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Hogan Lovells e Simmons & Simmons per il bond di Cdp da 1,5 mld

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Hogan Lovells ha assistito Cassa Depositi e Prestiti nell'offerta pubblica domestica, emissione e quotazione di un prestito obbligazionario a tasso misto, del valore nominale di 1,5 miliardi di euro. Simmons & Simmons ha assistito le banche responsabili del collocamento. L’operazione ha visto agire al fianco dell’emittente un team di Hogan Lovells composto dal partner Corrado Fiscale, dalla counsel Annalisa Feliciani e dall'associate Matteo Scuriatti. Gli aspetti fiscali dell'operazione sono stati curati dalla partner Fulvia Astolfi e dalla senior associate Maria Cristina Conte. Simmons & Simmons ha assistito Banca Imi, Bnp Paribas e UniCredit Bank quali banche responsabili del collocamento con un team guidato dalla partner Paola Leocani e che ha incluso il supervising associate Pietro Magnaghi, mentre gli aspetti fiscali sono stati curati dal partner Marco Palanca e dall’associate Pasquale Del Prete. Il periodo di offerta inizialmente previsto dal 10 al 21 giugno, è stato chiuso anticipatamente il 14 giugno dopo soli cinque giorni di collocamento in considerazione della forte domanda dei risparmiatori. E' stato inoltre aumentato il valore nominale complessivo dell’offerta da 1 miliardo di euro fino all’importo complessivo massimo di 1,5 miliardi di euro, ricevendo domande per circa 4 miliardi di euro. Il collocamento è stato effettuato attraverso una ampia rete di collocatori sotto il coordinamento di Banca Imi, Bnp Paribas, e UniCredit Bank che hanno agito in qualità di responsabili del collocamento. Si tratta della seconda emissione targata Cassa Depositi e Prestiti rivolta a persone fisiche residenti in Italia. L’emissione inoltre si colloca nel più ampio processo strategico di Cassa Depositi e Prestiti, definito nel piano industriale 2019 – 2021. Le obbligazioni, con scadenza 2026, prevedono la corresponsione di una cedola a tasso fisso (tasso di interesse nominale annuo lordo del 2,70%) per i primi due anni e una cedola a tasso variabile per gli anni successivi da determinarsi in base a quanto indicato nella documentazione di offerta. L’operazione è effettuata a valere su un programma domestico di offerta e quotazione di obbligazioni approvato da Consob e Borsa Italiana. Il bond è stato emesso il 28 giugno ed è quotato sul Mot, il mercato delle obbligazioni gestito da Borsa Italiana.

Pro Bono, opportunità di innovazione?

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Diversi studi legali destinano una parte delle proprie attività a cause benefiche. Tuttavia, non si può fare a meno di notare che le iniziative portate avanti sembrano essere ripetitive e prive di reale innovatività. Eppure, il pro bono potrebbe essere l’occasione per esplorare campi sconosciuti e favorire nuove sinergie. Gli avvocati coinvolti, infatti, si trovano in queste esperienze a lavorare slegati dalle logiche del compenso e della fatturazione, collaborando con clienti per tipologia ed esigenze diversi dai consueti. Questa libertà dovrebbe favorire lo sviluppo di soluzioni creative e sperimentazioni. Eppure, a un primo sguardo sulle attività intraprese, sembra che gli studi siano restii a cimentarsi in territori alternativi. «L’impegno degli studi in questo campo è senz’altro ammirevole, eppure non si può fare a meno di notare l’assenza di innovazione e la poca volontà di esplorare campi sconosciuti», ha commentato a TopLegal Giovanni Carotenuto (in foto) dell’omonimo studio legale nonché fondatore e presidente di Pro Bono Italia, associazione di avvocati nata nel 2017 volta al coordinamento degli studi legali in queste attività. Pro Bono Italia ha oggi all’attivo circa 30 membri e una rete di oltre 500 persone. Sotto il cappello del pro bono possono infatti finire tantissime attività. Le recenti tendenze vedono però in alcune tematiche e approcci specifici il maggior impegno degli studi. Per esempio, Baker McKenzie ha avviato l’iniziativa denominata “Promoting Refugees Integration”, che consiste nell’aiutare i rifugiati titolari di protezione internazionale ad acquisire nuove conoscenze e a sviluppare le qualifiche necessarie per aumentarne l'autostima e facilitarne l'ingresso stabile nel mondo del lavoro. Anche altri studi hanno portato avanti simili iniziative, come il progetto “Know your rights” di Dla Piper e la consulenza gratuita fornita ai migranti da De Berti Jacchia Franchini Forlani. Iniziative meritevoli ma che si muovono sulla scia dell’impianto normativo italiano di impronta solidaristica, per cui sono già previsti istituti quali il gratuito patrocinio e il patrocinio a spese dello Stato. Ma questo non significa che non ci sia spazio per il pro bono, che anzi può sfruttare tutta l’area rimasta scoperta della consulenza stragiudiziale. «L’avvocato di oggi – racconta Carotenuto – passa intere giornate dentro le mura del proprio studio senza contatti con il mondo esterno. Il pro bono è l’occasione perfetta per rispolverare la funzione sociale dell’avvocatura». Senza contare che questo tipo di attività spesso coinvolge questioni professionalmente sfidanti e insolite: una palestra per mettere a frutto progetti innovativi e creativi in un contesto protetto. Secondo Carotenuto la strada da percorrere è ancora molto lunga. Tuttavia, ci rivela, la soluzione è alla nostra portata. «La sfida – precisa Carotenuto – è instaurare un dialogo con tutti i soggetti coinvolti: Ong e associazioni a scopo benefico, cliniche legali, clearing house e avvocati. Solo dal confronto e dalla creazione di proficue sinergie possiamo capire le esigenze dei nostri interlocutori e trovare modalità innovative per soddisfarle». Dopo il lavoro svolto per la tutela e la salvaguardia dei diritti di migranti, l’associazione ha ora in cantiere nuove iniziative, tra le quali la stesura di linee guida per la gestione di richieste di assistenza pro bono provenienti da singoli individui (e non da Ong) e un progetto volto alla lotta alla disinformazione. “Un mostro”, dice Carotenuto, che con l’avvento di Internet ha allargato in modo preoccupante i propri tentacoli e che richiede un presidio attento da parte anche degli avvocati. Anche questo può essere un modo innovativo per creare valore sociale.

Studio BL Avvocati e Commercialisti: un legame vincente, una garanzia per l'imprenditore

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Lo Studio BL, composto da una collaudata squadra di Avvocati e Commercialisti, fa della gestione della complessità il suo marchio di fabbrica. La stretta sinergia tra professionisti del diritto ed esperti aziendalisti rende lo Studio particolarmente vocato all’affiancamento dell’imprenditore, con consulenze personalizzate e a tutto tondo in ogni fase dell’attività d’impresa. I campi di azione in cui si dispiega il lavoro dello Studio sono il diritto tributario, inteso nel suo complesso, il diritto societario, il diritto civile alle imprese e la finanza d’impresa, sia nella fase della crescita sia nella fase patologica. Più specificamente, lo Studio offre assistenza nella pianificazione fiscale e nell’analisi del trattamento impositivo fiscale, tutela il cliente dinanzi alle Commissioni tributarie italiane e fornisce assistenza precontenziosa presso l’Amministrazione Finanziaria, anche in relazione alla formulazione di interpelli, quesiti ed interrogazioni. Sotto il profilo societario il supporto si estrinseca in una vasta gamma di servizi: dalle operazioni straordinarie - fusioni, scissioni, acquisizioni e dismissioni di partecipazioni ed aziende - alla conduzione di trattative negoziali, fino all’organizzazione e all’esecuzione di procedure di due diligence. Sul fronte della finanza d’impresa lo Studio è accanto all’imprenditore nelle operazioni di finanza straordinaria, sia nella fase preliminare di “preparazione” dell’impresa all’operazione, sia nella strutturazione e gestione del processo - dall’identificazione e la selezione delle controparti fino alla negoziazione e al closing dell’operazione. In ambito Civile lo Studio vanta specifiche competenze in ordine all’applicazione e all’interpretazione di norme contenute nel Codice civile; possiede, inoltre, un’esperienza consolidata nell’assistenza in giudizio sia dinanzi alla giurisdizione ordinaria civile e alle Sezioni specializzate, sia in sede arbitrale. Lo Studio BL ha la sede principale a Firenze e due sedi collaterali a Roma e Milano, in coerenza con la strategia di presidio dei luoghi chiave dell’economia nazionale. Sen. Avv. Francesco Bonifazi Avv. Federico Lovadina Dott. Comm. Emanuele Boschi

Osborne Clarke, Lezzi nuovo equity partner

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Osborne Clarke ha annunciato l’ingresso di Giorgio Lezzi (in foto) in qualità di equity partner presso la sede di Milano, assumendo il ruolo di coordinatore del dipartimento di diritto amministrativo delle sedi italiane dello studio. Con Lezzi farà a breve il suo ingresso in Osborne Clarke anche Federica Fischetti, in qualità di associate. Lezzi, che opererà in stretta sinergia con gli altri componenti del team di energy & utilities guidato da Giovanni Penzo, proviene da Lipani Catricalà in cui operava in qualità di socio a partire dal 2015. In precedenza, ha collaborato con Sza di Milano. Lezzi si occupa di diritto amministrativo e di diritto degli enti locali. Ha una esperienza nell’ambito del diritto degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi, maturata prestando assistenza e consulenza in favore di enti pubblici e di società a partecipazione pubblica incaricate della gestione di servizi pubblici locali nella predisposizione di bandi e disciplinari di gara (anche in project finance e nelle altre forme di partenariato pubblico privato), nonché supportando operatori economici nella presentazione di offerte nell’ambito delle procedure finalizzate all’affidamento di pubblici appalti e concessioni. Si occupa inoltre della difesa di stazioni appaltanti e dei soggetti partecipanti a procedure ad evidenza pubblica innanzi agli organi di giustizia amministrativa e, con riferimento alle controversie traenti origine dalle riserve iscritte dagli esecutori di contratti pubblici, nei relativi giudizi promossi innanzi al giudice ordinario. Fischetti ha maturato la sua esperienza presso Sza, prestando assistenza e consulenza legale, giudiziale e stragiudiziale, nel campo del diritto amministrativo, con prevalente approfondimento nel settore dei pubblici appalti e concessioni e con un particolare focus sui servizi pubblici locali. In precedenza, ha lavorato per altre primarie realtà operanti nel settore del diritto amministrativo. Con l’ingresso di Lezzi, il numero dei soci dello studio in Italia sale a 21, su un totale di 72 professionisti.

Clifford Chance nel concordato preventivo in continuità di Atac

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Il Tribunale di Roma ha omologato la procedura di concordato preventivo in continuità di Atac, assistita da Clifford Chance, per la ristrutturazione di un debito di oltre 1,4 miliardi di euro. Atac è stata assistita nell'intera procedura di restructuring da Clifford Chance nella persona del socio Carlo Giampaolino (in foto), che in qualità di difensore e advisor legale, che ha presentato il ricorso per il concordato e assistito la società in tutte le fasi successive davanti al Tribunale di Roma, inclusa quella di omologazione, coadiuvato dall'associate Alessandro Sciarra. La decisione del Tribunale fa seguito all'approvazione, a dicembre 2018, della proposta di ristrutturazione da parte dei creditori di Atac con voti a favore intorno al 70%, la più grande maggioranza registrata per un concordato da quando l'astensione non equivale a consenso. Il concordato aveva in precedenza superato il vaglio del Tribunale sull'ammissibilità nel luglio 2018 e dei Commissari Giudiziali sulla convenienza della proposta concordataria rispetto alle alternative praticabili.

Pelloso nuovo associate partner di L&b

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L&b annuncia l’ingresso di Davide Pelloso (in foto), in qualità di associate partner, nel dipartimento corporate dello studio. Pelloso proviene da Lombardi Segni, con cui ha collaborato per sette anni in qualità di senior associate, e ha precedentemente collaborato con Bryan Cave, di cui è stato visiting lawyer presso la sede di New York nel corso del 2012 e prima ancora con Grande Stevens. Pelloso ha maturato esperienza nell’ambito di operazioni di finanza straordinaria tra cui fusioni, acquisizioni e dismissioni, accordi di investimento e joint venture. Il professionista ha inoltre sviluppato competenza nel contenzioso ordinario e arbitrale. Nel corso della sua carriera ha assistito gruppi industriali, operatori finanziari e fondi di private equity sia domestici sia internazionali anche con specifico riferimento al settore delle rinnovabili. Con l'ingresso di Pelloso in qualità di salary partner, lo studio arriva ad annoverare 4 soci.

Orrick nomina sei nuovi of counsel

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Orrick ha annunciato le nomine degli of counsel Paola Barometro, Nicolò Del Dottore, Giovanni Leoni, Flavio Notari, Maria Teresa Solaro e Alessandro Vittoria. Solaro e Vittoria sono entrati a far parte della squadra dei professionisti italiani dello studio recentemente mentre Barometro, Del Dottore, Leoni e Notari sono passati da senior associate alla nuova carica dopo un percorso interno allo studio. Barometro, che lavora nel team guidato dal senior partner Alessandro De Nicola, si occupa principalmente di operazioni di M&a, diritto societario e corporate governance. Del Dottore, che fa parte del gruppo di banking & finance, ha esperienza nelle operazioni di finanza strutturata, cartolarizzazioni, npls, covered bonds ed operazioni bancarie straordinarie. Leoni, che si occupa del team tax, è specializzato in diritto tributario italiano ed internazionale in operazioni di finanza strutturata ed M&a e assistenza di fronte alle commissioni tributarie. Vittoria, insieme al partner Attilio Mazzilli, è in prima linea nelle operazioni di M&, venture capital e private equity e diritto societario. Solaro, proveniente da Legance e ancor prima da Allen & Overy, è entrata nel dipartimento di energy e infrastructure di Orrick guidato dal partner Carlo Montella e vanta un focus sulle operazioni di finanziamento in project finance, sia nel settore delle energie rinnovabili e convenzionali che delle infrastrutture, assistendo i principali operatori del mercato in tutte le fasi di tali operazioni. Ha inoltre acquisito esperienza nell’analisi ed allocazione dei rischi dei contratti Ppp. Notari, che affianca il partner Attilio Mazzilli, è specializzato nel mondo della consulenza tributaria per le aziende del settore tecnologico. È docente in Financial Accounting, presso l’università americana John Cabot University, e advisor di acceleratori d’impresa oltre ad assistere imprese fortemente innovative. Supporta, tra l’altro, startup e scale-up nell’accesso ad incentivi e agevolazioni del mondo Impresa 4.0 e nei percorsi di internazionalizzazione, oltre che fornire assistenza alle large corporates in ottica di open innovation.

Spögler nuova partner del dipartimento banche e finanza di Legalitax

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Legalitax annuncia l’ingresso di Luitgard Spögler (in foto) come nuova equity partner nel dipartimento banche e finanza. Spögler proviene da Galante, dove era entrata nel 2007 e operava con la qualifica di partner. In precedenza, la professionista ha lavorato in Banca d’Italia - Area Vigilanza (dal 1991 al 2007); è stata responsabile presso la Commissione Europea (Dg Mercato Interno) della redazione delle Direttive Ucits e membro di gruppi di esperti presso l’Esma e ha fatto parte della delegazione italiana in negoziati per l’adozione di direttive comunitarie. Ha ricoperto il ruolo di amministratore indipendente di una Sgr; di Vice-Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Alperia, dove continua ad esser consigliere e dove ha assunto la presidenza del comitato rischi. Attualmente è anche presidente di Banca Sistema, quotata sul segmento Star di Borsa italiana. Spögler ha maturato esperienza nel settore della regolamentazione bancaria e finanziaria, del risparmio gestito, dei mercati finanziari e delle società quotate. Spögler presta attività di assistenza e consulenza legale e professionale a clientela italiana e internazionale, in particolare, in materia di autorizzazioni, operazioni straordinarie, procedimenti sanzionatori, corporate governance assessment, controlli interni, remuneration policy, presidi antiriciclaggio e obblighi di trasparenza, cartolarizzazioni; ipos, partecipazione a gare pubbliche, definizione di accordi e contratti in linea con gli standard internazionali. Con il suo ingresso, il numero dei partner sale a 23. Contattato da TopLegal lo studio

Magnocavallo si integra con de Bedin & Lee di Hong Kong

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Nasce de Bedin & Lee, associazione professionale che avrà sede a Milano, e che prende vita grazie all'integrazione tra i professionisti del precedente studio milanese Magnocavallo con de Bedin & Lee di Hong Kong. de Bedin & Lee, secondo quanto riportato su LinkedIn, nasce nel 2012 a Hong Kong dal sodalizio tra Claudio de Bedin e Dominic Lee. Precedentemente, i due professionisti erano titolari insieme a Jason Carmichael dell'insegna CdB and JC, che nel 2010 si era fusa con Chiomenti. Con l'integrazione tra de Bedin & Lee e l'ex studio Magnocavallo, nelle persone dei partner Alberto Predieri (in foto a destra) e Marco Bisceglia (in foto a sinistra), la firm internazionale sbarca dunque in Italia. Predieri, che dopo una breve esperienza in Nobili è rimasto per 14 anni in Magnocavallo, vanta esperienza in contrattualistica, M&a e private equity, oltre che nel campo del contenzioso e arbitrati. Bisceglia, da quasi 20 anni partner in Magnocavallo, è esperto di contrattualistica, corporate, contenzioso commerciale e proprietà intellettuale. Il target dell'insegna saranno operazioni cross border tra l'Italia, Hong Kong e la Cina (in cui vi è un ufficio di rappresentanza a Chongqing).

Chiomenti e Allen & Overy nel bond da 500 mln di Ubi

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Chiomenti ha assistito Unione di Banche Italiane, in qualità di emittente, nell’emissione di una serie di senior non preferred notes del valore nominale di 500 milioni di euro, emesse nel contesto del Programma Euro Medium Term Notes da 15 mld di Ubi. Nell’operazione Allen & Overy ha assistito gli istituti finanziari joint bookrunners. Il team di Chiomenti è composto dal partner Gregorio Consoli (in foto a destra), dal senior associate Irene Scalzo e dall’associate Alessandra Biotti. Gli aspetti di natura fiscale sono stati curati dal socio Marco di Siena, unitamente all’associate Maurizio Fresca. Allen & Overy ha assistito gli istituti finanziari con un team guidato dai partner Craig Byrne (in foto a sinistra) e Cristiano Tommasi, del dipartimento international capital markets, coadiuvati dalla counsel Alessandra Pala. Il counsel Michele Milanese ha curato i profili tax. L’emissione è regolata dal diritto italiano ed è destinata a investitori istituzionali; i titoli emessi sono quotati presso il mercato regolamentato della Borsa irlandese.

Allen & Overy e Clifford Chance nel bond senior non-preferred callable di UniCredit

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Con l’assistenza di Allen & Overy, UniCredit ha emesso il suo primo bond senior non-preferred callable con scadenza a 6 anni e opzione di rimborso anticipato in favore dell’emittente al quinto anno per un importo complessivo di 750 milioni di euro, destinato ad investitori istituzionali. Nell’operazione gli istituti finanziari che hanno agito in qualità di joint bookrunners e co-lead managers sono stati assistiti da Clifford Chance. Allen & Overy ha assistito UniCredit con un team guidato dai partner Cristiano Tommasi (in foto a sinistra) e Craig Byrne del dipartimento international capital markets, con la counsel Alessandra Pala. Michele Milanese, counsel del dipartimento tax, ha curato i profili fiscali dell’operazione. Clifford Chance ha prestato assistenza agli istituti finanziari che hanno agito in qualità di joint bookrunners dell'emissione obbligazionaria - Deutsche Bank, Morgan Stanley, Santander, Sg Cib e UniCredit Bank – e ai co-lead managers dell’emissione obbligazionaria – Banca Akros, CaixaBi, Dz Bank e Mps Capital Services - con un team guidato dai soci Filippo Emanuele (in foto a destra) e Gioacchino Foti, supportati dal senior associate Jonathan Astbury e dall'associate Francesco Napoli. Le emissioni senior non-preferred sono strumenti di debito bancario chirografario di secondo livello che rientrano nell’insieme di strumenti computabili ai fini Mrel - Minimum requirement for own funds and eligible liabilities – e Tlac – Total Loss Absorbing Capacity - applicabili alle banche. Il bond, che ha ottenuto un ottimo riscontro con ordini per 2,2 mld da una platea di oltre 160 investitori istituzionali, corrisponde una cedola fissa del 1,625% per i primi cinque anni e una cedola variabile per l’ultimo anno. I titoli saranno quotati sul mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo e sono emessi a valere sul programma Euro Medium Term Notes di UniCredit.

Pro Bono, opportunità di innovazione?

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Diversi studi legali destinano una parte delle proprie attività a cause benefiche. Tuttavia, non si può fare a meno di notare che le iniziative portate avanti sembrano essere ripetitive e prive di reale innovatività. Eppure, il pro bono potrebbe essere l’occasione per esplorare campi sconosciuti e favorire nuove sinergie. Gli avvocati coinvolti, infatti, si trovano in queste esperienze a lavorare slegati dalle logiche del compenso e della fatturazione, collaborando con clienti per tipologia ed esigenze diversi dai consueti. Questa libertà dovrebbe favorire lo sviluppo di soluzioni creative e sperimentazioni. Eppure, a un primo sguardo sulle attività intraprese, sembra che gli studi siano restii a cimentarsi in territori alternativi. «L’impegno degli studi in questo campo è senz’altro ammirevole, eppure non si può fare a meno di notare l’assenza di innovazione e la poca volontà di esplorare campi sconosciuti», ha commentato a TopLegal Giovanni Carotenuto (in foto) dell’omonimo studio legale nonché fondatore e presidente di Pro Bono Italia, associazione di avvocati nata nel 2017 volta al coordinamento degli studi legali in queste attività. Pro Bono Italia ha oggi all’attivo circa 30 membri e una rete di oltre 500 persone. Sotto il cappello del pro bono possono infatti finire tantissime attività. Le recenti tendenze vedono però in alcune tematiche e approcci specifici il maggior impegno degli studi. Per esempio, Baker McKenzie ha avviato l’iniziativa denominata “Promoting Refugees Integration”, che consiste nell’aiutare i rifugiati titolari di protezione internazionale ad acquisire nuove conoscenze e a sviluppare le qualifiche necessarie per aumentarne l'autostima e facilitarne l'ingresso stabile nel mondo del lavoro. Anche altri studi hanno portato avanti simili iniziative, come il progetto “Know your rights” di Dla Piper e la consulenza gratuita fornita ai migranti da De Berti Jacchia Franchini Forlani. Iniziative meritevoli ma che si muovono sulla scia dell’impianto normativo italiano di impronta solidaristica, per cui sono già previsti istituti quali il gratuito patrocinio e il patrocinio a spese dello Stato. Ma questo non significa che non ci sia spazio per il pro bono, che anzi può sfruttare tutta l’area rimasta scoperta della consulenza stragiudiziale. «L’avvocato di oggi – racconta Carotenuto – passa intere giornate dentro le mura del proprio studio senza contatti con il mondo esterno. Il pro bono è l’occasione perfetta per rispolverare la funzione sociale dell’avvocatura». Senza contare che questo tipo di attività spesso coinvolge questioni professionalmente sfidanti e insolite: una palestra per mettere a frutto progetti innovativi e creativi in un contesto protetto. Secondo Carotenuto la strada da percorrere è ancora molto lunga. Tuttavia, ci rivela, la soluzione è alla nostra portata. «La sfida – precisa Carotenuto – è instaurare un dialogo con tutti i soggetti coinvolti: Ong e associazioni a scopo benefico, cliniche legali, clearing house e avvocati. Solo dal confronto e dalla creazione di proficue sinergie possiamo capire le esigenze dei nostri interlocutori e trovare modalità innovative per soddisfarle». Dopo il lavoro svolto per la tutela e la salvaguardia dei diritti di migranti, l’associazione ha ora in cantiere nuove iniziative, tra le quali la stesura di linee guida per la gestione di richieste di assistenza pro bono provenienti da singoli individui (e non da Ong) e un progetto volto alla lotta alla disinformazione. “Un mostro”, dice Carotenuto, che con l’avvento di Internet ha allargato in modo preoccupante i propri tentacoli e che richiede un presidio attento da parte anche degli avvocati. Anche questo può essere un modo innovativo per creare valore sociale.

Osborne Clarke, Lezzi nuovo equity partner

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Osborne Clarke ha annunciato l’ingresso di Giorgio Lezzi (in foto) in qualità di equity partner presso la sede di Milano, assumendo il ruolo di coordinatore del dipartimento di diritto amministrativo delle sedi italiane dello studio. Con Lezzi farà a breve il suo ingresso in Osborne Clarke anche Federica Fischetti, in qualità di associate. Lezzi, che opererà in stretta sinergia con gli altri componenti del team di energy & utilities guidato da Giovanni Penzo, proviene da Lipani Catricalà in cui operava in qualità di socio a partire dal 2015. In precedenza, ha collaborato con Sza di Milano. Lezzi si occupa di diritto amministrativo e di diritto degli enti locali. Ha una esperienza nell’ambito del diritto degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi, maturata prestando assistenza e consulenza in favore di enti pubblici e di società a partecipazione pubblica incaricate della gestione di servizi pubblici locali nella predisposizione di bandi e disciplinari di gara (anche in project finance e nelle altre forme di partenariato pubblico privato), nonché supportando operatori economici nella presentazione di offerte nell’ambito delle procedure finalizzate all’affidamento di pubblici appalti e concessioni. Si occupa inoltre della difesa di stazioni appaltanti e dei soggetti partecipanti a procedure ad evidenza pubblica innanzi agli organi di giustizia amministrativa e, con riferimento alle controversie traenti origine dalle riserve iscritte dagli esecutori di contratti pubblici, nei relativi giudizi promossi innanzi al giudice ordinario. Fischetti ha maturato la sua esperienza presso Sza, prestando assistenza e consulenza legale, giudiziale e stragiudiziale, nel campo del diritto amministrativo, con prevalente approfondimento nel settore dei pubblici appalti e concessioni e con un particolare focus sui servizi pubblici locali. In precedenza, ha lavorato per altre primarie realtà operanti nel settore del diritto amministrativo. Con l’ingresso di Lezzi, il numero dei soci dello studio in Italia sale a 21, su un totale di 72 professionisti.

Efficienza sotto pressione

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Il mercato legale italiano continua a crescere in termini di volumi e utili aggregati. Ma è aperta la sfida dei costi e della valorizzazione delle sinergie: in un mercato altamente competitivo le insegne sono alla ricerca di un’offerta a maggiore valore aggiunto e di maggiori efficienze interne. Una dinamica che non lascia esenti i grandi studi strutturati che non riescono a invertire la tendenza. Il trend a due facce emerge dall’analisi annuale di TopLegal sulle insegne che dichiarano i fatturati dell’esercizio. Nel dettaglio, il campione che ha preso parte all’indagine ha realizzato nel corso dell’esercizio 2018-2019 ricavi complessivi di 1 miliardo e 314 milioni di euro, in crescita dell'8% rispetto al miliardo e 214 milioni messi in cassa nel 2017-2018. Allo stesso tempo i numeri indicano in modo chiaro la sfida che il comparto sta affrontando: la necessità di accompagnare alla crescita dei volumi anche il miglior sfruttamento di sinergie legate alla valorizzazione del cross selling e alla gestione dei costi. A fronte di maggiori ricavi e di squadre più consistenti emerge uno scollamento in direzione negativa. Se da un lato si registra un aumento del 10% delle compagini, dall’altro il fatturato medio per professionista (Fpp)— risulta in calo dell’1,4 per cento. Allo stesso tempo nella partnership la torta da dividere (utile aggregato) è salita di solo il 4% a fronte di una crescita dei soci equity del 6 per cento. Ecco che l’utile per socio equity risulta in contrazione del 6,2 per cento. L’analisi del Centro Studi di TopLegal, alla sua sesta edizione, prende in esame e pubblica solo dati forniti ufficialmente dagli studi promuovendo un processo di responsabilizzazione del mercato. Questa edizione ha visto la partecipazione di 49 insegne eterogenee per dimensione, tipologia e mercato di riferimento, qualcuna in meno rispetto all’anno precedente in cui a fornire i dati erano stati in 52. Tuttavia, di tutte le insegne partecipanti ancora solo 24 hanno dichiarato anche l’utile. I numeri del comparto Il 73% degli studi che hanno dichiarato il fatturato in questa edizione registra una crescita dei ricavi, un gruppo in aumento rispetto allo scorso esercizio quando erano il 65 per cento. La crescita dei volumi del comparto si è abbinata anche a una crescita complessiva degli utili per la maggioranza delle insegne. Crescita che ha riguardato il 70% di chi ha fornito il dato sui profitti. In aggiunta, più del 70% delle insegne prese in esame investe sul capitale umano e allarga la squadra. Meno significativa è invece la crescita del numero di soci equity di studio che è infatti aumentato solo per il 33% delle insegne. Nonostante la prudenza sulla compagine sociale, il rapporto utile/fatturato nell’ultimo esercizio è in media in leggero calo, scendendo al 43,1% rispetto al 44,3% dell’anno precedente. Insegne in evidenza Il quadro generale così riassunto segnala tuttavia delle importanti differenze per quanto riguarda i singoli casi analizzati. Con 145 milioni di euro, Gianni Origoni Grippo Cappelli si distingue per il quarto anno consecutivo come studio con il maggior fatturato dichiarato in Italia. Un risultato trainato, secondo quanto rivelato dallo studio a TopLegal, dagli ambiti M&a, private equity e restructuring. Diverse sono infatti le operazioni in cui l’insegna si è contraddistinta. Tra queste, l’acquisto da parte di Hitachi dell’intero capitale sociale di Ansaldo Sts e il delisting della stessa, la mega acquisizione di Abertis a favore di Atlantia, l’affitto dei rami d’azienda del gruppo Ilva da parte di ArcelorMittal e l’assistenza a Blackstone nel deal Versace. Al secondo e terzo posto, Pwc Tls e Pirola Pennuto Zei che si confermano sul podio rispettivamente con 140 e 130 milioni di euro. Una conferma anche per Legance che staziona tra i primi posti con un fatturato pari a 84 milioni imputato a una tendenziale crescita di tutte le practice e in particolare del corporate finance, il project finance e il banking. Legance nel 2018 ha partecipato a diversi deal fra i più importanti in Italia. Tra questi, F2i nell’Opa con Mediaset su Ei Towers, gli obbligazionisti di Astaldi nel concordato del gruppo di costruzioni. Così come l’affiancamento, lato corporate finance, a EssilorLuxottica nel finanziamento volto all’acquisto in cash di azioni Luxottica nell’ambito delle procedure di sell out e squeeze out e correlata emissione di cash confirmation. Tra gli internazionali è invece Dla Piper lo studio che archivia il fatturato più alto. Con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente, cresce di oltre 11 milioni di euro e indica un fatturato di 87,3 milioni di euro. Un risultato raggiunto grazie alla partecipazione a numerose operazioni svoltesi in Italia nell’ultimo anno nei settori corporate/M&a, finance, tax, Ip, employment e litigation & regulatory. In particolare, nel 2018 il dipartimento corporate finance è stato impegnato nella cartolarizzazione di Credimi, nella quotazione di Ieg, nel finanziamento di Serenissima Sgr, nel concordato Waste Italia e nella ristrutturazione di Rainbow Magicland. Così come la cessione di Sungem Holding Italy, la cessione di un portafoglio da parte di Sunflower Sustainable Investment e il finanziamento di Mps Capital Services, con la tecnica del project finance, di un parco eolico posseduto da Tozzi Green. Panetta è, tra le altre insegne prese in esame, il primo per crescita percentuale. Un dato significativo per il giovane studio che al secondo anno del suo esercizio ha raddoppiato il fatturato (3,50 milioni di euro) e ha aumentato la squadra. In evidenza anche i numeri di Dentons: lo studio guidato da Federico Sutti continua il suo progetto in Italia e aumenta del 48% il fatturato passando da circa 22 a 33 milioni di euro con una squadra quasi raddoppiata a quota 133 professionisti. La versione integrale dell'approfondimento è consultabile su E-edicola, numero di giugno-luglio 2019 di TopLegal Review.

Starwood Capital acquisisce Energy Park, tutti gli studi coinvolti

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Il fondo “Coima Core VII” gestito da Coima Sgr, con l’investitore Starwood Capital, ha completato l’operazione di acquisto del complesso immobiliare “Energy Park”, campus commerciale con certificazione Leed di livello Platinum per società high-tech a Vimercate. Nell’operazione gli advisor legali sono stati Allen & Overy per Starwood, e Dla Piper e Belvedere Inzaghi per il venditore. Led Taxand ha affiancato il venditore per i profili fiscali. Clifford Chance e Linklaters sono stati coinvolti per gli istituti finanziari coinvolti nell’operazione. Lo studio legale internazionale Gianni Origoni Grippo Cappelli ha invece seguito Coima Sgr per i profili regolamentari del nuovo fondo. Allen & Overy ha assistito Starwood con un team composto dal partner Paolo Nastasi, con l’associate Francesca Croci per i profili corporate - real estate; la counsel Milena Linguanti, il senior associate Luca Di Lorenzi per i profili regolamentari del fondo; il partner Pietro Scarfone, l’associate Marco Mazzola per i profili legati al finanziamento dell’operazione; l’associate Roberta Errico per i profili amministrativi. Dla Piper ha assistito il venditore con un team composto dal partner Francesco De Blasio. dal lead lawyer Francesco Macrì dalla lawyer Giulia Minetti Floccari, per gli aspetti corporate-real estate e dal lead lawyer Giampiero Priori e dalla lawyer Martina Franchini per gli aspetti relativi al rimborso del finanziamento preesistente all’operazione. Belvedere Inzaghi con il founding partner Guido Alberto Inzaghi e il partner Simone Pisani ha assistito il venditore per i profili amministrativi. Led Taxand con il partner Jean-Paul Baroni ha assistito il venditore per i profili fiscali. Linklaters, con un team composto da Lilia Lani, managing associate, ha assistito gli istituti finanziari rimborsati. Clifford Chance ha assistito Deutsche Bank, London Branch in qualità di arranger del finanziamento nonché i nuovi istituti finanziatori con un team formato dai partner Giuseppe De Palma e Tanja Svetina, coadiuvati dai senior associateLuca Maria Chieffo e Alice Reali, per gli aspetti finance dell'operazione. Mentre il partner Claudio Cerabolini insieme alla senior associate Angela Benincasa hanno prestato assistenza, sempre agli istituti finanziatori, per i profili real estate. Gop, con il partner Davide Braghini, ha assistito Coima Sgr per i profili regolamentari del fondo.

Gop e Sticchi Damiani con ArcelorMittal nei ricorsi sull'Aia di Taranto

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Gianni Origoni Grippo Cappelli con i partner Francesco Gianni, Antonella Capria ed Elisabetta Gardini (in foto), coadiuvati dallo studio Sticchi Damiani, hanno assistito con successo Am InvestCo Italy, controllante della società che gestisce lo stabilimento siderurgico ex-Ilva di Taranto, nei ricorsi straordinari proposti da Codacons e Peacelink contro il Dpcm 29 settembre 2017. Le decisioni del Consiglio di Stato hanno statuito che i ricorsi delle due associazioni debbano essere integralmente respinti. Il Consiglio di Stato ha chiarito che il Dpcm, che rappresenta l’autorizzazione integrata ambientale dello stabilimento di Taranto, non viola in alcun modo la disciplina nazionale e comunitaria visto che il piano contiene «molteplici e diffusi interventi di tutela ambientale e sanitaria secondo un preciso cronoprogramma» ed è stato adottato all’esito di «un doveroso bilanciamento tra le esigenze di tutela ambientale e di tutela della salute della popolazione di Taranto». Inoltre il Consiglio di Stato ha ritenuto infondati i dubbi di costituzionalità sollevati in merito alla proroga dei termini per l’adempimento del piano ambientale ed ha statuito che tali termini riflettono, invece, «un equo bilanciamento e contemperamento dei plurimi interessi coinvolti», tenuto anche conto del fatto che agli interventi deve provvedere un nuovo operatore, non responsabile dei passati ritardi e che il piano in questione prevede numerosi interventi a breve scadenza. Infine, anche rispetto alla sentenza del 24 gennaio 2019 con cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia sul caso Ilva per i danni causati dallo stabilimento alla salute dei ricorrenti, il massimo organo di giustizia amministrativa ha riconosciuto che tale pronuncia ha preso a riferimento un periodo temporale assai risalente nel tempo e certamente precedente al subentro di ArcelorMittal, con la conseguenza che tale sentenza non può e non deve avere impatti sull’attuazione di un piano ambientale che, invece, è volto proprio alla maggior tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini di Taranto.

Gli studi nella prima cartolarizzazione di crediti nel settore delle rinnovabili

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White & Case ha assistito Glennmont, in qualità di equity investor, nella prima operazione di cartolarizzazione del mercato avente ad oggetto un portafoglio di crediti in bonis derivanti da finanziamenti di progetto nel settore delle energie rinnovabili originati da Banca Popolare di Bari. Il team di White & Case, che ha curato la fase di due diligence sui finanziamenti cartolarizzati e ha agito come transaction counsel, ha compreso i partner Gianluca Fanti (in foto) e Giuseppe Barra Caracciolo e gli associate Francesco Scebba e Riccardo Verzeletti, tutti dell’ufficio di Milano. Allen & Overy ha assistito Natixis, in qualità di arranger e structuring bank, con un team composto dal partner Stefano Sennhauser e dal counsel Pietro Bellone. Rccd ha assistito Banca Popolare di Bari quale originator e retention holder, con un team composto dal partner Marcello Maienza e dall’associate Matilde Sciagata. Zenith ha curato i profili relativi alla costituzione e gestione della società veicolo, svolgendo i ruoli di corporate servicer, master servicer ai sensi della legge 130/99, primary servicer, calculation agent e rappresentante degli obbligazionisti, mentre Bnp Paribas Securities Services ha assunto i ruoli di account bank e paying agent dell’operazione. L’operazione ha previsto l’emissione di titoli senior a tasso variabile per l’importo di €41.830.000 e titoli junior a tasso e remunerazione aggiuntiva variabili per l’importo di €9.642.000. I titoli senior sono stati sottoscritti da Natixis, mentre i titoli junior sono stati sottoscritti da un fondo di Glennmont. Banca Popolare di Bari ha sottoscritto il 5% di ciascuna classe di titoli per soddisfare i requisiti di retention previsti dalla normativa regolamentare applicabile.

Lmcr apre a Genova e annuncia due nuovi ingressi

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Lmcr ha annunciato l’apertura di una propria sede a Genova guidata dai partner responsabili Roberto Rio e Massimo La Torre. Contestualmente fanno il loro ingresso l'ingresso nella nuova sede Emanuele Ameri (in foto a sinistra) e Francesco Doria Lamba (in foto a destra) in qualità di senior associate. Ameri e Doria Lamba, già collaboratori per un decennio rispettivamente dello studio Vigotti De Anna e dello studio Carbone e D’Angelo, hanno maturato specifica esperienza nell’ambito del diritto commerciale e societario, nonché in materia di diritto fallimentare e contenzioso. La scelta di porre una base nel capoluogo ligure risponde alla volontà dello studio di consolidare la propria presenza sul territorio.

Marco Mantini entra in Ioos

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Ioos annuncia l’ingresso di Marco Mantini (in foto) in qualità di salary partner e responsabile dei settori corporate e real estate. Ioos è la realtà multipractice nata dall’unione di Corti-Deflorian di Bolzano e Girardi di Trento, caratterizzata da un'importante collaborazione con Bernoni Grant Thornton. Prima di unirsi a Ioos, Mantini ha maturato una significativa esperienza lavorativa presso Orrick Herrington & Sutcliffe, fino a ricoprire la qualifica di senior associate. Nel corso degli anni, ha prestato assistenza continuativa a società, sia italiane che estere, in materia di diritto societario, corporate governance e contrattualistica commerciale in diversi settori industriali; ha inoltre conseguito esperienza in materia di diritto immobiliare, prestando assistenza in favore di Sgr e fondi immobiliari nella redazione e gestione di grandi locazioni e compravendite immobiliari aventi ad oggetto complessi commerciali e direzionali; si è altresì occupato di operazioni straordinarie, quali acquisizioni/fusioni, cessioni di quote, trasferimenti di azienda e/o di rami di azienda, assistendo i propri clienti anche nel complesso delle attività di due diligence legale. Fra il 2016 ed il 2017, è stato selezionato per un secondment presso l'headquarter di Londra di una primaria società multinazionale - attiva nei settori dell’e-commerce e del customer engagement - dove ha prestato assistenza in qualità di general counsel nel dipartimento interno di affari legali della società, in temporanea sostituzione del titolare. Con l'ingresso di Mantini sale a nove il numero di partner dello studio, di cui quattro sono founding partner.

Gli studi nell'opa volontaria sulle azioni di Italiaonline

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White & Case ha assistito Libero Acquisition e la sua controllata Sunrise Investments in relazione al lancio dell’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie e di risparmio di Italiaonline e del correlato finanziamento di natura cd. bridge, term e revolving di complessivi 225 milioni di euro, nell’ambito di una più ampia operazione di semplificazione della struttura societaria di Italiaonline. I fondi Avenue e GoldenTree, soci di Italiaonline che hanno agito di concerto con Libero nella promozione dell’offerta pubblica di acquisto, sono stati assistiti da Chiomenti. Gli istituti di credito Banca Imi, Banco Bpm e Ubi Banca, che hanno agito quali finanziatori e organizzatori del finanziamento, sono stati assistiti da Linklaters. Il team di White & Case è stato guidato per i profili di corporate e capital markets dai partner Ferigo Foscari (in foto), Piero de Mattia e Alessandro Seganfreddo insieme agli associate Nicola L’Erario e Lorenza Fici e per i profili di banking & finance dal partner Alessandro Nolet insieme agli associate Silvia Pasqualini e Adriana Tisi. Il team di Chiomenti è stato guidato dai partner Massimiliano Nitti, Italo De Santis e Marco Paruzzolo con la collaborazione degli associate Tommaso Pace e Aglaia Albano. Il team di Linklaters è stato guidato dal partner Andrea Arosio con la collaborazione dei counsel Alessandra Ortelli e Marta Sassella, dei managing associates Emilia Chiarello e Alessandro Tanno, degli associate Laura Spagnolo e Giulio Politi.
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