiomenti e ha precedentemente esercitato la sua professione presso BonelliErede. Si occupa di diritto del lavoro e delle relazioni industriali, avendo maturato esperienza nell’assistenza giudiziale e stragiudiziale a clienti italiani e stranieri (in particolare, a fondi di private equity, clienti industriali e istituzioni finanziarie, nonché a top manager), anche nel contesto di operazioni straordinarie.
L’introduzione della practice di diritto del lavoro si inserisce nella strategia di crescita dello studio volta ad ampliare le aree di assistenza alla clientela italiana ed internazionale.
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Orrick, nuove cariche per Messina e Testa
Orrick è lieto di annunciare che Patrizio Messina (in foto a sinistra) e Guido Testa (in foto a destra) sono stati nominati dal board di Orrick rispettivamente partner in charge for Europe e office leader, Milan and Rome.
Entrambi i professionisti, oltre al consueto svolgimento della propria attività professionale, saranno chiamati a supervisionare e coordinare le attività strategiche della firm a livello italiano ed europeo contribuendo alla crescita di Orrick globalmente.
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Processo Parmalat, Clifford Chance vince con Citi in Cassazione
La Corte di Cassazione, con decisione pubblicata in data 15 aprile 2019, ha integralmente respinto l'appello proposto da Parmalat avverso il riconoscimento in Italia della decisione del 2008 da parte della Superior Court of New Jersey (Stati Uniti d'America), con la quale Parmalat era stata condannata a risarcire a Citi, affiancata da Clifford Chance, danni per 431 milioni di dollari (circa 347 mln di euro).
Clifford Chance ha assistito e rappresentato Citi nel lungo processo contro Parmalat con un team guidato dai soci Fabio Guastadisegni (in foto) e Carlo Felice Giampaolino, coadiuvati dal senior associate Andrea Tuninetti e dall'associate Alessandro Sciarra.
La decisione della Corte di Cassazione è definitiva ed esecutiva e Parmalat è tenuta all'emissione e assegnazione in favore di Citi di azioni in base alle condizioni cui il Concordato di Parmalat del 2005 subordina l'emissione di azioni secondo il meccanismo di c.d. "debt-for-equity".
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Lodovico Artoni torna in Tonucci
Il team di M&a di Tonucci a Milano cresce ulteriormente con il ritorno del partner Lodovico Artoni.
Artoni, specializzato in diritto societario, ha svolto in precedenza la propria attività professionale presso studi legali italiani e internazionali tra cui Allen & Overy, Russo De Rosa, e, da ultimo, Poggi, studio che lascia dopo 1 anno e mezzo.
Lodovico Artoni torna in Tonucci dopo che, nel novembre del 2017, lo aveva lasciato dopo 1 anno e 2 mesi da equity partner (fonte: LikedIn di Artoni).
Lo studio, contattato da TopLegal non rivela se si tratta di un equity o un salary partner.
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Atto secondo per i fondi
I bond sono mini. Ma gli attori in gioco stanno crescendo, coinvolgendo sempre più aziende e investitori. Nella filiera delle obbligazioni private, insieme ad advisor finanziari e arranger, si inseriscono anche i consulenti legali. Sebbene si tratti di operazioni nel complesso standardizzate, che prevedono principalmente il compito di verifica della normativa, di implementazione dei contratti e di tutela a investitori e aziende, gli avvocati possono entrare in gioco anche in due diligence legali per la verifica della situazione dell’impresa emittente. Dove però il legale è chiamato a svolgere un ruolo centrale è all’interno dell’articolato ecosistema volto all’individuazione delle imprese meritevoli. «Più l’operazione è piccola e riguarda il finanziamento a un imprenditore locale — afferma Daniele Colantonio, partner e responsabile per lo sviluppo prodotti di Anthilia Capital Partners, tra i principali operatori di fondi che investono in obbligazioni private —, più è complessa da raggiungere per gli investitori internazionali, che pure sono in cerca di rendimenti migliori. È qui che entra in gioco la capacità del fondo di aver costruito un’attività di roadshow e scouting sul territorio in collaborazione in diverse occasioni con studi legali e commercialisti, che sono un importante punto nevralgico del sistema perché interlocutori stabili». L’interesse del legale non è quindi tanto legato alla singola fee dell’operazione, che è giocoforza contenuta anche per le dimensioni dell’operazione, quanto piuttosto a un duplice livello di opportunità: lavorare su pacchetti corposi di operazioni (e quindi con efficienze di scala) grazie ai rapporti consolidati e continuativi con i fondi e gli altri investitori; coltivare relazioni chiave col tessuto imprenditoriale di Pmi sviluppando i presupposti per nuovo business su altri fronti.
Seconda generazione alle porte
Nel 2018 il mercato del private debt (che include minibond e altre obbligazioni private, cambiali finanziarie, altre tipologie di strumenti finanziari di debito, nonché finanziamenti, sotto forma di trattativa privata) ha mantenuto il trend positivo degli ultimi anni, con una crescita significativa degli investimenti. Il bilancio è tracciato da Aifi (Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt) che ha registrato oltre un miliardo di euro di investimenti in 142 operazioni. Si tratta di una crescita sul 2017 del 65% in termini di ammontare e del 16% in termini di numero di investimenti. In aumento anche le imprese finanziate: 116 contro le 88 del 2017 (+32%). Dal 2012, secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, con riguardo solo ai minibond (definiti dall’Osservatorio come titoli di debito — obbligazioni e cambiali finanziarie — emissi da parte di società di capitale o cooperative aventi operatività propria, escludendo banche e assicurazioni, di importo inferiore a 500 milioni di euro), 260 Pmi hanno ottenuto finanziamenti per circa 4,6 miliardi di euro e un crescente interesse degli investitori. «I fondi — dice a TopLegal Mauro Sbroggiò, amministratore delegato di Finint Investments Sgr — sono soggetti che si prendono una fetta significativa di mercato dei minibond e stanno raccogliendo crescente consenso da parte degli investitori istituzionali, incluso un iniziale interesse anche dall’estero e dalle compagnie assicurative. Ci aspettiamo quindi che ci sia un’evoluzione ulteriormente positiva della raccolta di capitali. Stiamo infatti uscendo dalla fase pionieristica del mercato, si sta sviluppando il mercato secondario dei minibond (acquisto e vendita dopo l’emissione, Ndr) e il mondo delle reti retail si sta aprendo all’investimento in fondi di private debt». I fondi di minibond sono fondi chiusi destinati a investitori professionali che raccolgono da questi denaro per i primi anni, investono negli anni successivi le risorse raccolte per poi restituire il capitale alla fine della vita del fondo. Molti operatori stanno oggi chiudendo la fase di raccolta dei propri primi fondi e si stanno dedicando maggiormente all’attività di investimento. Si spiega così la flessione indicata dalle cifre di Aifi sull’intero settore del private debt: escludendo gli operatori internazionali che non hanno promosso un veicolo dedicato specificatamente all’Italia, la raccolta di risorse nel 2018 si è attestata a 297 milioni di euro, in calo dell’8% rispetto all’anno precedente.
Il comparto dei minibond ha certamente beneficiato di uno schema di garanzie per i fondi di private debt sia a livello nazionale (con il Fondo di Garanzia per le Pmi) sia a livello europeo (attraverso il Fondo europeo per gli investimenti – Fei, con una linea di credito denominata InnovFin Sme guarantee facility). Così come dell’intervento del Fondo Italiano di Investimento Sgr che ha istituito un fondo di fondi specifico per il private debt contribuendo a finanziare diverse iniziative effettuate nel 2018. Ora, con le obbligazioni private nate circa sei anni fa a seguito delle novità normative contenute nel D.L. Sviluppo del 2012, si può affermare che stiamo entrando nella seconda stagione per i fondi che investono in questo strumento: da qui in avanti, è l’attesa degli osservatori, emergerà chi ha costruito una strategia per l’individuazione di opportunità coerente con l’interesse degli investitori. E prenderà l’avvio una fase di selezione degli operatori italiani. «Quello che farà sempre più il successo del fondo sarà la capacità di costruire una struttura sul territorio per avere un flusso di dossier da analizzare: occasioni di investimento da vedere, scartare e in cui investire sufficientemente ampie rispetto al capitale raccolto», spiega Colantonio di Anthilia Capital Partners che aggiunge: «questo farà la differenza tra i primi e i secondi fondi di private debt, in un contesto in cui alcuni operatori non sono riusciti a investire tutte le risorse raccolte dagli investitori».
La base degli investitori italiani che scelgono fondi di minibond è costituita da banche popolari, casse previdenza, alcune assicurazioni e alcune fondazioni. Ci sono poi gli investitori esteri. L’obiettivo comune è diversificare il portafoglio degli investimenti e scovare rendimenti superiori in una situazione di un costo del denaro ancora basso (e che quindi implica un ritorno inferiore sui titoli di reddito fisso, con anche i rendimenti dei titoli high yield, ossia quelli delle aziende più rischiose, che si sono schiacciati verso il basso). Ecco perché questi investitori guardano con favore a quei player in grado di fare per loro un’attenta attività di scouting sul territorio, più difficile da raggiungere ma dove spesso le emissioni, penalizzate da una situazione di asimmetria informativa, presentano rendimenti superiori rispetto a quelle di grandi aziende note sul mercato. Anche per questo sul mercato ci sono diversi prodotti che si sono distinti per focus geografico o nazionale, spesso stimolati dagli stessi investitori istituzionali locali.
Nuove iniziative in corso
Il mercato dei fondi di minibond è molto variegato e non monopolizzato. Il monitoraggio del Politecnico di Milano (che fa riferimento al campione oggetto del suo Osservatorio annuale pubblicato a febbraio) individua nel 2018 circa 16 tra operatori e società di gestione (Sgr) coinvolti nelle transazioni maggiormente rilevanti (vedi tabella). Tra questi, oltre ad Anthilia Capital Partners e Finint, ci sono per esempio Equita, Mediobanca, Amundi e Green Arrow Capital. Diverse realtà stanno tra l’altro rafforzando la propria presenza sul mercato. A ottobre 2018, Muzinich — che, ricorda l'Osservatorio Minibond del Politecnico di Milano è uno dei primi player arrivati in Italia nel mercato del private debt — ha rafforzato la propria presenza acquisendo la società di gestione del risparmio Spingrowth. Lo scorso luglio la Sgr Azimut Capital Management ha lanciato un fondo chiuso di private debt aperto anche a investitori retail e distribuito dalla rete di consulenti finanziari e wealth manager del gruppo. Anthilia Sgr, dopo aver completato gli investimenti nei due fondi precedenti, ha recentemente lanciato Anthilia Bit 3, che ha effettuato il primo closing a fine ottobre con una raccolta di 145 milioni e un obiettivo di 300 milioni di euro. Il fondo è focalizzato su aziende che vogliono crescere ed espandersi all’estero e a fine 2018 aveva già effettuato un primo investimento.
Il tema della crescita e dell’internazionalizzazione è certamente uno dei filoni portanti delle operazioni di private debt. Temi che hanno guidato anche il lancio del terzo fondo di questo tipo di Finint Investments Sgr, il Pmi Italia II, che ha come investitori di riferimento il Fondo Italiano di Investimento Sgr e Banca Finint. «Il focus geografico è nazionale ed è promosso sulla base dell’esperienza positiva degli altri due che si focalizzano su crescita e internazionalizzazione delle imprese — spiega Sbroggiò —. Abbiamo già effettuato i primi tre investimenti e stiamo per chiudere il quarto. In particolare, guardiamo ad aziende con fatturato fino a 300 milioni di euro, governance consolidata e management stabile e credibile. E non sono poche: si tratta di un universo di quasi 5mila imprese nel nostro Paese».
La relazione con le Pmi
Gli operatori iniziano a trovare un terreno favorevole nel tessuto imprenditoriale verso questa forma di debito. Le ragioni che emergono sono molteplici. In primo luogo, nel contesto della stretta creditizia da parte delle banche, il problema può essere spesso l’accesso stesso al finanziamento anche in casi di solidità dell’azienda. In secondo luogo, il bond rappresenta uno strumento stabile da parte dell’ imprenditore e non influenzato dalle vicende della banca. In terzo luogo, analogamente a quanto avviene per le quotazioni in Borsa, è strumento di visibilità e pubblicità per l’impresa. Infine, c’è chi osserva un “effetto minibond” sul costo complessivo del capitale dell’azienda. «Il minibond rimane parte di un finanziamento più ampio che viene fatto anche con le banche, che rimangono importanti ma non più monopoliste — spiega Sbroggiò — . Notiamo spesso che il rafforzamento della struttura del capitale della società si può tradurre in una riduzione dei costi di rifinanziamento del debito bancario».
Le obbligazioni private sono diventate oggetto dello stesso portafoglio dei servizi di una banca. «Pur non erogando i fondi, la banca può proporre all’azienda lo strumento delle obbligazioni private per portare avanti un’operazione in condivisione con altri operatori, inserendosi nel finanziamento per esempio del circolante — dice Colantonio —. Noi però chiediamo agli istituti di co-investire con noi e ci focalizziamo sui bond destinati a finanziare specifici progetti di crescita». Quando si parla di private debt si fa in genere riferimento a tre tipologie di interventi: a favore della crescita interna o per linee esterne e degli investimenti fissi o anche in marketing e ricerca, con debito senior di solito tra 5 e 7 anni; iniezioni di liquidità associate a interventi di private equity o a situazioni di ristrutturazioni, generalmente con debito subordinato a medio lungo termine convertibile in equity; finanziamenti del circolante attraverso debito a breve termine. Mentre sui primi due fronti entrano in gioco forme tecniche come i bond o i finanziamenti (loan), sul terzo sono in forte crescita le piattaforme di digital lending. Ciascun fondo sceglie la strategia che ritiene opportuna. Sulle grandi operazioni stanno posizionandosi i grandi operatori, spesso i private equity nell’ambito di operazioni di M&a. Le realtà più piccole, orientate alla crescita, sono quelle dove si stanno orientando gli interessi di numerosi operatori specializzati. Si tratta però di operazioni meno note al mercato, che hanno bisogno di una rete efficiente di relazioni locali. Ecco che qui si apre un ruolo non solo per i grandi studi legali, ma anche per gli studi radicati sul territorio. Se le fee sono infatti contenute, le opportunità arrivano dalla capacità di diventare un riferimento per i fondi di private debt, sviluppando così un flusso di lavoro continuativo e abbastanza standardizzato. «Di solito ci si attesta su due o tre interlocutori chiave per l’assistenza legale — dice Colantonio —. L’obiettivo è diminuire la complessità e nel nostro caso nel primo fondo lanciato, Anthilia Bit I, abbiamo lavorato molto spesso con uno studio legale su un pacchetto di operazioni che permettono al legale economie di scala e a noi prezzi vantaggiosi». Tenendo presente che i fondi, che si occupano in alcuni casi del rilancio delle aziende, possono avere bisogno anche di consulenza M&a. Il secondo aspetto rilevante per il consulente legale, è che si tratta di un settore in movimento, che «guarda all’innovazione di prodotto per muoversi sulla frontiera del rischio: tutte le voci del passivo del bilancio di una Pmi possono essere potenziali target di prodotti di debito specializzati », continua Colantonio che sta ragionando sull’opportunità di costruire anche prodotti che non si rivolgano alla parte di rifinanziamento del debito senior, come per esempio il debito classificato come “unlikely to pay” (Utp).
Infine, il consulente non dovrebbe sottovalutare il rafforzamento del legame con l’imprenditore derivante dall’operazione minibond. Attraverso questa operazione, il professionista diventa il facilitatore chiave di strategie di crescita dell’azienda foriere di potenziali mandati su altri fronti (nella logica della retention del cliente). In questo senso i fondi dialogano con tutti, dai grandi studi alle realtà locali.
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Giro di nomine in Gattai Minoli Agostinelli
Gattai Minoli Agostinelli ha deliberato la promozione da associate a counsel di Lorenzo Fabbrini, Nicola Martegani e Matteo Mengoni.
Inoltre, fa il suo ingresso in studio, anch’essa con la qualifica di counsel, Angela Quatraro, proveniente dallo studio Isolabella. Quatraro lavorerà, in particolare, con i dipartimenti corporate e banking & finance apportando la propria expertise in diritto penale societario.
I 4 nuovi counsel si affiancano a Riccardo Corbani, Nicola Ferrini e Micaela Tinti, nominati counsel al loro ingresso in studio avvenuto da pochi mesi.
Lo studio ha comunicato che la qualifica di counsel è stata introdotta lo scorso anno nell’ambito del nuovo modello organizzativo che ha eliminato la figura dei junior partner e ha stabilito un chiaro percorso di carriera per gli avvocati dello studio.
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