IN EVIDENZA
Chiomenti integra Ejc - Roberti
Chiomenti apre il dipartimento di diritto europeo con l'integrazione di Ejc - Roberti, boutique romana specializzata nel campo del diritto europeo, della concorrenza e dei settori regolamentati. A seguito dell'integrazione si uniscono con il ruolo di partner Gian Michele Roberti, Guido Bellitti, Marco Serpone e, a Bruxelles, Isabella Perego. Lo studio non specifica se i quattro professionisti entrano o meno nell’equity.
Dittrich e De Benedetti si uniscono in Focus
Lotario Dittrich e Dante De Benedetti danno il via a un nuovo sodalizio professionale e fondano Focus, la nuova denominazione assunta dalla boutique Mdba. Dittrich e De Benedetti saranno gli unici equity partner del nuovo studio. Con loro, secondo quanto risulta a TopLegal, una trentina di professionisti che saranno operativi nell'attuale sede di Mdba in Piazza Castello a Milano. Secondo quanto ha ricostruito TopLegal, Claudio Migliorisi ha lasciato di recente lo studio, abbandonando un sodalizio che durava da dieci anni, e non parteciperà quindi a Focus.
Ashurst: Fabio Niccoli nuovo partner
Ashurst annuncia la nomina di Fabio Niccoli come partner a capo del dipartimento di private equity a Milano. Niccoli proviene da Cdp Equity, precedentemente Fondo Strategico Italiano, dove ha ricoperto il ruolo di general counsel sin dall’inizio della sua operatività nel 2012. Lo studio non specifica se entra o meno nell'equity. Insieme a Niccoli si unisce al team di Ashurst anche Andrea Di Rosa, anch'egli proveniente da Cdp Equity.
Fivelex: Acerbi promosso partner
Fivelex ha nominato Flavio Acerbi nuovo salary partner. Acerbi in precedenza era managing associate ed è entrato a far parte dello studio nel 2016. Con la sua nomina i soci di Fivelex diventano così complessivamente 9. In precedenza ha lavorato in Paul Hastings e prima ancora in Lombardi e Cleary Gottlieb Steen & Hamilton.
Adriano Cavina nuovo of counsel di P&i - Guccione
Adriano Cavina fa il suo ingresso in P&i Guccione come of counsel. Cavina proviene da Legal Research, dove è stato partner per diversi anni, dopo aver maturato rilevanti esperienze negli studi Eulex e Orrick. Si occupa prevalentemente di diritto amministrativo, con esperienza in materia di contratti pubblici, sia giudiziale che stragiudiziale.
Marco Boldini entra in Orrick Italia come partner
Orrick annuncia l’ingresso di Marco Boldini in qualità di partner e responsabile della practice italiana di regulatory e fintech. Prima di entrare in Orrick, Boldini era responsabile della practice Financial Services Regulatory Legal di PricewaterhouseCoopers (PwC) in Uk e senior associate in Gianni Origoni Grippo Cappelli dal 2007 al 2010.
Marco Nucci nuovo equity partner di Elexia
L’assemblea dei soci di Elexia ha eletto Marco Nucci equity partner dello studio. Nucci, entrato nello studio nel luglio 2017 e counsel dal 2018, svolge la propria attività nel campo del diritto commerciale, societario ed immobiliare e ha maturato esperienza nel relativo contenzioso. Nella stessa occasione, l’assemblea ha inoltre nominato Gianluca Crespi membro del comitato esecutivo.
Tre nuovi soci per Bureau Plattner
Bureau Plattner ha nominato tre nuovi salary partner. A essere promossi sono stati Filippo Arata, avvocato, e i commercialisti Matthias Steiner e Hannes Kofler. È stato altresì nominato associate Xinxing Ji, commercialista.
Accinni e Cartolano si separano
Dopo otto anni finisce il sodalizio tra Alessandro Accinni e Francesco Cartolano. Lo studio Accinni Cartolano prosegue l'attività con la denominazione Accinni. Francesco Cartolano esce dall'equity. Con lui se ne vanno anche la socia Chiara Cella e due professionisti del team M&A, composto dagli associate Matteo Acerbi e Roberto Gambino. I quattro professionisti entrano in Giliberti Triscornia. Restano in Accinni i soci presenti sin dalla fondazione, Alessandro Accinni e Paola Cigolini, i counsel Sofia Sciumè e Carmine Celenza, gli associate Marco Lainati, Roberto Longhi, Laura Brontesi, Francesco Lera, e l’office manager, Maria Ferrigno.
Andrea Tonon nuovo of counsel di Simmons & Simmons
Simmons & Simmons espande il dipartimento financial markets con l’ingresso di Andrea Tonon in qualità of counsel e la nomina, a decorrere dal 2 marzo 2020, a responsabile del settore alternative funds. Tonon proviene da Di Tanno, in cui era entrato nel 2016 e nel gennaio 2018 era stato nominato salary partner.
Nctm apre al penale d'impresa con Roberta Guaineri
Nctm amplia le proprie aree di attività al diritto penale d'impresa con l'ingresso, in qualità di of counsel, di Roberta Guaineri. Gauineri ha inizialmente maturato esperienza in materia di diritto societario sia in Italia presso Bonzano Guardamagna Malcovati Moro Visconti, sia negli Stati Uniti in Baker McKenzie. Nel 2001 fonda con Alberto Moro Visconti ed Enrico de Castiglione l'omonima insegna Moro Visconti de Castiglione Guaineri che si occupa di diritto penale d’impresa, divenuto poi nel 2016 de Castiglione Guaineri.
K&L Gates: Andrea Campana promosso socio
K&L Gates ha promosso Andrea Campana alla carica di partner. In precenza era counsel dell'ufficio di Milano, guidato dal managing partner Giampaolo Salsi. Con la sua promozione il numero di soci in Italia si attesta a 14. Campana è entrato in K&L Gates nel 2012, anno di apertura dello studio a Milano, e opera all'interno del team litigation & dispute resolution che vede ora la presenza di due partner, un counsel e quattro associate.
Due manager per Banca Ifis
Si rafforza la squadra manageriale di Banca Ifis con l’ingresso di due donne manager di comprovata esperienza che vanno a integrare il team di professionisti già presente all’interno del Gruppo. A far data dal 24 febbraio, Patrizia Giuliani è la nuova chief Hr officer del gruppo Banca Ifis mentre da oggi, 2 marzo, Katia Mariotti è la responsabile della nuova direzione centrale Npl. Entrambe riportano all’amministratore delegato Luciano Colombini.
Latham & Watkins: Antongiulio Scialpi diventa partner
Latham & Watkins ha nominato partner Antongiulio Scialpi. Entrato nel 2018 come counsel, in precedenza è stato counsel in Linklaters, dove aveva fatto il suo ingresso nel 2007 come associate. Prima ancora è stato associate di Pedersoli. Con la sua nomina la sede italiana, guidata dall'office managing partner Antonio Coletti, conta 9 partner.
LE ALTRE NOMINE DELLA SETTIMANA
Kpmg: a Genova entrano Ugolini e Baldi
Il team specializzato in commercio internazionale e diritto doganale di Kpmg, coordinato dal partner Massimo Fabio, annuncia l'ingresso di due nuovi professionisti nella sede di Genova che assumono il ruolo di manager: Lorenzo Ugolini e Valeria Baldi. Ugolini e Baldi sono tra i fondatori dello studio Ubfp, di cui erano soci. In precedenza, i due professionisti hanno lavorato nella boutique genovese Armella. Con il loro ingresso il team trade & customs si compone ora di 16 professionisti.
Cavallaro per la formazione delle imprese italiane per Expo Dubai
Giuseppe Cavallaro, founder dell’omonimo studio legale, insieme al suo team (composto da Francesco Alaimo, Gianluca Alocci e Giulio M.R. Siciliano) e alla Camera di commercio italiana negli Emirati Arabi Uniti – Ccie, saranno i titolari dell’offerta formativa per le imprese italiane che vorranno partecipare alla prossima esposizione universale, che avrà sede a Dubai a partire dal prossimo 20 ottobre 2020. La partnership è risultata vincitrice dell’appalto pubblicato da Lazio Innova, società in house della Regione Lazio con focus sul sostegno alle imprese per sviluppo e internazionalizzazione. Nella faculty del corso, sarà presente anche Antonio Maria Varvaro, uno dei tre avvocati italiani in possesso di licenza per esercitare la professione legale nell'Emirato di Dubai, nonché unico italiano in possesso di qualifica professionale rilasciata dalla Academy of Law abilitato alla difesa in giudizio innanzi alle Difc Courts di Dubai. Verrà proposto un progetto formativo comprensivo degli aspetti tanto economici quanto legali legati alla nostra manifattura nazionale, finalizzato alla costruzione di un gruppo di imprese che possano rappresentare il made in Italy durante Expo 2020.
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Nomine di professionisti (5 marzo 2020)
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Francesca Taviano promossa equity partner di Rsm
Dopo 12 anni di esercizio della professione presso la sede romana di Rsm Studio Palea Lauri Gerla, Francesca Taviano (in foto) assume la carica di socio equity.
Taviano è specializzata in diritto processuale e arbitrati societari. Nello specifico, si occupa di contenzioso legale tra imprenditori e/o tra soci e amministratori nonché di contrattualistica in ambito M&A. Recentemente è stata impegnata nella ristrutturazione di Pangborn Europe e nel deal Tecnoinvestimenti - Promozioni Servizi.
Con la nomina, i soci dello studio (al netto di quelli della società di audit) sono ora complessivamente 18.
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Ilaria Zingali entra in PwC Tls
Ilaria Zingali (in foto) entra nel dipartimento restructuring e insolvency di PwC Tls con la qualifica di associate partner. Zingali proviene da Giliberti Triscornia, dove era socia. Esperta di procedure della crisi di impresa e concorsuale, avrà un focus principale sulla consulenza a procedure, anche alla luce della progressiva entrata in vigore delle norme portate dal Codice della crisi d’impresa.
Zingali era entrata in Giliberti Triscornia nel 2007 (allora Giliberti Pappalettera Triscornia) come senior associate per poi essere nominata socia nel 2013. In precedenza ha lavorato come associate in Gianni Origoni Grippo Cappelli. Ha all’attivo 15 anni di esperienza in operazioni straordinarie di distressed M&A e nell'ambito della crisi e delle procedure concorsuali.
Ha fornito assistenza a commissari straordinari, nonché a società in crisi economica o finanziaria nell’ambito di ristrutturazioni stragiudiziali e concordati preventivi. Di recente ha fatto parte del team al fianco di Salini Impregilo, nell’avvio del Progetto Italia e nel conseguente aumento da 600 milioni di euro. Ha assistito in diverse operazioni Irideos (controllata di F2i) e ha fatto parte del team coinvolto nella riorganizzazione di Bonifiche Ferraresi.
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Deloitte legal: Emilio Cucchiara nuovo of counsel
Deloitte legal annuncia l'ingresso di Emilio Cucchiara (in foto) in qualità di of counsel e responsabile della nuova practice antitrust dello studio. Proviene da Chiomenti, dove è diventato counsel nel 2018. In precedenza è stato associate nella sede di BonelliErede a
Bruxelles, dove si è occupato di diritto europeo e antitrust, ottenendo successivamente un distacco alla European investment bank in Lussemburgo.
In
Chiomenti, ha assistito aziende italiane e multinazionali in
materia di diritto antitrust nazionale ed europeo. Di recente ha fatto parte del team coinvolto nel maxi-contenzioso con l'Antitrust del cosiddetto "cartello dell'acciaio", e del team multidisciplinare che ha assistito Cdp Equity nell'avvio del Progetto Italia e Gavio nella partnership con Ardian.
Con il suo ingresso Deloitte legal avvia così una nuova practice che consente allo studio di prestare assistenza rispetto a procedimenti
antitrust (cartelli e abusi di posizione dominante), private antitrust
enforcement, aiuti di stato e pratiche commerciali scorrette. Oltre alla attività normalmente rese in ambito merger control,
Cucchiara in Deloitte legal svilupperà anche la compliance antitrust.
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Il corporate finance nell'era del fintech
Vision 2030: vogliamo essere i partner dell’impresa per costruire insieme il prossimo decennio.
Rewind è una management consulting firm focalizzata sulla finanza d’impresa e fortemente orientata alla digital trasformation. La nostra mission è apportare cultura aziendale, accrescere le competenze interne e creare valore per l’azienda e i suoi stakeholder; non ci consideriamo consulenti, ma partner dell’imprenditore e dei CFO. Un’organizzazione snella e processi interni completamente digitalizzati ci consentono di essere efficaci ed efficienti, svolgendo un ruolo di referente unico dell’impresa in tutte le fasi del suo ciclo di vita: strategic management, change management e turnaround. Il nostro approccio può essere sintetizzato nel concetto di “Digital CFO”, un connubio, ormai inestricabile, tra digitalizzazione dei processi, pianificazione del futuro e monitoraggio del passato. La nostra è quindi una figura ibrida che agisce sia in qualità di advisor finanziario che di system integrator: svolgiamo il ruolo di project manager che facilita l’evoluzione verso un nuovo modello organizzativo. Siamo pertanto in grado di ingegnerizzare in modo specialistico (con tools dedicati) ed integrato (con le c.d. API o “application programming interface”) tutte le aree e funzioni che ruotano intorno alla figura del CFO.
La nostra suite di soluzioni smart comprende:
Erp
Business plan
Business intelligence
Cash management
Fintech
Dynamic discounting
Crm
Project management
Human resurce
Learning machine
Artificial intelligence
Blockchain
Per la gestione di un’attività così complessa seguiamo un approccio “agile”:
Soluzioni disegnate in funzione delle esigenze del Cliente (marketing thinking).
Un advisor dedicato per ciascun Cliente.
Frequenti sprint (meeting dedicati) con il team di lavoro per definire gli obiettivi (MVP o “minimum viable product”), analizzare e valutare i risultati, pianificare ed organizzare il lavoro in funzione dello step successivo.
Roadmap delle attività ed obiettivi a medio termine definita “step by step” in funzione delle priorità aziendali in ottica di un processo di miglioramento continuo.
Rewind, the future's advisor!
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La giravolta al rallentatore di Ashurst
Un ingresso di lusso che permette una ripresa più ampia dello studio e che va a sanare in parte un’uscita pesantissima. Ashurst inizia il primo trimestre del 2020 con un lateral hire di pregio: Fabio Niccoli, da general counsel di Cdp Equity, è nominato partner. Il nuovo arrivato apre al private equity uno studio che in venti anni si è affermato in Italia soprattutto nel project finance, nell’energy, nei contenziosi e nel competition. Il numero di partner dell’ufficio milanese torna così a 7.
Già, perché il lateral hire di Niccoli segue un addio di quelli che si fanno sentire. Franco Vigliano, storico partner dell’insegna britannica in Italia, ha lasciato lo studio a fine ottobre, in sordina.
Entrato nella seconda metà degli anni 2000, Vigliano ha ricoperto diversi ruoli manageriali. Nel 2011 è managing partner delle sedi di Roma e di Milano. L'anno successivo diventa head of Italy, con responsabilità per l'indirizzo strategico e la gestione operativa della practice italiana, un ruolo che tiene fino alla sua uscita dallo studio nell'autunno 2019.
Nonostante la sua uscita indebolisca l’energy e il project finance, lo studio in questi ultimi anni ha comunque mostrato segnali di ripresa, ampliando le practice e riconquistando l’autonomia gestionale.
Lo scorso anno, ad aprile, Ashurst ha reclutato il partner Andrea Caputo, mettendolo a capo della practice di real estate. Con lui altri due professionisti. Caputo proviene da Freshfields Bruckhaus Deringer, dove ha militato per 14 anni lavorando con clienti quali Idea Fimit, Hines, Manifattura Tabacchi, Prelios e Unicredit.
Prima di Caputo, l’ultimo lateral hire rilevante risale a fine 2016, con l’ingresso del partner Paolo Manganelli. Manganelli proviene da Paul Hastings, dove è stato partner dal 2014. Ha esperienza anche del mondo in-house: è stato deputy head of litigation del gruppo Parmalat (negli anni successivi al crack) e ha fatto parte del team legale della Fiat. In Ashurst è a capo della practice di restructuring.
Oltre all’ingresso di due nuovi soci, negli ultimi due anni si segnala anche il ritorno della leadership locale. Lo studio dal 2018 è infatti guidato dal managing partner Carloandrea Meacci (in foto), che a TopLegal ha annunciato a breve l’inserimento di un nuovo partner di peso.
La nomina di Meacci alla guida di Ashurst in Italia è l’ultimo capitolo di una serie di avvicendamenti al vertice. Segue, infatti, l’uscita di Stephen Edlmann, socio della sede londinese (e membro del team capital markets) messo al vertice dell'Italia a inizio 2016 negli uffici di Milano con la qualifica di managing partner. L'arrivo di uno "straniero" precede di pochi mesi l'uscita dello specialista antitrust Domenico Gullo, managing partner della sede romana, passato a Dla Piper, e della contestuale chiusura degli uffici nella Capitale dopo soli cinque anni dall'apertura.
Gullo nel 2014 aveva assunto le redini anche della sede di Milano, dopo l’uscita del socio Paola Flora, managing partner degli uffici milanesi e responsabile tax, passata alla guida del fiscale di Ubi Banca. Cinque anni dopo, con l’addio di Vigliano, se ne va quindi l’ultimo membro del precedente top management italiano.
Mentre i vertici cambiano la truppa nel frattempo si ridimensiona. Nel 2012 Ashurst in Italia conta 70 professionisti e 20 soci. Quattro anni dopo, ai tempi del managing partner imposto da Londra, il team scende a una trentina di professionisti con solo cinque soci. Oggi i partner sono saliti a sette, ma i professionisti sono scesi a 18, oltre due terzi in meno rispetto a otto anni fa.
Le uscite di professionisti in quasi due lustri si spiegano anche con la strategia di Ashurst di puntare in Europa a una maggiore profittabilità con la focalizzazione su un numero di fronti minore, in particolare su settori come il finance e l'energy, transport & infrastructure. Le mosse degli ultimi anni, invece, indicano forse un ripensamento a Londra dei piani adottati, cui potrebbe seguire un lento ritorno da parte della firm in Italia alla multidisciplinarità.
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Giuseppe D'Agostino entra in Bird & Bird come of counsel
Bird & Bird ha nominato Giuseppe D'Agostino (in foto) co-head dell'international finance & financial regulation practice. Si affianca infatti a Joss Hargrave e Michael Juenemann, co-head della practice.
D'Agostino, che entra nell'insegna come of counsel, è stato un alto dirigente della Consob, l'autorità italiana di vigilanza dei mercati finanziari, dove ha percorso l'intero ciclo professionale fino a ricoprire la carica di vice direttore generale da ottobre 2011 a settembre 2019.
D'Agostino è esperto in materia di regolamentazione applicata al settore bancario e ai servizi finanziari e di asset management, servizi di investimento, banking e fintech. Lavorerà quindi allo sviluppo internazionale della practice dedicata alla regolamentazione dei servizi bancari e finanziari, con un focus sul fintech.
Nel corso della sua carriera professionale, D'agostino è stato anche membro permanente del "Joint Committee Sub-committee on Consumer Protection and Financial Innovation", istituito dalle autorità di vigilanza europee (Esa), e dello "Standing Committee on Financial Innovation" (Fisc), istituito dall'Autorità europea di vigilanza sui mercati degli strumenti finanziari (Esma).
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Due nuovi partner per Legalitax
Legalitax annuncia l’ingresso nella propria sede romana di Antonio Iorio (in foto) e di Laura Ambrosi nel ruolo di partner, con l’obiettivo di rafforzare l’area contenzioso tributario e di avviare la nuova practice penale tributario.
Antonio Iorio, avvocato e revisore legale, esercita dal 2007 la professione presso l'omonimo studio Iorio occupandosi principalmente di contenzioso tributario e penale tributario. Dal 2003 al 2006 è stato dirigente generale dell’Agenzia delle entrate. In precedenza è stato consulente presso Ey e, prima ancora, ufficiale superiore della Guardia di Finanza. Antonio Iorio dal 2004 è docente in economia dei tributi/scienza delle finanze presso l’Università degli studi della Tuscia di Viterbo.
Laura Ambrosi, proveniente dalla medesima insegna Iorio, si occupa da oltre dieci anni prevalentemente di contenzioso tributario, curando l’assistenza e la difesa dei contribuenti dinanzi all’amministrazione finanziaria e alle commissioni tributarie, nonché la valutazione della sostenibilità dei giudizi dinanzi alla suprema corte di Cassazione. E’ consulente tecnico in numerosi processi penali per reati tributari. È abilitata all’esercizio della professione di consulente del lavoro (Ordine di Brescia); ha conseguito la qualifica di mediatore professionista; è iscritta presso la Camera arbitrale della Fondazione bresciana per gli studi economico-giuridici.
Con i due nuovi partner, che portano il numero dei soci a 25, entrerà in Legalitax anche un team composto da tre professionisti con specifiche competenze delle aree del contenzioso tributario e penale tributario.
Contattato da TopLegal, lo studio non specifica se i soci entrano o meno nell'equity.
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Due nuovi equity partner per il real estate di Nctm
Entrano in Nctm Vito Bisceglie e Giovanni Giuliani in qualità di equity partner nel dipartimento real estate, insediandosi nella sede di Roma con i loro team.
Vito Bisceglie (in foto) ha maturato una vasta esperienza in materia di diritto immobiliare, diritto sanitario e legislazione sociale, assistendo clienti italiani e internazionali nell’ambito di operazioni di investimento e/o di finanziamento, con particolare riferimento al comparto healthcare, realizzate anche attraverso strutture e strumenti finanziari innovativi. Dal 2015 Vito Bisceglie operava in Dla Piper con il ruolo di of counsel del team investment management and funds, nell’ambito del dipartimento finance, projects & restructuring, dove ricopriva anche il ruolo di responsabile del settore healthcare. Insieme a Vito Bisceglie entra anche l'associate Federica Scalia: con il loro ingresso Nctm rafforza il dipartimento di diritto immobiliare con competenze specifiche in ambito healthcare.
Giovanni Giuliani si occupa di diritto bancario e dei mercati finanziari, svolgendo attività consulenziale in materia di disciplina delle banche, degli intermediari finanziari, dei servizi di investimento e del servizio di gestione collettiva del risparmio. Nel settore del risparmio gestito e dei fondi di investimento alternativi assiste clienti nella strutturazione di operazioni di real estate e private equity. Dal 2014 Giovanni Giuliani operava in Chiomenti, dove ricopriva il ruolo di senior associate. Insieme a Giovanni Giuliani entra anche l'associate Jacopo Pisani. Con il loro ingresso Nctm rafforza il dipartimento di diritto immobiliare con competenze specifiche in ambito regolatorio.
Grazie all'arrivo di Vito Bisceglie e Giovanni Giuliani Nctm conta adesso 64 partner.
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Nctm apre al penale d'impresa con Roberta Guaineri
Nctm amplia le proprie aree di attività al diritto penale d'impresa con l'ingresso, in qualità di of counsel, di Roberta Guaineri (in foto).
Gauineri ha inizialmente maturato esperienza in materia di diritto societario sia in Italia presso Bonzano Guardamagna Malcovati Moro Visconti, sia negli Stati Uniti in Baker McKenzie. Nel 2001 fonda con Alberto Moro Visconti ed Enrico de Castiglione l'omonima insegna Moro Visconti de Castiglione Guaineri che si occupa di diritto penale d’impresa, divenuto poi nel 2016 de Castiglione Guaineri.
Nel corso della sua attività professionale, per quanto attiene all’esperienza giudiziale, partecipa a importanti processi nel settore del diritto penale dell’impresa e dell’economia. Svolge attività di consulenza per aziende italiane e internazionali operanti nel settore finanziario e creditizio, nonché nel settore edilizio, dell’energia, dell’ambiente, della sanità pubblica e privata e della comunicazione e informazione.
In tema di responsabilità amministrativa delle imprese ex d.lgs. n. 231/01, per i reati commessi da amministratori o dipendenti, svolge attività sia di consulenza preventiva sia di assistenza alle societa` nell’ambito di procedimenti penali che le vede indagate per le tipologie di reato previste dalla normativa vigente e tiene corsi di aggiornamento agli amministratori/dipendenti di diverse societa` nonche? relazioni specifiche sulla materia in convegni.
Dal 2016 è nel Consiglio comunale di Milano e assessore allo Sport e al Turismo.
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Gli studi nell'ok dell'antitrust Ue a Inwit
Gianni Origoni Grippo Cappelli, Cleary Gottlieb Steen & Hamilton, Linklaters e Nctm sono gli studi legali coinvolti nel procedimento innanzi la Commissione europea per l’autorizzazione antitrust dell’operazione con cui nasce la nuova Inwit, la più grande towerco italiana nata dalla joint venture tra Infrastrutture Wireless Italiane (Inwit), controllata da Tim, e Vodafone Towers, controllata da Vodafone.
In particolare, Tim è stata affiancata da Gianni Origoni con un team composto dai soci Piero Fattori, Salvatore Spagnuolo e Francesco Maria Salerno, coadiuvati dall’associate Federico Macchi, nonché da Cleary, con Mario Siragusa coadiuvato da Jacopo Figus Diaz.
Vodafone è stata assistita da Linklaters, con un team coordinato dai soci della sede di Bruxelles Gerwin Van Gerven e Annamaria Mangiaracina e composto anche dagli associate William Leslie e Neil Hoolihan. Coinvolto per Vodafone anche il team antitrust di Nctm, guidato dal socio Luca Toffoletti.
L’autorizzazione ha richiesto un’articolata fase di pre-notifica e la
definizione di impegni volti a garantire che i terzi continueranno ad
avere accesso alle infrastrutture di Inwit nelle aree più urbanizzate
del Paese, ossia i comuni sopra i 35 mila abitanti. Gli impegni
assicureranno la possibilità per Inwit di massimizzare l’utilizzazione
delle proprie torri, preservando la capacità di Tim e Vodafone di
realizzare le proprie reti 5G con notevoli risparmi in termini di costi e
tempistica.
La Commissione ha in parallelo condotto, con esito
positivo, anche un’analisi antitrust degli accordi di condivisione
delle infrastrutture attive di rete tra Tim e Vodafone, primo fra i
progetti di network sharing per il 5G in Europa a passare al vaglio
dell’Autorità europea di concorrenza.
Il rilascio dell’autorizzazione
consente alle parti di procedere verso il closing dell’operazione
societaria in linea con la tempistica prevista e di andare avanti nella
realizzazione di un progetto che pone l’Italia all’avanguardia nello
sviluppo della tecnologia 5G.
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Nuovo chief legal & wealth structuring officer per Generali Lux
Nicola Alvaro (in foto) fa ingresso in Generali Luxembourg come chief legal & wealth structuring officer.
Alvaro proviene da Lombard International Assurance dove, in qualità di senior wealth planner, ha focalizzato la sua attenzione e il suo bagaglio interdisciplinare nello sviluppo del private insurance quale strumento di pianificazione patrimoniale e successorio. E’ full Step member e Tep.
In Generali Luxembourg guiderà un team di legali ed esperti di insurance & wealth planning e, oltre alla funzione di chief legal, sarà anche responsabile del dipartimento di strutturazione patrimoniale per clienti Hnwi di respiro internazionale.
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La giravolta al rallentatore di Ashurst
Un ingresso di lusso che permette una ripresa più ampia dello studio e che va a sanare in parte un’uscita pesantissima. Ashurst inizia il primo trimestre del 2020 con un lateral hire di pregio: Fabio Niccoli, da general counsel di Cdp Equity, è nominato partner. Il nuovo arrivato apre al private equity uno studio che in venti anni si è affermato in Italia soprattutto nel project finance, nell’energy, nei contenziosi e nel competition. Il numero di partner dell’ufficio milanese torna così a 7.
Già, perché il lateral hire di Niccoli segue un addio di quelli che si fanno sentire. Franco Vigliano, storico partner dell’insegna britannica in Italia, ha lasciato lo studio a fine ottobre, in sordina.
Entrato nella seconda metà degli anni 2000, Vigliano ha ricoperto diversi ruoli manageriali. Nel 2011 è managing partner delle sedi di Roma e di Milano. L'anno successivo diventa head of Italy, con responsabilità per l'indirizzo strategico e la gestione operativa della practice italiana, un ruolo che tiene fino alla sua uscita dallo studio nell'autunno 2019.
Nonostante la sua uscita indebolisca l’energy e il project finance, lo studio in questi ultimi anni ha comunque mostrato segnali di ripresa, ampliando le practice e riconquistando l’autonomia gestionale.
Lo scorso anno, ad aprile, Ashurst ha reclutato il partner Andrea Caputo, mettendolo a capo della practice di real estate. Con lui altri due professionisti. Caputo proviene da Freshfields Bruckhaus Deringer, dove ha militato per 14 anni lavorando con clienti quali Idea Fimit, Hines, Manifattura Tabacchi, Prelios e Unicredit.
Prima di Caputo, l’ultimo lateral hire rilevante risale a fine 2016, con l’ingresso del partner Paolo Manganelli. Manganelli proviene da Paul Hastings, dove è stato partner dal 2014. Ha esperienza anche del mondo in-house: è stato deputy head of litigation del gruppo Parmalat (negli anni successivi al crack) e ha fatto parte del team legale della Fiat. In Ashurst è a capo della practice di restructuring.
Oltre all’ingresso di due nuovi soci, negli ultimi due anni si segnala anche il ritorno della leadership locale. Lo studio dal 2018 è infatti guidato dal managing partner Carloandrea Meacci (in foto), che a TopLegal ha annunciato a breve l’inserimento di un nuovo partner di peso.
La nomina di Meacci alla guida di Ashurst in Italia è l’ultimo capitolo di una serie di avvicendamenti al vertice. Segue, infatti, l’uscita di Stephen Edlmann, socio della sede londinese (e membro del team capital markets) messo al vertice dell'Italia a inizio 2016 negli uffici di Milano con la qualifica di managing partner. L'arrivo di Edlmann precede di pochi mesi l'uscita dello specialista antitrust Domenico Gullo, managing partner della sede romana, passato a Dla Piper, e della contestuale chiusura degli uffici nella Capitale dopo soli cinque anni dall'apertura.
Gullo nel 2014 aveva assunto le redini anche della sede di Milano, dopo l’uscita del socio Paola Flora, managing partner degli uffici milanesi e responsabile tax, passata alla guida del fiscale di Ubi Banca. Cinque anni dopo, con l’addio di Vigliano, se ne va quindi l’ultimo membro del precedente top management italiano.
Mentre i vertici cambiano la truppa nel frattempo si ridimensiona. Nel 2012 Ashurst in Italia conta 70 professionisti e 20 soci. Quattro anni dopo, ai tempi del managing partner imposto da Londra, il team scende a una trentina di professionisti con solo cinque soci. Oggi i partner sono saliti a sette, ma i professionisti sono scesi a 18, oltre due terzi in meno rispetto a otto anni fa.
Le uscite di professionisti in quasi due lustri si spiegano anche con la strategia di Ashurst di puntare in Europa a una maggiore profittabilità con la focalizzazione su un numero di fronti minore, in particolare su settori come il finance e l'energy, transport & infrastructure. Le mosse degli ultimi anni, invece, indicano forse un ripensamento a Londra dei piani adottati, cui potrebbe seguire un lento ritorno da parte della firm in Italia alla multidisciplinarità.
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Santander Consumer Bank cartolarizza 700 mln, gli advisor
Jones Day è stato coinvolto in un’operazione di cartolarizzazione di crediti al consumo derivanti da finanziamenti erogati da Santander Consumer Bank, del valore di oltre 700 milioni di euro. In particolare, lo studio americano ha assistito Santander Consumer Bank, quale originator, e Banco Santander, quale arranger, in qualità di drafting counsel, con un team di professionisti degli uffici di Milano e Madrid, composto dal partner Vinicio Trombetti (in foto) e da Giuseppina Pagano e Rachele Perez.
Gli aspetti di diritto fiscale sono stati curati dall'of counsel Carla Calcagnile coadiuvata da Ludovica Terenzi. Gli aspetti di diritto spagnolo sono stati seguiti da Andres Lorrio e Patricia Vela dell’ufficio di Madrid.
I titoli di classe A e B emessi dalla società veicolo Golden Bar
(Securitisation) hanno ottenuto un rating da parte di Dbrs e Fitch e
sono stati quotati presso la Borsa del Lussemburgo. Tutti i titoli
(inclusi quelli subordinati di Classe Z) sono stati direttamente
sottoscritti dalla stessa Santander Consumer Bank. I titoli senior
verranno utilizzati dalla stessa banca originator come collaterale per
operazioni di rifinanziamento in banca centrale.
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La stagione degli incerti cambiamenti
Dinanzi a uno scenario politico e macroeconomico articolato quale quello attuale, il dato che domina il panorama societario è l’incertezza. Le continue guerre tariffarie, le controverse circostanze geopolitiche che squassano il globo – oltre che l’allarmante prosecuzione della contrazione economica mondiale – governano la stagione dei cambiamenti. A fronte di un’iniziale flessione nelle attività di M&A, si è assistito, nel corso del terzo semestre del 2019, a un rassicurante e controbilanciato incremento del numero di operazioni, seppur di valore più contenuto. Il trend che quindi caratterizza oggi il mercato dei servizi legali nel settore corporate è un timido dinamismo in termini di volumi, non di valori. E sono proprio le operazioni di piccole e medie dimensioni che restituiscono fiducia a un comparto fortemente compromesso.
Vivacità nettamente più dirompente è quella che contraddistingue, invece, il settore degli investimenti nel capitale di rischio. Proprio nel 2018 l’ammontare investito nel mercato italiano del private equity e venture capital ha raggiunto il valore più alto di sempre, grazie ad alcune operazioni di dimensione significativa che si sono registrate non solo nel segmento dei buy out, ma anche in quello delle infrastrutture. Nonostante l’innegabile instabilità politico- economica corrente, quindi, l’input decisivo per un ritrovato dinamismo affonda le proprie ragioni in due fattori concorrenti. Da un lato, l’atteggiamento di favore del legislatore che ha consentito la tassazione del carried interest al 26% come reddito di capitale; dall’altro, l’emersione di nuovi strumenti di investimento, quali ad esempio i search funds.
Ognuno di questi fenomeni, che denotano un evidente mutamento delle dinamiche di un settore notoriamente vitale, non ha tuttavia generato stravolgimenti macroscopici negli equilibri del mercato dei servizi legali. A variare non è tanto il posizionamento dei player di riferimento, quanto l’assistenza da questi prestata ai nuovi protagonisti in gioco.
Assistenza creativa e customizzata
Come emerge dalla ricerca condotta dal Centro Studi di TopLegal, lo scenario attuale è in frenetica evoluzione. A un drastico calo delle grandi operazioni fa oggi da contraltare un costante aumento dei mandati per transazioni mid market, soprattutto grazie all’attività del private equity. La peculiarità del mercato italiano risiede nella sua composizione: realtà di piccole e medie dimensioni che necessitano di un management esperto e competente per una compiuta valorizzazione e competitività anche a livello internazionale.
Proprio al fine di concretizzare una reale crescita sia orizzontale che verticale, le Pmi necessitano di risorse non sempre reperibili attraverso il tradizionale canale bancario. Ecco che, sempre con maggiore frequenza, iniziano ad affacciarsi alla ribalta sempre più investitori internazionali e fondi specializzati in determinati settori. Ecco che, progressivamente, affiorano nuovi veicoli di investimento dalla struttura regolamentare snella ed efficiente (club deal) e si recepiscono già noti strumenti negoziali stranieri (W&i insurance policy) dagli indubbi vantaggi pratici.
Ed è esattamente in un contesto tanto diversificato e multiforme quale quello societario che si staglia la figura del consulente legale quale immancabile supporto creativo e customizzato. A ragione di una consolidata prassi di settore, per quanto la struttura di un deal di M&A risulti piuttosto tipizzata in termini di modalità esecutive, il professionista assume un ruolo nodale nella definizione di soluzioni contrattuali innovative e plasmate sulle esigenze del cliente. Oltre a un’imprescindibile e approfondita conoscenza del diritto, quello che al legale si richiede è una proattiva flessibilità, anche in relazione alla fissazione dei compensi, e una minuziosa specializzazione che gli consenta di rivelarsi quale vero e proprio valore aggiunto per una consulenza di successo.
L’offerta legale
I dati raccolti dall’indagine TopLegal restituiscono uno spaccato fortemente polarizzato: la domanda premia gli studi che riescono a porsi sul mercato come partner strategici, consolidati e creativi. In un momento storico-economico incerto e precario, le aziende cercano soluzioni pratiche e reattive. Accanto al consulente quale figura chiave del business, in grado di indirizzare e orientare le scelte del cliente, si profila una parallela e diffusa spersonalizzazione dei servizi che porta a incrementare la fidelizzazione dell’assistito alla law firm, piuttosto che al singolo professionista.
Sulla base delle segnalazioni ricevute dal Centro Studi di TopLegal, si collocano al vertice del mercato le squadre full service di BonelliErede, Chiomenti, Gianni Origoni Grippo Cappelli, assieme a Cleary Gottlieb Steen & Hamilton, Gattai Minoli Agostinelli e Legance, molto attivi nel cross border. Grazie a una pratica multidisciplinare e integrata, riescono a offrire assistenza qualificata nella definizione delle operazioni più complesse, in Italia e all’estero. Operando al fianco di imprese industriali e commerciali, istituzioni finanziarie e banche d’investimento nella strutturazione di operazioni societarie a carattere straordinario, oltre che accanto a piccoli imprenditori nella gestione ordinaria e nei programmi di sviluppo.
Protagonisti autorevoli e dalla visione olistica anche realtà strutturate quali Clifford Chance, Gatti Pavesi Bianchi, Latham & Watkins, Nctm e Pedersoli. Approccio innovativo, attenzione al settore ed esperienza le qualità che il mercato riconosce a insegne tanto specialistiche e di affermata tradizione. Tra gli studi internazionali premiati per la solidità e la capacità di individuare le diversificate esigenze dei clienti emergono Allen & Overy, Baker McKenzie, Bird & Bird, Curtis Mallet-Prévost Colt & Mosle, Dentons, Dla Piper, Dwf, Eversheds Sutherland, Freshfields Bruckhaus Deringer, Hogan Lovells, Jones Day, Linklaters, Orrick Herrington & Sutcliffe, Shearman & Sterling, Simmons & Simmons e White & Case.
Gli investimenti in efficienza e tecnologie forniscono una spinta competitiva anche a diverse squadre italiane di media dimensione che spiccano per le eccellenze specialistiche in incarichi connotati da notevole complessità tecnica, quali Cp-Dl Capolino Perlingieri & Leone, Giliberti Triscornia, Gitti e Molinari. Il comparto, principalmente caratterizzato da operazioni di mid market, risulta frenetico bacino di attrazione per numerosi studi che operano a supporto sia dei fondi che degli azionisti di controllo di imprese. Si tratta di realtà come Caiazzo Donnini Pappalardo, Carnelutti, Cba, Giovannelli, Grimaldi, La Torre Morgese Cesàro Rio, Lca, Lms, Orsingher Ortu, Pavia e Ansaldo e Ughi e Nunziante.
L’inevitabile spinta al rafforzamento
Con il precipuo scopo di garantire professionalità in tutte le fasi di un’operazione e di ampliare la gamma dei servizi offerti, la tendenza generale degli studi consiste in un coerente adeguamento delle modalità di organizzazione interna, sia in termini gestionali che di erogazione delle prestazioni. Molti studi hanno rafforzato la propria presenza nel settore attraverso l’ampliamento dei team. Tra i movimenti di rilievo si segnala il rientro di Giovanni Pedersoli nel dipartimento corporate di Pedersoli, proveniente da Linklaters, e il rafforzamento di quest’ultimo a seguito dell’ingresso di Roberto Casati, da Cleary Gottlieb Steen & Hamilton. Degni di nota anche lo spostamento di Maria Cristina Storchi da Latham & Watkins in White & Case e il duplice ingresso di Lorenzo Parola e Francesca Morra, fuoriusciti da Paul Hastings, e sbarcati in Herbert Smith Freehills per fondare la practice M&A nel settore energy. Nella medesima rotta si evidenzia, infine, l’approdo di dodici soci dell’ex Lombardi Segni confluiti in BonelliErede, Cornelli Gabelli, Gattai Minoli Agostinelli e Gianni Origoni Grippo Cappelli.
La ricerca Corporate/M&A e Private Equity del Centro Studi di TopLegal è disponibile su E-edicola e nella sezione Guida del sito TopLegal. La prossima ricerca dedicata a Real Estate e Capital Markets sarà pubblicata su E-edicola il 1 giugno, nonché ricompresa nella TopLegal Review di giugno-luglio.
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Crisi e ristrutturazioni (12 marzo 2020)
Gli advisor nel rilancio di Casa di Cura Annibale di Francia
Nardone D’Attorre Improta Oliviero, con i suoi soci Gaetano Improta e Giacomo D'Attorre, ha assistito la Casa di Cura Annibale di Francia nel concordato preventivo con continuità aziendale, omologato dal Tribunale di Napoli con decreto del 10 marzo 2020. Il concordato è basato su un piano di rilancio dell’attività aziendale di assistenza per persone non autosufficienti, svolta in regime di convenzionamento con il servizio sanitario nazionale. Il piano prevede, in un primo momento, la prosecuzione dell’attività in capo alla società, e successivamente, la vendita unitaria dell’azienda, che proseguirà la sua attività in capo all’acquirente, così consentendo la salvaguardia dei livelli occupazionali e di un primario presidio di assistenza nella città di Napoli.
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Contenziosi (12 marzo 2020)
Clarizia con Cpl Concordia vince al Tar Toscana
La terza sezione del Tar Toscana ha accolto il ricorso proposto da Paolo Clarizia di Clarizia e Giovanni La Fauci, coadiuvati da Pierpaolo Nocito, per la coop Cpl Concordia, terza in graduatoria, all'esito della procedura di aggiudicazione della procedura di gara per l'affidamento del servizio energia delle strutture ospedaliere e sociosanitarie dell'azienda Usl nord ovest (zona Livorno e Versilia) dell'importo di oltre 122 milioni di euro. Il Tar Toscana ha accertato che sia il Rti costituendo Rekeep, primo classificato, sia il Rti costituendo Edison, secondo classificato, avrebbero dovuto essere esclusi per vizi delle offerte tecniche ed economiche.
Carnelutti Napoli vince con Boston Real Estate in appello
Carnelutti Napoli, con un team composto da Maurizio d'Albora, Roberto Tallarico e Benedetta Bruno, ha affiancato con successo la Boston Real Estate ottenendo la nullità assoluta del contratto e la restituzione di quanto percepito da Banca Mps dal 2003 a oggi. In relazione ad un contratto derivato stipulato dalla Boston Real Estate con Banca Monte dei Paschi di Siena per attenuare i rischi di tasso (interest rate swap) di un leasing di circa 8 milioni di euro, la Corte di appello di Napoli, in riforma di una sentenza del tribunale, ha dichiarato la nullità assoluta del contratto e ha condannato la Mps a restituire integralmente quanto percepito dal 2003 a oggi, pari a circa 2 milioni di euro. La pronuncia si segnala sia perché è stata accolta la richiesta di dichiarazione di ufficio della nullità da parte della Corte, sia perché, nel merito, è stato affermato che il mark to market, quale strumento per valutare l’alea dell’operazione, costituisce elemento essenziale del contratto in mancanza del quale il contratto va dichiarato nullo.
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Penale (12 marzo 2020)
Campeis ottiene l’assoluzione per il viceprefetto di Gorizia
Campeis, con un team composto dai soci Giuseppe Campeis e Carlotta Campeis, ha ottenuto dal Tribunale di Gorizia sentenza di assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste per il viceprefetto di Gorizia, Gloria Sandra Allegretto, indagata per aver falsamente attestato la correttezza dei pagamenti effettuati dalla Prefettura a favore di Connecting People, ente gestore di Cie e Cara isontini negli anni 2008/2013. Il procedimento ora conclusosi, è connesso ad altri ove si addebita ai vertici della Prefettura succedutisi nel tempo, di aver corrisposto compensi eccedenti il numero effettivo degli immigrati presenti nei centri di accoglienza, sulla base della medesima base accusatoria.
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Antitrust (12 marzo 2020)
Abbatescianni vince per tre società sui dazi all’alcol polivinilico
Abbatescianni, con Elisa Patti e Girolamo Abbatescianni, ha agito in difesa dell’industria chimica, tessile ed edile italiana nell’ambito della procedura antidumping avviata alla fine di luglio 2019 dalla Commissione europea per l’imposizione di dazi sull’alcol polivinilico (Pva) d’importazione cinese. Le aziende che formano il consorzio assistito dallo studio - composto da Carbochem, attiva nel tessile, Far Polymers nell'edilizia, e Gamma Chimica - si sono opposte all’imposizione dei dazi chiesta da una società tedesco-nipponica, la Kuraray, attiva nel mercato europeo del Pva. Nella procedura prevista dal Regolamento (Ue) 2016/1036, come modificata dal Regolamento Ue 825/2018 che ha reso molto più stringenti i tempi e le procedure, lo studio ha sostenuto con successo, tra l’altro, che la diversa qualità del prodotto giustifica i prezzi bassi delle importazioni cinesi, agevolati anche da un sistema privato di produzione integrato verticalmente.
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Sport (12 marzo 2020)
Chiomenti nel finanziamento Bei per strutture sportive
Chiomenti ha fornito consulenza e assistenza legale all’Istituto per il credito sportivo in relazione alla negoziazione e al perfezionamento di un multi beneficiary intermediated loan per complessivi 100 milioni di euro concesso dalla Banca europea per gli investimenti, volto a sostenere il finanziamento di un ampio portafoglio di interventi di costruzione, riqualificazione ed efficientamento energetico di infrastrutture sportive gestite da parte di enti locali. Una parte delle risorse raccolte è destinata al sostegno di investimenti e spese correlate alle azioni a favore del clima nell’ambito della più ampia strategia perseguita dalla Bei in materia di climate action. Il team di Chiomenti dedicato all’operazione è stato guidato da Marco Cerritelli, affiancato nell’incarico da Valentina Perrone con l’ausilio di Giulia Alessio. L’operazione di finanziamento, che rafforza e rinnova il ruolo del Credito sportivo quale banca sociale per lo sviluppo, consentirà di mobilitare risorse per complessivi 200 milioni e si colloca nella più ampia cornice delle strategie di sviluppo urbano integrato.
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