Pavia e Ansaldo, con Mario Di Giulio (in foto) e Laura Cavarretta, ha ottenuto una pronuncia della Corte di Cassazione in favore di Cpg Societa' di Cartolarizzazione, che ha sancito un rilevante principio per le operazioni di cartolarizzazione in Italia su un profilo in relazione al quale la Corte di Cassazione non risulta essersi mai pronunciata.
La Corte di Cassazione con l’ordinanza del 16 maggio 2019, n. 13162 ha statuito il seguente principio di diritto: «nelle operazioni di c.d. cartolarizzazione, i flussi di liquidità ingenerati dall’incasso dei crediti, destinati a confluire nel patrimonio separato all’uopo costituito e versati sui conti correnti accesi dalla c.d. società veicolo, di cui all’art. 3 della legge n. 130 del 1999, producono interessi, che sono soggetti a ritenuta a titolo di acconto ai sensi dell’art. 26, comma 4, lett. c), del Dpr. N. 600 del 1973. A seguito dell’esaurimento dell’operazione di cartolarizzazione, la società veicolo vanta titolo per domandare il rimborso di quanto prelevato dai suoi conti correnti a titolo di ritenuta di acconto».
Pavia e Ansaldo aveva impugnato di fronte alla Commissione Tributaria Provinciale di Roma il silenzio rifiuto dell’Amministrazione Finanziaria in relazione all’istanza di rimborso delle ritenute alla fonte che la società di cartolarizzazione aveva subito ai sensi dell’art. 26, D.P.R. n. 600/1973 sugli interessi maturati sui conti correnti accesi per un’operazione di cartolarizzazione. La Commissione Tributaria Provinciale di Roma aveva accolto tale ricorso, riconoscendo il diritto al rimborso. Tale decisione era stata poi ribaltata dalla Commissione Tributaria Regionale di Roma che aveva accolto la linea difensiva dell’Agenzia delle Entrate, peraltro non coerente con quanto dalla medesima statuito nella risoluzione n. 77/2010, nella quale riconosceva il diritto al rimborso delle ritenute alla fonte subite sugli interessi maturati sui conti correnti accesi nel corso di operazioni di cartolarizzazione.
La Commissione Tributaria Provinciale di Roma aveva quindi dichiarato legittimo il silenzio rifiuto dell’Amministrazione Finanziaria, in quanto tali ritenute dovevano essere considerate a titolo d’imposta definitiva e non di acconto. La Corte di Cassazione ha invece accolto l’interpretazione normativa dei due professionisti di Pavia e Ansando e ha statuito il principio di diritto al quale la Commissione Tributaria Regionale di Roma dovrà ora uniformarsi.
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Pavia e Ansaldo vince in Cassazione per Cpg
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Dentons lancia lo Us desk con il nuovo equity partner Michael Bosco
Dentons ha annunciato l’ingresso di Michael Bosco (in foto) in qualità di equity partner nella practice di corporate/M&a.
Bosco, avvocato americano iscritto al Bar di New York, lavora da oltre vent’anni in Italia, dove ha fondato e guidato - in qualità di managing partner - gli uffici italiani di Shearman & Sterling, studio che ha lasciato nel 2012 dopo 20 anni di attività per entrare in Dla Piper, in qualità di socio responsabile dell'equity capital markets (Ecm) in Italia e coordinatore delle attività di Ecm di diritto statunitense per gli uffici dell'insegna nei paesi dell'area mediterranea.
Il professionista entra in Dentons per avviare lo Us Desk con il duplice obiettivo di rafforzare la presenza dello studio sulle operazioni M&a cross-border Italia/Usa sia inbound che outbound, nonché supportare il team di capital markets europeo nelle operazioni con profili di diritto statunitense. Grazie alle competenze del nuovo partner, lo studio potrà garantire assistenza dual side su operazioni cross-border. Bosco vanta, infatti, esperienza in operazioni cross-border nel mercato dei capitali, nonché in ambito M&a, corporate finance e private equity. Si è occupato di Ipo, privatizzazioni, operazioni high yield. Ha assistito, inoltre, fondi sovrani, sviluppando una particolare conoscenza del mercato del Medio Oriente.
A seguito del suo ingresso, lo studio arriva ad annoverare 29 soci.
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Dgrs apre a Firenze con la partner Angela Tavaglione
Dgrs, studio fondato nel 2014 dalla partnership tra Lapo Curini Galletti, Alessandro Del Guerra e Carolina Risaliti, ha annunciato l'ingresso della salary partner Angela Tavaglione (in foto) e l'apertura di una nuova sede a Firenze, con l'obiettivo di consolidare la presenza dello studio nel centro Italia.
Tavaglione entra in qualità di local partner e responsabile del dipartimento di contenzioso con particolare focus in materia di privacy litigation. Inoltre sarà responsabile della nuova sede e coordinerà un team ancora in fase di selezione.
La professionista arriva dallo studio Slvb, nel quale rivestiva il ruolo di responsabile del dipartimento privacy, e in cui ha maturato una decennale esperienza in materia di privacy, diritto bancario e litigation. Si occupa prevalentemente di diritto della protezione dei dati personali offrendo assistenza giudiziale e stragiudiziale a società che operano in diversi settori, ricoprendo anche incarichi di Data Protection Officer.
Con il suo ingresso, sale a 4 il numero dei partner dello studio.
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Ricomincia il nuovo corso della storia
Voltare pagina per crescere. Mettere mano alla governance e agli assetti di potere ma senza sconfessare la legacy del passato. Ripensare l’approccio alla comunicazione senza indulgere in “effetti speciali”. Cinquant’anni di storia, tra successi e momenti più difficili, come quelli di Ughi e Nunziante, lasciano in dote un bagaglio di esperienze e lezioni. Un bagaglio che, solo se ben gestito, può fornire il propellente per mettere un’ipoteca su altri dieci lustri. Alcune parole chiave sintetizzano questo bagaglio, per quanto non possano chiaramente esaurire cinque decenni di storia: anti nepotismo e attenzione alla governance, internazionalizzazione, perdite ma anche ritorni. Da questi stessi concetti si sviluppa la strategia che guarda al futuro: coltivare i giovani e la partecipazione democratica, investire su comunicazione, brand e tecnologia, confermare l’inversione di tendenza nella crescita.
L’età dei ritorni
Nato dall’unione degli avvocati Giovanni Ughi e Giovanni Nunziante, lo studio è stato partecipe di diverse vicende che hanno caratterizzato il Paese legando negli anni il proprio nome a realtà internazionali come Texas Instruments, Bank of America, Electrolux, legami definiti «pionieristici » per i tempi. Per l’attuale managing partner Roberto Leccese (in foto) lo storico contributo dello studio all’innovazione culturale e professionale del comparto legale italiano può essere sintetizzato in due aspetti peculiari: l’aver introdotto fin dall’inizio sul mercato gli standard ricavati da prassi internazionali legati all’esperienza dei fondatori; l’essere nato da due entità che erano presenti sulle due piazze di Roma e Milano e non dall’espansione di uno studio “solo” romano o milanese sull’altra piazza. «Nel primo caso — commenta a TopLegal Leccese — si è trattato di un imprinting non scontato se guardiamo tanti altri studi di rilievo dell’epoca; nel secondo credo che “l’unione paritetica” tra due piazze fosse un caso senza precedenti, per quanto certamente si è trattato di un avvicinamento e un’integrazione progressiva».
Certamente, chi ricorda le cronache ricorda anche che a Milano lo studio si chiamava Ughi e Nunziante, mentre a Roma era invece Nunziante e Ughi. Una doppia anima che rifletteva i caratteri forti dei due fondatori. Un mix non semplice da tenere in equilibrio ma che aveva saputo introdurre anche due elementi che oggi Leccese giudica chiave per la futura longevità dello studio: la clausola anti nepotismo e la parità di status tra i soci. «Fin dalle prime versioni dello Statuto — ha spiegato Leccese — è stata introdotta una clausola anti-nepotismo, elemento forse senza precedenti per uno studio italiano. La seconda differenza, rispetto a molti altri casi che conosco, è che fin dall’inizio la governance dello studio ha avuto un assetto democratico, senza sostanziali differenze di status tra i soci, inclusi i name partner. Per quanto è chiaro che nei fatti, fino a quando sono rimasti soci, i name partner avessero molta influenza e voce in capitolo».
Ecco che anche Ughi e Nunziante ha avuto le proprie stagioni conflittuali, come accaduto ad altri studi innovatori, dove lo scontro interno tra associati, soprattutto negli anni Novanta e Duemila, ha visto l’uscita di più soci che sono andati a fondare altri studi, con la conseguente perdita di posizioni sul mercato. Lasciano lo studio diversi nomi che sarebbero stati protagonisti della stagione successiva, tra cui i futuri soci fondatori di insegne italiane e internazionali come Maurizio Delfino (Delfino Willkie Farr & Gallagher) Giovanni Lega e Paolo Coluzzi (Freshfields) e Alessandro Varrenti (White & Case). A questi si aggiungono altri professionisti che sono usciti negli anni per giungere ai vertici del nuovo studio (Franco Vigliano di Ashurst). «Certamente non c’è sempre stata armonia – commenta Leccese – con una vita così lunga è fisiologico attraversare momenti di questo genere, molte uscite di professionisti, che spesso hanno fatto molto bene altrove, sono state una perdita per lo studio anche se dimostrano la qualità della “scuola” Ughi e Nunziante. Ma accanto alle uscite vanno citati, richiamando l’epica dell’antica Grecia, i “ritorni” (“nostoi”): una serie di colleghi che, dopo Ughi e Nunziante, avevano lavorato in altri studi e, dopo esperienze importanti, sono tornati nel nostro studio. E che in molti casi sono ancora qui adesso, da Filippo Mazza, a Laurence Bulan e Andrea Marega».
Il mix che conquista
Il ritrovato appeal riguarda anche tempi recenti, con diversi lateral che si sono registrati negli ultimi mesi. A maggio per esempio Ughi e Nunziante ha integrato nella sua sede milanese D&p, boutique specializzata in Ip e It, fondata da Daniela De Pasquale e Massimiliano Pappalardo, entrambi ex La Scala. E prima ancora è approdato anche Luca Corabi De Marchi, fondatore dell’omonima boutique. Ci sono poi stati i lateral di Federico Torzo insieme al suo team labour (ex Macchi di Cellere Gangemi) e Linda Favi (ex Kpmg), di Marco Misiti e Amon Airoldi (ex Alpeggiani). Per Leccese molte delle difficoltà che hanno generato le uscite del passato avevano alla base una filosofia di governo che non creava spazio per i professionisti di valore ma che oggi l’insegna ritiene superata. Al contrario, come dimostrano i ritorni e gli altri ingressi anche recenti, ci sono conferme di un’inversione di tendenza nella capacità di attrarre e trattenere. Fulcro di questo nuovo corso è il cantiere remunerazione che ha impegnato lo studio negli ultimi anni.
Buona parte del merito per quella che Leccese definisce una «ritrovata armonia» pare infatti essere attribuibile alla nuova ricetta per le remunerazioni. «È il terzo elemento — spiega Leccese— su cui poggia l’attuale governance dello studio, completamente riformulata nel 2017, che è frutto di un’elaborazione maturata negli ultimi cinque anni. Si tratta di una formula di compartecipazione agli utili dei soci che, stabilendo come ci si deve distribuire i guadagni in funzione dell’apporto di ciascuno allo studio, stabilisce anche come si deve stare insieme». La letteratura sulle formule remunerative è ampia e anche qui non sembrano esserci ingredienti nuovi, c’è l’origination, la gestione dei processi e il coordinamento delle risorse, la quantità di lavoro svolto. «È un mix tra i sistemi classici come “eat what you kill” e “lockstep”, basato su tre elementi ben conosciuti, ma è il dosaggio che proponiamo che sembra funzionare, ce lo dimostra il ritrovato appeal, il trend di adesioni al nostro progetto e il passaparola tra i giovani a cui stiamo assistendo», dice Leccese, che non nasconde di guardare a quota 100 professionisti per il prossimo futuro (oggi lo studio conta 80 professionisti di cui 23 soci), confermando il posizionamento full service.
Le parole contano
La nuova remunerazione si inserisce in un processo di cambiamento e svecchiamento più ampio, che ha riguardato la governance ma anche aspetti quali la comunicazione. Nel 2017 c’è stata una riforma completa della governance dello studio, che ha comportato anche l’eliminazione di «anacronistiche categorie e distinzioni tra soci fondatori e soci ordinari» – introdotte agli inizi degli anni 2000 segnando un’inversione di tendenza rispetto alle origini – con una gestione ordinaria che si basa su un comitato di gestione (presieduto da Leccese) che si riunisce settimanalmente e un’assemblea di soci a voto maggioritario.«Le parole contano — afferma Leccese — Oggi abbiamo tre fasce di soci, ma la differenza c’è sotto il profilo della partecipazione al comitato di gestione, a cui si può accedere solo quando si è raggiunta l’ultima fascia. È stata eliminata la distinzione tra soci fondatori e soci ordinari, che era stata creata nel 2000 quando alcuni tra i soci anziani dell’epoca sentirono l’esigenza di tutelarsi all’atto dell’ingresso di soci più giovani. Sono tutti soci equity. Certo, ci sono soci più giovani e più anziani, cambiano i numeri ma si è tutti, semplicemente, soci: le parole contano. Abbiamo cercato di creare le condizioni per crescere e acquisire risorse più giovani e brillanti, tornando ad accentuare il tasso di democrazia dello studio, anche grazie al fatto che a mio avviso proprio la longevità dello studio ha permesso una progressiva omogeneizzazione al suo interno».
Negli ultimi cinque anni, secondo quanto indicato dallo stesso Leccese, l’età media dei soci si è così notevolmente abbassata e oggi si attesta sotto i 50 anni. Anche la recente uscita di Fiorella Alvino e del suo team, che ha ricevuto l’appoggio di Gianni Nunziante — che era già da tempo uscito dalla compagine sociale dello studio e aveva successivamente interrotto l’attività di of counsel con lo studio (si veda timeline nell’articolo) — viene vissuta internamente come «la naturale conseguenza della direzione che lo studio ha preso». E viene percepita come un elemento simbolico positivo: «il definitivo superamento di un conflitto interno, di una discussione irrisolta, la dimostrazione di aver voltato pagina».
E se la prova del passaggio generazionale viene considerata superata, la nuova stagione chiede di continuare a investire sui giovani. Da un lato c’è un’insegna che, ricorda Leccese, viene ancora oggi riconosciuta come scuola dai giovani. Dall’altro, la competizione per i talenti che cresce. Quali i capisaldi per la crescita dei talenti? «Mettere i giovani a fare esclusivamente due diligence o lavoro esecutivo è controproducente in termini di appeal sui talenti — precisa Leccese — se sono capaci, l’obiettivo è coinvolgerli il più possibile e dare loro visibilità su tutte le “fasi” di una pratica e anche nel rapporto con i clienti. Tenendo sempre presente che per farlo al meglio è necessario per i più anziani monitorare attentamente il lavoro dei più giovani e limitare il rapporto soci/collaboratori, che in Ughi e Nunziante non è mai andato oltre 1 a 3. Il che significa una seniority medio alta e la possibilità di seguire da vicino il percorso di crescita dei giovani, un equilibrio numerico che migliora la formazione e permette di dare anche al cliente un buon servizio a condizioni economiche ragionevoli».
Distintività internazionale
Se nel Dna dello studio c’è da sempre la proiezione internazionale, è anche vero che il cliente estero è oggi però ben presidiato da tutto il comparto, in un’economia italiana che non trova grandi spunti di crescita. In passato la connotazione internazionale ha avvantaggiato lo studio rispetto ai concorrenti, rimane ancora questo distacco competitivo? E come fare per valorizzarlo? «Ancora oggi — dice Leccese — più del 50% dei clienti in portafoglio sono società straniere e alcuni mandati, anche recenti, ci confermano che lo studio è ben presente nei radar internazionali». Il riferimento implicito è all’assistenza ad Apple nel ricorso al Tar del Lazio sulla presunta “obsolescenza programmata” di alcune versioni di iPhone. Ma anche a colossi internazionali come MunichRe. La strategia internazionale passa poi dal costante presidio delle associazioni di settore. Sin dagli albori Ughi e Nunziante è stata presente nell’Iba (International bar association) e l’avvocato Ughi ha presieduto la commissione per l’elaborazione delle regole per l’acquisizione dei mezzi di prova nell’arbitrato commerciale internazionale. «Dagli addetti ai lavori queste regole sono ancora oggi chiamate “Ughi rules” — ha ricordato Leccese — non abbiamo intenzione di disperdere questo patrimonio e continuiamo a partecipare attivamente alle iniziative dell’Iba, abbiamo per esempio fatto parte del comitato organizzatore della Convention di Roma. E anche i giovani stanno portando avanti questo impegno internazionale: il collega Dino Serafini è parte del comitato organizzatore dell’International Association of young lawyers (Aija)».
Infine, si sta continuando a investire sui desk internazionali: dopo quello tedesco e francese, aperti rispettivamente nel 2003 e 2012, lo studio sta lavorando a un nuovo progetto su questo fronte. Gli stessi investimenti tecnologici hanno puntato a preservare e valorizzare in primo luogo questa posizione competitiva dotando lo studio, precisa Leccese, «ad esempio di un sistema di traduzione e gestione di documenti in lingua straniera avanzato, per arrivare all’eccellenza nell’assistenza in modo efficiente senza però fare in automatico pareri».
La sfida che lo studio sente maggiormente per il futuro è infatti la capacità di gestire i nuovi scenari che si aprono sul fronte della tecnologia in coerenza con i fondamenti della professione. Una scelta di campo su questo fronte, mentre parte del mercato si muove nella direzione dei volumi e della standardizzazione. «L’utilizzo della tecnologia per gestire migliaia di pratiche in maniera automatizzata non ci interessa», chiosa Leccese.
Re-branding e tecnologia
Da qualche tempo, l’insegna ha cambiato direzione anche in termini di filosofia comunicativa. Lo si è visto con il restyling del sito, che è stato reso più dinamico e con maggiori contenuti. «La volontà — spiega Leccese — è trasmettere la nuova filosofia dell’insegna, che è un mix tra la storia che Ughi e Nunziante si porta dietro, da preservare e raccontare, e l’attenzione al dinamismo e ai giovani. Ecco perché la grafica è stata rinnovata ma non indulge in esagerazioni. Certamente, negli ultimi anni ci ha caratterizzato fin troppo understatement a livello comunicativo in un contesto degli attori legali che non ha lesinato a volte “effetti speciali”. Saremo quindi più presenti nella comunicazione, senza stravolgere la nostra natura votata alla sostanza delle cose. Come? Evitando la visibilità per la visibilità ma comunicando solo quello che ha realmente valore».
Anche su LinkedIn da qualche mese lo studio sta dedicando maggiore attenzione alla qualità della sua presenza e all’engagement. Il nuovo approccio culminerà nelle celebrazioni per il cinquantenario che porterà, anticipa Leccese, «a un altro restyling del sito con un’operazione sui loghi e a una serie di eventi celebrativi per il cinquantenario, a Milano e a Roma, tra cui un evento riservato ai numerosi “alumni” e una serie di altre iniziative soprattutto nel sociale».
L'articolo è disponibile su E-edicola fino a fine luglio, nonché ricompreso nella TopLegal Review di giugno-luglio.
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Background checks, profili di legittimità
Il responsabile delle risorse umane si trova ogni giorno a contatto con dati molto sensibili, quali l’età, le esperienze lavorative pregresse e il percorso di studi del candidato. Per valutare l’idoneità di un’aspirante risorsa alla posizione lavorativa aperta molto spesso è opportuno indagare sul profilo non solo attitudinale ma anche reputazionale del candidato, quale persona che goda di una buona reputazione e non sia stato soggetta a procedimenti penali. Questa esigenza si pone in particolare in settori, quale quello bancario e finanziario, per l’intrinseca sensibilità delle mansioni che un candidato potrebbe svolgere una volta assunto, nonché per l’attenzione di tali settori a mantenere un’immagine di eticità e affidabilità. Niente di più ostico alla luce del Gdpr e del diritto del lavoro, che invece impongono forti limiti al trattamento di questi dati sensibili. Quali sono dunque i margini di azione del responsabile Hr?
L’incontro promosso dagli studi Ichino Brugnatelli e Maschietto Maggiore Besseghini, in media partnership con TopLegal, ha indirizzato proprio questo tema e ha provato a definire il livello di profondità cui possono giungere le indagini del selezionatore del personale. A tal fine lo scorso 13 giugno, nella cornice di Spazio Chiossetto, hanno preso parte alla tavola rotonda Giovanna Bianchi Clerici, componente del collegio dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali; Giorgio Crespi, responsabile ufficio assistenza e consulenza del lavoro dell’associazione bancaria italiana (Abi); Luca Daffra e Sergio Passerini, partner di Ichino Brugnatelli; Massimo Maggiore, founding partner di Maschietto Maggiore Besseghini e Natalia Jurisch, senior associate del medesimo studio.
Il dibattito si è aperto con l’intervento di Giovanna Bianchi Clerici dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali (il Garante), la quale ha fornito una fotografia del quadro normativo attuale a livello europeo e nazionale in materia di trattamento dei dati del lavoratore. Clerici ha ricordato il necessario bilanciamento tra il diritto alla dignità e alla protezione dei propri dati da parte del lavoratore e il legittimo interesse del datore di lavoro ad avere un rapporto sereno con il proprio dipendente, indicando le previsioni normative che hanno cercato di implementarlo. Inoltre, ha sottolineato una novità introdotta dal Gdpr: il venir meno del regime di autorizzazioni del Garante a favore del principio dell’“accountability”. Ha concluso il suo intervento ricordando l’arrivo del decreto ministeriale giustizia (Dm Giustizia) che farà luce sul trattamento dei dati giudiziari e in particolare sulla casistica non prevista dalle norme di legge, dotando di garanzie adeguate i trattamenti già previsti. Tuttavia, Clerici avvisa anche che le categorie incasellate in norme di legge rischiano sempre di essere anacronistiche, perciò il suggerimento ai datori di lavoro è quello di adottare codici di condotta chiari e aggiornati al fine di regolare più scenari possibili.
Successivamente ha preso la parola Giorgio Crespi dell’associazione bancaria italiana (Abi), una categoria particolarmente toccata dal tema del trattamento dei dati. Il datore di lavoro degli istituti di credito, infatti, è tenuto a un maggiore obbligo di vigilanza sui propri dipendenti che corrisponde a un perimetro di responsabilità più ampio. Alla luce del necessario rapporto fiduciario che intercorre all’interno di un istituto di credito tra il datore e il lavoratore, ma soprattutto tra quest’ultimo e il suo cliente, il contratto collettivo di lavoro di categoria ha previsto alcune prescrizioni per il lavoratore, tra cui una condotta informata ai principi di disciplina e moralità e lo svolgimento di attività nell’interesse dell’impresa. Anche la giurisprudenza e i provvedimenti del Garante, ha rilevato Crespi, ha sottolineato l’importanza del rapporto fiduciario nel rapporto di lavoro bancario.
Natalia Jurisch di Maschietto Maggiore Besseghini si è concentrata sulla descrizione dei background checks e sulle modalità con cui possono essere condotti. Ha così indicato la tipologia di dati coinvolti in questa attività: dati comuni, c.d. categorie particolari di dati e dati giudiziari. Per questi ultimi ha sottolineato l’odierna incertezza normativa data da norme di legge che hanno indicato solo linee guida generali. In attesa del già menzionato Dm Giustizia, Jurisch ha evidenziato l’impossibilità di delineare con sicurezza i limiti entro i quali può muoversi il datore di lavoro. In seguito, Massimo Maggiore di Maschietto Maggiore Besseghini ha sottolineato la doppia base giuridica richiesta dall’art. 10 del Gdpr per la tutela dei dati giudiziari: l’atto normativo (legge o regolamento da questa autorizzato) e l’individuazione da parte dello stesso delle garanzie appropriate per i diritti e le libertà fondamentali dell’individuo. Si è poi domandato che peso hanno in questo contesto i contratti collettivi (Ccnl). Sulla scorta dei precedenti del Garante sembra dubbia la possibilità che i Cccnl possano abilitare i datori di lavoro a effettuare background checks sui dati giudiziari.
Successivamente Luca Daffra di Ichino Brugnatelli ha evidenziato la rilevanza dei fatti ai fini della valutazione dell’attività professionale del lavoratore ai sensi dell’art. 8 dello Statuto del lavoratore e dell’art. 10 del Gdpr. Ha sottolineato come il citato disposto dello Statuto del lavoratore in realtà è precursore delle disposizioni del Gdpr e come la giurisprudenza consolidata ne abbia già dato in passato un’interpretazione conforme alla normativa europea. Il datore di lavoro, infatti, può già richiedere il certificato del casellario giudiziale se ciò è previsto dal contratto collettivo. Poiché il trattamento dei certificati penali è già possibile, per Daffra non è così essenziale l’avvento del Dm Giustizia, che tuttavia potrà senz’altro contribuire a fare chiarezza sul tema.
A conclusione della tavola rotonda, Sergio Passerini di Ichino Brugnatelli ha passato in rassegna una serie di pronunce giurisprudenziali degli ultimi anni. In particolare, ha rilevato come recentemente - a distanza di pochi mesi - la Cassazione ha emesso pronunce contrastanti sulla possibilità da parte del datore di lavoro di richiedere il certificato dei carichi pendenti. Inoltre, ha affrontato un caso di discriminazione sul posto di lavoro e diversi esempi di verifiche del datore su condotte extra lavorative in corso di rapporto di lavoro. Gli esempi portati dimostrano la crescente ampiezza dei poteri investigativi del datore di lavoro.
La ricerca dedicata a diritto del lavoro del Centro Studi di TopLegal sarà pubblicata su E-edicola dal 1 agosto, nonché ricompresa nella TopLegal Review di agosto-settembre. Per consultare la precedente ricerca contenzioso e arbitrati cliccare qui.
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Dfs ottiene l'archiviazione delle accuse a carico di Palenzona
Dfs, nella persona del partner Massimo Dinoia (in foto a sinistra), ha ottenuto l’archiviazione totale delle accuse di appropriazione indebita e truffa a carico di Fabrizio Palenzona, ex vice presidente di Unicredit.
Il Pubblico Ministero di Milano, al quale era stato trasmesso il fascicolo per competenza territoriale, nella richiesta di archiviazione ha aderito in pieno alla difesa all'epoca svolta dinnanzi al Tribunale del Riesame di Firenze e ha, quindi, riconosciuto l'assoluta infondatezza delle accuse, in ciò seguito dal Gip.
Archiviata anche la posizione del braccio destro di Palenzona, Roberto Mercuri, difeso da Dinoia e Armando Simbari (in foto a destra) e degli ex dirigenti di Unicredit Massimiliano Fossati e Alessandro Cataldo, assistiti da Nicola Apa, dello studio Vassalli Olivo. Definitivamente cadute le accuse anche nei confronti dell’imprenditore Andrea Bulgarella, assistito da Giulia Padovani, Francesco Marenghi e Andrea Bottone.
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Gli studi nella partnership Hera-Ascopiave da 1 mld
I consigli di amministrazione di Ascopiave e Hera, assistite rispettivamente da BonelliErede e Grimaldi, hanno approvato la sottoscrizione di un term sheet vincolante per lo sviluppo di una realtà primaria nei territori del Nord-est, che potrà contare su oltre un milione di clienti energy, nonché contestualmente un riassetto delle rispettive attività di distribuzione gas.
Gli aspetti legali dell’operazione sono stati seguiti, lato Ascopiave, da un team in house coordinato dalla general counsel Federica Stevanin. BonelliErede ha agito al fianco di Ascopiave con un team coordinato dal partner Mario Roli e dalla managing associate Livia Cocca, rispettivamente leader e membro del focus team energia reti e infrastrutture, e dall’associate Merilina Lima Brito. Il partner Massimo Merola e il managing associate Omar Diaz hanno seguito i profili antitrust dell’operazione e il partner Luca Perfetti e il senior counsel Alessandro Rosi gli aspetti di diritto amministrativo.
Gli aspetti legali dell’operazione sono stati seguiti, lato Hera, da Grimaldi con un team composto da Francesco Sciaudone, Adriano Pala Ciurlo, Elena Sacco, Daniela Fioretti e Flavio Iacovone.
In particolare, l’accordo nell’area commercializzazione clienti gas e energia elettrica prevede la creazione di un unico operatore per le rispettive attività commerciali nelle regioni del Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, attraverso EstEnergy. Questa nuova realtà, che vedrà Hera al 52% ed Ascopiave al 48%, avrà un valore complessivo di 864,5 milioni con un ebitda di 69 mln. D’altro lato, l’accordo nell’area della distribuzione del gas prevede la crescita di Ascopiave mediante l’acquisizione di 188.000 Pdr.
Il gruppo Ascopiave – player italiano nel settore del gas naturale per ampiezza del bacino di clientela e per quantitativi di gas venduto - con questa operazione dà corso al piano di riposizionamento strategico, rafforzando la propria presenza nel core business della distribuzione gas, diventando il primo operatore nel Nord-Est con 775.000 Pdr gestiti e un Ebitda aggiunto di 15,9 milioni. Il gruppo Hera, attraverso gli accordi con Ascopiave anticipa il raggiungimento dell’obiettivo dei 3 milioni di clienti nelle attività commerciali energy fissato nel piano industriale al 2022 e dà seguito al percorso di crescita che negli ultimi 10 anni ha consentito al gruppo di raddoppiare la propria base clienti energy.
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Orrick, Mazzilli nominato head del dipartimento Tech in Italia
Orrick ha annunciato la nomina di Attilio Mazzilli (in foto), membro del tech corporate group globale della firm, quale head of the tech department delle proprie sedi italiane.
In linea con la strategia della firm, che si focalizza nei settori tech, finance ed energy & infrastructure, con la sua nomina verrà creato al contempo un ponte tra Italia e Silicon Valley per connettere imprenditori, venture capital e società anche con l’ausilio di Matteo Daste che condividerà con Mazzilli le responsabilità di tale progetto di integrazione.
Mazzilli guida un team di professionisti specializzati per ogni singolo sector attinente all’industry del tech, in particolare M&a, venture capital, antistrust, fintech, cybersecurity, privacy, life science, health e bio tech, tax tech advisory, dove la responsabilità di ciascun sector è stata affidata ad uno specifico professionista. Il team supporta, tra l’altro, startup e scale-up nell’accesso ad incentivi e agevolazioni del mondo Impresa 4.0 e nei percorsi di internazionalizzazione, oltre che fornire assistenza alle large corporates in ottica di open innovation.
Su iniziativa dello stesso, il progetto prevede tra l’altro un investor day annuale nella Silicon Valley, organizzato tramite il network della firm, dove le principali scale-ups europee potranno presentarsi agli investitori internazionali, una volta completato il processo di validation effettuato dalla firm sulla struttura di corporate governance, nonché alla analisi degli ulteriori aspetti legali e fiscali attinenti alla società. Il processo selettivo prevedrà inoltre l’analisi del modello di business operato da principali operatori di mercato dell’industry tech che collaborano con la firm nella relativa iniziativa. Ogni investor day sarà dedicato a specifiche industries dove saranno invitati esclusivamente gli operatori del settore.
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Sostenibilità, quali best practice per le aziende?
Cresce la consapevolezza sulla necessità di integrare la sostenibilità nelle strategie delle aziende. E dell’importanza della governance in questo processo. In particolare, tra le aziende quotate si registra un complessivo aumento della qualità del governo degli aspetti Esg (environmetal, social e governance), un maggiore coinvolgimento dell’area finanza delle aziende e la diffusione di best practice sui modelli retributivi in chiave Esg. È quanto emerso durante la ESG Business Conference, organizzata da ETicaNews in collaborazione con TopLegal, con il supporto di Dentons, Bmo Global Asset Management, partner Gianni Origoni Grippo Cappelli e De Luca.
Una giornata di ricerche, dibattiti e networking che ha visto la partecipazione di oltre 200 professionisti della governance, della finanza, della compliance, della sostenibilità e del reporting. All’evento hanno preso parte, tra gli altri, Consob, Aidp, Andaf, Assofondipensione, Nedcommunity e Methodos. Sono state invitate a esporre il proprio caso aziendale 18 società (in ordine di presenza nella giornata): Snam, Sea, Fnm, Eni, Poste Italiane, Unipol, Cap Holding, Maire Tecnimont, Fideuram, Reno De Medici, Generali, Prysmian,Iren, Saipem, Banca Generali, Italiaonline, Hera eIntesa Sanpaolo.
Ad aprire il dibattito è stato il punto di vista degli investitori con l’intervento della portfolio manager di Bmo Gam, Sacha El Khoury, che ha chiarito gli obiettivi principali delle attività di engagement e l’importanza della governance delle aziende. «Crediamo che ingaggiare le società — ha detto El Khoury — sia utile a migliorarne la governance e a favorire un cambiamento positivo in relazione ai temi sociali e ambientali. Per noi investitori significa fissare chiare linee guida e aspettative su ciò che consideriamo best practice e buona governance».
Il mondo degli investitori sta attribuendo sempre più attenzione alla sostenibilità: è ormai acquisito che il valore di mercato di un’azienda non si fondi solo sulla performance economico-finanziaria, ma anche su asset non tangibili quali il “buon governo” della società nonché la sua performance sociale e ambientale. «La recente posizione assunta anche da Banca d’Italia, la quale ha modificato le modalità di gestione dei propri investimenti azionari attribuendo un maggior peso ai fattori che aumentano la sostenibilità, — ha rilevato durante la tavola rotonda di apertura Antonella Brambilla, partner di Dentons — conferma la crescente attenzione anche del mondo finanziario in relazione alle tematiche Esg; le imprese che adottano i migliori standard di governo di impresa assumono pertanto una posizione privilegiata nelle scelte di investimento non solo di operatori privati ma anche di istituzioni finanziarie di assoluto rilievo. L’impegno di tutti gli operatori del settore, ivi inclusi gli studi legali, è pertanto quello di continuare una meticolosa attività di education e supporto, anche tecnico, nei confronti di società sia pubbliche, sia private, affinché comprendano appieno l’importanza di implementare le migliori prassi Esg».
Gli Esg sono in grado di penetrare nell’azienda se il board mostra un forte commitment sul tema, diffondendosi poi a cascata in tutte le strutture della società e contaminando anche i piani di crescita industriali in maniera strategica. Da qui un ulteriore passaggio, come sottolineato da Stefano Cacchi Pessani, partner di BonelliErede: una volta integrati nelle strategie aziendali, gli Esg concorrono a plasmare e definire qual è davvero l’interesse sociale e i doveri degli amministratori. Per Cacchi Pessani il risultato ultimo di questo processo è che, al di là dell’evoluzione normativa (come quella spinta dalla Dichiarazione non finanziaria), si radica nel diritto della società un dovere dell’amministratore di curare i parametri Esg, che arriva a prescindere dalle singole regole e dalle singole giurisdizioni in cui la società opera.
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Addio a Juan Picón
È venuto a mancare Juan Picon, managing partner di Latham & Watkins in Spagna e uno dei principali rainmaker legali spagnoli e stimato manager a livello internazionale.
In un suo post pubblicato su LinkedIn circa una settimana fa, Picón parlava di una “nuova sfida”. Il professionista morto di un cancro al linfoma aveva 54 anni.
Picón era arrivato a ricoprire la carica di senior partner di Dla Piper nel 2016, il primo straniero a guidare lo studio di cui era anche co-chairman. In Dla Piper, Picón ha avuto un ruolo chiave nell’espansione dello studio in America Latina e in Europa. A fine 2017, e con una mossa che ha fatto discutere, Picón si è unito a Latham & Watkins. Sotto la sua gestione, l’insegna americana è passata da 18 a 50 professionisti.
Definito “un gigante” dai suoi colleghi, Picón era specialista di fusioni e acquisizioni, assistendo clienti del calibro di Kkr, Sun Capital e Cvc. Per quest’ultimo, Picón ha completato la vendita di QuirónSalud a Fresenius per 6,5 miliardi di euro, la più grande operazione spagnola in ambito healthcare.
Dopo un trascorso in Santander e Clifford Chance (dal 1993 al 1997), Picón è entrato in Squire Sanders & Dempsey (ora Squire Patton Boggs) prima di passare in Dla Piper come country managing partner per la Spagna nel 2006.
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Real estate (20 giugno 2019)
K&L Gates e Osborne Clarke nell’acquisizione di un complesso immobiliare ad uso uffici
K&L Gates ha assistito Barings, società di gestione di investimenti immobiliari americana, in relazione all’acquisizione da parte del fondo di investimento alternativo immobiliare italiano riservato di tipo chiuso denominato “Value Add II Italy”, gestito da Savills Investment Management Sgr, di un immobile destinato ad uso uffici in Porta Vigentina a Milano. Osborne Clarke ha assistito Bper Banca, in qualità di banca finanziatrice, banca organizzatrice e banca agente, e Ubi Banca, in qualità di banca finanziatrice e banca organizzatrice, nell’ambito dell’operazione di finanziamento a favore del fondo di investimento “Value Add II Italy” per l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile. K&L Gates ha assistito Savills Investment Management Sgr, con un team composto dal partner Francesco Sanna e dall’associate Agnese Schinelli, per gli aspetti legati all’acquisizione dell’immobile e dal partner Fabrizio Dotti e dall’associate Francesco Saverio Seri, per gli aspetti connessi al finanziamento dell’operazione. Per K&L Gates, hanno agito inoltre i partner Vanessa Boato, per gli aspetti urbanistici ed edilizi dell’operazione e Vittorio Salvadori di Wiesenhoff per i profili di natura fiscale. Osborne Clarke ha assistito Bper Banca e Ubi Banca con un team guidato dal partner Andrea Pinto, coadiuvato dal legal director Antonio Fugaldi.
Gli studi nell’acquisto di due hotel di lusso da parte di Alpitour
Gatti Pavesi Bianchi ha assistito Alpitour nell’acquisizione dell’intero capitale sociale di Sementa, proprietaria degli hotels di lusso a 5 stelle “Grand Hotel Mazzarò Sea Palace” e “Grand Hotel Atlantis Bay” di Taormina (peraltro già in gestione al gruppo Alpitour dal 2016) da parte di Finaria assistita da Gianni Origoni Grippo Cappelli. Il team di Gatti Pavesi Bianchi è stato guidato da Rocco Ferrari, coadiuvato da Amelie Gillet e Annalisa Asaro. Il venditore Finaria è stato assistito da Gop, che ha agito con un team multidisciplinare coordinato dal socio Gabriella Covino e composto dai soci Luca Jeantet e Luca Giannini e dalle associate Maria Rosa Piluso e Giuliana Santamaria. White & Case ha assistito il sottoscrittore del prestito obbligazionario, per gli aspetti di diritto italiano e inglese, con un team composto dal socio Iacopo Canino e dall’ associate Bianca Caruso. Spada ha assistito Alpitour per gli aspetti fiscali della trattativa con il partner Guido Sazbon, il salary partner Fabrizio Gnecco e l'associate Giuseppe Stefanelli. I proventi derivanti da tale trasferimento sono stati, in parte, utilizzati da Finaria per ripagare il debito derivante da un prestito obbligazionario c.d. private placement, garantito e non subordinato, sottoscritto da una società facente capo all’investitore internazionale Oaktree Capital Management ed altre poste debitorie della società.
Baker McKenzie per un nuovo studentato a Pavia
Baker McKenzie ha assistito Unihousing, parte di un gruppo attivo dal 2007 nel segmento dello student housing anche tramite i brand Archiginnasio e UniMilano, nell'apertura di una nuova struttura da 100 posti letto a Pavia in prossimità del Policlinico universitario e delle principali facoltà scientifiche della città universitaria. Si tratta della riconversione e rifunzionalizzazione a studentato di un complesso immobiliare a destinazione d'uso ricettiva, residenziale e commerciale che mira ad attivare un processo di rigenerazione urbana nel quartiere. Baker McKenzie, con il partner Alessandro Matteini, ha assistito Unihousing, mentre Patrizia Casnici e Alessandro Danovi hanno assistito la proprietà. Gva Redilco, con i partner Gianluca Mazzi e Thomas Guardiani, ha agito in qualità di advisor strategico per la valorizzazione dell'asset.
Gli studi nell’acquisizione da parte del gruppo San Donato di un edificio a Milano
Legance ha assistito il gruppo San Donato nell’acquisizione da Coface - Compagnie Française d’Assurance pour le Commerce Extérieur - di un edificio di undici piani a Milano. L’immobile è situato in zona
Fondazione Prada. Il team che ha seguito l’operazione è stato guidato dal partner Giuseppe Abbruzzese e dal managing associate Lorenzo Gentiloni Silveri, con il managing associate Luca Lombardo, gli associate Carolina Ribaldone e Fabiana Civarella. Gli aspetti di diritto societario sono stati seguiti anche con l’aiuto del senior associate Nicola Toffanin. Consulente immobiliare per il gruppo San Donato è stato Gva Redilco. La venditrice Coface - Compagnie Française d’Assurance pour le Commerce Extérieur - è stata assistita da Paolo Rusconi, general counsel per la regione Sud Europa Africa e Middle East di Coface, da Nicholas Parati di Amtf e, per gli aspetti legali e fiscali dell’operazione, dal real estate team di Cba, nelle persone di
Giuseppe Serranò, Barbara Orlando, Francesco Assegnati e Andrea Motta. Consulente immobiliare per Coface è stato Cushman & Wakefield.
Dentons, Legance e Chiomenti nell’acquisizione di Milano 4
Dentons ha assistito Orion Capital Managers nel closing dell’operazione di acquisizione dell’area edificabile di oltre 70.000 mq nel Comune di Basiglio - nota come Milano 4 - che è stata perfezionata attraverso un fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso riservato a investitori professionali e denominato HighGarden, istituito e gestito da DeA Capital Real Estate, assistita da Legance. L’area è stata ceduta da Immobiliare Leonardo, società indirettamente controllata da Fininvest, che è stata affiancata da Chiomenti. Dentons ha agito con un team guidato dal partner Federico Sutti e composto dal senior associate Gabriele Lopez per i profili real estate e negoziali, dal partner Federico Vanetti e dall’associate Cristina Melentieva per i profili di edilizia e urbanistica, nonché dal partner Alessandro Engst e dal senior associate Valerio Lemma e per i profili connessi all’istituzione del nuovo fondo e alla negoziazione degli accordi di investimento. Il team di Legance è stato guidato da Alberto Giampieri e composto da Barbara Sancisi, Flavia Carmina e Irene Sodano. Il team di Chiomenti è stato composto dal partner Luca Fossati con il senior associate Damiano Battaglia e l’associate Silvia Colomba, nonché dal counsel Katia Zulberti e dall’associate Riccardo Cecatiello per gli aspetti amministrativistici.
Heussen con Feuring nell’acquisto di società immobiliari e di due alberghi
Heussen, con i partner Luca Alberto Pagnotta, Marco De Stefanis e Filippo Lorcet, ha fornito consulenza ed assistenza legale e tributaria, nell’interesse di un fondo lussemburghese, alla Feuring Hotelconsulting, società tedesca specializzata nello sviluppo e nella gestione di attività nel settore alberghiero, nella sua prima operazione in Italia. Heussen ha accompagnato, dalla due diligence fino al closing, l’acquisto dalla LaGare delle società immobiliari e di quelle di gestione di due grandi alberghi, l’uno situato nel centro di Milano, l’altro sull’isola di Murano a Venezia. Dopo l’acquisto gli alberghi hanno subito un rebranding e vengono gestiti sotto l’insegna Hyatt Centric.
Tutti gli advisor nella cessione del trophy asset milanese in Via della Spiga 26
Dentons ha assistito Invesco Real Estate in relazione alla cessione del trophy asset di 7.800 mq a Milano, in Via della Spiga 26, da parte di un fondo di investimento riservato a investitori istituzionali, gestito da Invesco stesso insieme a Thor Equities. L'edificio è stato acquisito da un fondo di investimento alternativo italiano gestito da Savills Im con Silvia Roselli quale head of fund finance e Antonio Padovano quale fund finance manager e partecipato dal fondo pensionistico olandese Pggm e dallo sviluppatore internazionale Hines, assistito da Legance, da PwC Tls e da Amministrativisti Associati. Nel contesto dell’operazione di acquisizione, il fondo ha sottoscritto un contratto di finanziamento con Bnp Paribas – Italian Branch ai sensi del quale la banca ha concesso un finanziamento a medio lungo termine di un importo massimo pari a circa 109 milioni. Legance ha agito con un team guidato dal partner Gabriele Capecchi e composto dalla senior associate Francesca Iannò e dall’associate Gianmarco Ronzo, per la parte real estate, e dal partner Emanuele Espositi, coadiuvato dal counsel Giovanni Troisi e dall’associate Mario Jr Mazzotta, per i profili financing. Il team Fs Real Estate Tax di PwC Tls ha assistito Hines in relazione ai profili fiscali dell’acquisto. I professionisti di PwC Tls che hanno collaborato all’operazione sono Daniele Di Michele, tax associate partner, e Monica Paladino, tax manager. Ammlex ha assistito Hines in relazione ai profili di diritto amministrativo con un team guidato dal partner Ada Lucia De Cesaris e dall’associate Riccardo Villa.
Dentons ha agito con un team multidisciplinare composto dai partners Maria Sole Insinga, Davide Traina e Federico Vanetti. Il venditore è stato, inoltre, assistito per gli aspetti fiscali da Kpmg con un team costituito da Sabrina Navarra, Giuseppina Del Gatto e Maria Laura Salvatore; per la parte finance da Osborne Clarke con Andrea Pinto; e da Savills in qualità di sale advisor con Marco Montosi. La banca che ha finanziato l’acquirente è stata assistita da Gianni Origoni Grippo Cappelli con un team guidato dal partner Giuseppe De Simone coadiuvato dal counsel Piergiorgio Picardi e dall’associate Giulia Longo.
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Energy (20 giugno 2019)
Orrick e Cba nel project bond di Foresight
Foresight Italian Green Bond Fund, assistita da Orrick, ha sottoscritto un project bond del valore di 8,3 milioni di euro, emesso da Caab Energia, società controllata da Pagano & Ascolillo Società Benefit e da Filizola, e quotato sul segmento ExtraMot Pro di Borsa Italiana dedicato ai green bond, per acquistare e rifinanziare 15 impianti fotovoltaici, situati sui tetti di diversi edifici del Centro Agroalimentare di Bologna, una piattaforma logistico-commerciale tra le più significative nei circuiti distributivi del settore alimentare, a livello nazionale ed europeo. Gli impianti sono stati ceduti da Mf Partners e Agatos Energia. Orrick ha assistito Foresight per la fase di emissione e sottoscrizione del bond con un team guidato dai partner Carlo Montella e Raul Ricozzi, in collaborazione con la of counsel Pina Lombardi, per gli aspetti di diritto amministrativo, e gli associate Marco Donadi e Ignazio d’Andria, per la documentazione finanziaria. Orrick ha, altresì, assistito Caab nella fase di acquisizione degli impianti con un team guidato dal partner Carlo Montella, in collaborazione con Elisabetta Santo e Ignazio d’Andria. Cba ha assistito Mf Partners e Agatos Energia con un team guidato dal senior associate Vincenzo Cimmino e composto dalla junior associate Giorgia Furlan, sotto la supervisione del partner Francesco Dialti. Il team di Orrick è stato coadiuvato da un team di Foresight composto da Diomidis Dorkofikis, Francesco Maggi e Lucio Favale. Sogec Advisor in qualità di financial advisor ha assistito Foresight con un team composto da Francesco Labruna e Mario Della Porta.
Gli studi per il project financing dell'eolico di Bnp Paribas e Ardian
Legance ha assistito Bnp Paribas nell’ambito del finanziamento in project concesso a Tolve Windfarms Holding, titolare tramite tre società di scopo di altrettanti parchi eolici siti in Basilicata. Il beneficiario è controllato da un fondo gestito da Ardian France, entrambi assistiti da L&b. Bnp Paribas, oltre ad aver svolto il ruolo di structuring mandated lead arranger, agent, hedging bank e account bank (tramite Bnl), ha messo a disposizione del beneficiario un finanziamento di importo complessivo pari a circa 45 milioni di euro, cosicché la holding possa fornire alle Spv la provvista finanziaria per la gestione dei parchi eolici, aggiudicatari della tariffa incentivante di cui alle ultime aste Gse. Il team di Legance è stato guidato dal partner Giovanni Scirocco che ha curato sia la fase di due diligence che quelle di strutturazione dell’operazione e negoziazione dei documenti finanziari, avvalendosi dell’associate Giuseppe D'Amore, in qualità di project manager, e degli associate Isabella Gisonna, Lucrezia Raco e Raffaele Giannone. La due diligence amministrativa è stata curata dal senior counsel Ivano Saltarelli e dall’associate Lorenzo Tringali, mentre gli associate Francesca Sipala e Nicola Napoli, coadiuvati dal senior counsel Francesco Di Bari, hanno assistito Bnp Paribas per i profili fiscali dell’operazione. Il team di L&b è stato guidato dal managing associate Andrea Semmola che, sotto la supervisione del socio Michele Di Terlizzi e con l’ausilio del junior associate Carlo Maria Tealdo, ha assistito Ardian in tutte le fasi dell’operazione. Le parti si sono, inoltre, avvalse dell'assistenza del notaio Simone Chiantini, di Mariconda-Chiantini, per il rogito degli atti notarili nonché per tutti gli ulteriori adempimenti preliminari e successivi alla stipula.
Rödl nell’acquisizione di 9 impianti in Calabria È stata siglata nei giorni scorsi l’acquisizione di un portafoglio di 9 impianti da parte di tre società Spv in Calabria, nella provincia di Cosenza. Advisor a tutto tondo dell’operazione, con un valore vicino ai 9 milioni di euro (Ev circa 20 milioni), è stato Rödl, con il team energy guidato da Roberto Pera, managing partner dello studio di Roma, che ha assistito l’acquirente, una società veicolo italiana con controllo Uk. Il team era composto da Carlo Spampinato con Rosa Ciamillo per il legal/amministrativo, Thomas Giuliani e Simone Faustini per la parte di analisi di pre-closing e financial due diligence; da Claudio Finanze, Emanuele Spagnoletti Zeuli, Mirko Meuti, Sonia Perone e Stefania Gestra per gli aspetti tax; Barbara Mateos Frühbeck, Silvia Batello e Alessio Di Dio per il corporate ed il closing.
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Crisi e ristrutturazioni (20 giugno 2019)
Porcaro e Iura ottengono il via libera al piano di risanamento di Merlini
Merlini, assistita da Francesco Porcaro dello studio Porcaro e da Matteo Creazzo dello studio Iura, ha ottenuto il via libera dei creditori al piano di risanamento. L’azienda opera nella lavorazione di prodotti vegetali ed in particolare funghi porcini. Con maggioranza dei creditori (circa il 85%), ivi compreso l’Agenzia delle Entrate di Verona, è stata approvata la proposta di concordato preventivo in continuità riponendo, dunque, fiducia nella società e nel piano predisposto dagli advisor. Grazie all’approvazione del piano, che prevede la prosecuzione dell’attività, è stato possibile sia dare continuità ai livelli occupazionali, che preservare i valori aziendali nell’interesse dei creditori. La procedura proseguirà sotto il controllo del Commissario Emanuela Rolando.
Gatteschi, BL e Tiziano nel concordato in continuità della società cooperativa Umbria Casa
La società cooperativa Umbria Casa (Cuc) ha ottenuto l’omologazione del concordato in continuità che ha consentito la normalizzazione della struttura finanziaria e patrimoniale e la messa in sicurezza. L’assistenza legale è stata fornita da Marcello Catacchini dello studio Gatteschi; il ruolo di advisor finanziario è stato svolto da Tiziano Cetarini di Tiziano & Co. e l’attestazione realizzata da Emanuele Boschi dello studio BL. Umbria Casa svolge la propria attività nell’housing sociale, acquisendo contributi pubblici attraverso i quali costruisce complessi immobiliari che poi destina alla locazione ed alla vendita nel rispetto delle convenzioni stipulate con i sovventori e segnatamente con la regione Umbria. L’operazione di ristrutturazione a prima vista può essere inquadrabile in un concordato liquidatorio ma visto l’oggetto sociale della coop, ovvero vendere immobili, è stata presentata come un concordato in continuità diretta riuscendo a cogliere così i benefici di tale impostazione.
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Contenziosi (20 giugno 2019)
Fidanzia Gigliola al Cgars per Azienda Vitivinicola Gurra Sovrana
Con la sentenza pubblicata il 13 giugno 2019, n. 550, il consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana ha accolto la tesi dell’Azienda Vitivinicola Gurra Sovrana, rappresentata e difesa da Sergio Fidanzia e Angelo Gigliola, secondo cui la revoca dei contributi, in specie del valore di oltre 1 milione di euro, finalizzati all’avvio di un’attività imprenditoriale ai sensi dell’articolo 12, comma 3, lettera b), del D.M. n. 320/2000 è legittimamente disposta solo ove, nei cinque anni successivi alla concessione dei predetti contributi, i beni acquistati siano alienati, ceduti o distratti e non meramente non utilizzati, per di più per cause indipendenti dalla volontà dell’imprenditore agevolato ma dipendenti, al contrario, dalla porzione di mercato nella quale l’iniziativa economica si è inserita. Ed invero, la predetta disposizione di fonte regolamentare deve essere interpretata alla luce della disposizione di fonte primaria a cui ha dato attuazione e in essa richiamata, che ha tipizzato il potere di revoca ministeriale. Non è, di conseguenza, ammissibile un’interpretazione estensiva dei predetti casi di revoca, come ha fatto il ministero nel caso oggetto di giudizio, che ha considerato l’inattività quale massima espressione della distrazione dall’uso delle immobilizzazioni.
PwC Tls vince in Ctr Abruzzo per Mediaproduccion
PwC TLS, con un team guidato dal partner Carlo Romano e composto da Daniele Conti e Maurizio Foti ha difeso Mediaproduccion, operatore televisivo leader in Spagna specializzato nella produzione di contenuti televisivi nonché impegnato nella gestione di diritti legati ad eventi sportivi internazionali, ottenendo vittoria in Commissione Tributaria Regionale dell'Abruzzo. Quest'ultima, infatti, facendo diretta applicazione della giurisprudenza della Corte di Giustizia Ue, ha dichiarato che il prelievo di una ritenuta in Italia sulle royalties lorde pagate ad una società estera è illegittimo e discriminatorio. Si tratta di un principio importante, che raramente ha fatto breccia nella giurisprudenza di merito e mai, prima d'ora, con riferimento ai pagamenti di canoni per licenze di sfruttamento della proprietà intellettuale. Soprattutto se si considera che proprio il foro pescarese (in cui si sono celebrati entrambi i gradi di merito) è competente ad esaminare i rimborsi negati o rimasti inevasi per tutti quei soggetti non residenti che sono privi di sedi secondarie o branch sul territorio italiano. Nel caso di specie, la società spagnola aveva ricevuto un pagamento di canoni per lo sfruttamento di diritti tv da parte di una società italiana di broadcasting. Quest'ultima, in base alla Convenzione contro la doppia imposizione tra Italia e Spagna, aveva applicato (riversandola all'Erario) una ritenuta dell'8% sulla royalty pagata alla spagnola. In altre parole, come di base accade per tutte le ritenute (anche quelle stabilite dalla normativa domestica italiana), l'imposta è stata prelevata sull'importo fatturato, ossia al lordo dei costi sofferti dal soggetto che ha erogato il servizio. Diversamente, un fornitore italiano avrebbe potuto dedurre i costi ed essere assoggettato ad imposta (Ires) soltanto sugli utili netti. Nel caso in questione, ciò si traduceva in una discriminazione per la società spagnola, per la quale la tassazione all'8% della royalty fatturata era ben più elevata dell'Ires che avrebbe subito una qualsiasi società italiana previa deduzione dei costi dell'impresa dai propri ricavi. La Commissione Tributaria Regionale, rovesciando la sentenza di primo grado e facendo diretta applicazione della giurisprudenza della Corte Ue, ha accolto la domanda di rimborso promossa dalla società spagnola, riconoscendole il reddito netto che avrebbe percepito se fosse stata residente in Italia.
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Corporate/M&a (20 giugno 2019)
Gli studi nell’integrazione tra Astm e Sias
Astm e Sias - assistite rispettivamente da Chiomenti e BonelliErede - hanno approvato un’operazione di integrazione, da realizzarsi mediante la fusione per incorporazione di Sias in Astm, finalizzata alla semplificazione della catena di controllo attraverso la creazione di una “one company” quotata nel mercato delle infrastrutture e delle costruzioni. Prima dell’integrazione è previsto che Astm lanci un’Opa parziale sul 5% di Sias a un prezzo unitario di 17,5 euro. I consigli di amministrazione di Astm e Sias hanno altresì deliberato di convocare le rispettive assemblee straordinarie per l’approvazione del progetto di fusione. Il perfezionamento dell’operazione è atteso entro la fine dell’anno. BonelliErede ha affiancato Sias con un team composto dal partner Mario Roli e dalla managing associate Livia Cocca, rispettivamente leader e membro del focus team energia reti e infrastrutture, e dalla partner Alessandra Piersimoni e dalla managing associate Federica Munno, entrambe membri del focus team capital markets, coadiuvati da Giovanni Maria Fumarola. Chiomenti ha assistito Astm con un team composto dai partner Carlo Croff e Marco Maugeri, dalla senior Chiara Delevati e dagli associate Edoardo Cossu e Gabriele Lo Monaco. Gianni Origoni Grippo Cappelli ha agito per il comitato operazioni correlate di Sias con un team composto dai partner Francesco Gianni e Andrea Aiello, coadiuvati dall’associate Caterina Pistocchi.
Tutti gli studi nell’acquisizione di Ocme da parte di Aetna
Nei giorni scorsi si è completata l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Ocme società attiva nella costruzione di macchinari per il packaging, da parte del gruppo Aetna. Dentons è stato advisor delle banche Bbl e Crédit Agricole nel finanziamento concesso ad Aetna Group, assistito dallo studio Boldrini Pesaresi, per l’acquisizione della quota del capitale di Ocme detenuta da Carlotta Gatteschi e Mara Baracchi. Le venditrici sono state assistite, per gli aspetti tributari finanziari e contrattuali, da Guglielmo Cacchioli di Parma e da Pedersoli. L’acquisizione rappresenta il compimento di un percorso di collaborazione tra Robopac e Ocme per la costituzione di un gruppo integrato nelle tecnologie del packaging e della logistica. Dentons ha agito con un team guidato dal partner Alessandro Fosco Fagotto e composto dagli associate Tommaso Zanirato e Silvia Cammalleri. Per Boldrini Pesaresi sono intervenuti i soci Marco Boldrini e Fabio Pesaresi. Pedersoli ha agito con un team composto da Giulio Sandrelli, junior partner, e Valentina Di Melfi, associate, con il coordinamento dell’equity partner Davide Cacchioli.
Allen & Overy e Gitti nell’acquisizione di Airpack da parte di Abriso
Abriso, società belga specializzata nei prodotti in polietilene, schiuma di polistirolo e pluriball per il settore dell’edilizia e l’industria degli imballaggi, con l’assistenza di Allen & Overy, ha annunciato l’acquisizione dell’italiana Airpack, azienda che opera nella produzione di imballaggi in polietilene e polipropilene per uso edilizio e per il packaging. I venditori, che l’avevano acquisita tramite un buyout nel 2014 e successivi add-on, sono stati assistiti nell’operazione da Gitti. Il team di Allen & Overy che ha assistito l’acquirente Abriso, è composto dal partner Paolo Ghiglione coadiuvato dal senior associate Marco Muratore per gli aspetti corporate e M&a di diritto italiano. Il partner Pietro Scarfone con l’associate Luca Maffia hanno seguito gli aspetti relativi al finanziamento. Il team di Allen & Overy è guidato dal partner Wouter Van de Voorde con la senior associate Juno Hautekiet, l’associate Esther Remy. I soci venditori di Airpack sono stati assistiti da Gitti con un team composto dai partner Vincenzo Giannantonio e Giacomo Pansolli, insieme all’associate Nicola Malta e, per gli aspetti fiscali, dal counsel Gianluigi Strambi. Abriso ha siti produttivi in sette Paesi europei e Airpack detiene le società Jiffy Packaging, Tap Telion e Airpack con attività e siti produttivi in tutta Europa.
Safestay sbarca in Italia con Eversheds Sutherland
Safestay, società quotata su London Stock Exchange proprietaria ed esercente di una catena internazionale di contemporary premium hostels, sbarca ufficialmente in Italia a Pisa. La struttura di Pisa si aggiunge alle altre 13 già operative in Austria, Belgio, Portogallo, Regno Unito e Spagna. Safestay prosegue la propria strategia di espansione nelle principali città turistiche europee con l’obiettivo a breve termine di raggiungere un portafoglio complessivo di 20 strutture ricettive. Safestay è stata assistita da Eversheds Sutherland con i partner Riccardo Bianchini Riccardi e Giulia Bramanti e un team composto da Alessandro Monti e Carlo Macale.
Orrick con Banca Mps per la cessione della controllata belga
Orrick ha assistito Banca Monte dei Paschi di Siena nel closing della vendita della intera partecipazione in Banca Monte Paschi Belgio (Bmpb) a fondi gestiti da Warburg Pincus. Il team Orrick che ha seguito l’operazione era guidato dai partner Patrizio Messina ed Emanuela Molinaro, supportati dall’associate Enrico Stefanelli e coadiuvati dal partner Alessandro Accrocca e dall’associate Serena Mussoni per gli aspetti finance dell’operazione. Leo Peeters e Toon Rummens hanno curato gli aspetti di diritto belga dell’operazione. Mps è stata assistita da Rothschild come advisor finanziario.
Gli studi nell’acquisizione di Global Production
Pietro Orzalesi, Nicolò Nisi e Lisa Alice Julien per gli aspetti corporate e Sarah Barutti per quelli giuslavoristici di CastaldiPartners hanno supportato Euro Media Group nell’acquisizione di Global Production, player nel mercato degli OBVan italiani ed europei. Gli aspetti finanziari e fiscali sono stati seguiti da Lucia Mazzuero e Ugo Gancia di Ey. I soci di Global Production sono stati assistiti da Alessandra Pene Vidari di Tortonese e da Franco Destefanis per gli aspetti fiscali e finanziari. Emg è un fornitore leader di servizi radiotelevisivi e audiovisivi nel mercato europeo.
Gli studi nell’ingresso di Msc nel gruppo Messina
Il gruppo Msc ha concluso un accordo vincolante con gruppo Messina e Ignazio Messina per l’ingresso nel capitale della compagnia di navigazione genovese specializzata nella fornitura di servizi nel settore dello shipping a livello internazionale. BonelliErede ha affiancato il gruppo Messina e Ignazio Messina con un team composto dai partner Alessandro Musella e Vittorio Lupoli e dal managing associate Filippo Chiodini. R&p Legal ha assistito il gruppo Msc con un team guidato dal partner Fabrizio Iliceto e composto dalla of counsel Sabrina Straneo e dall’associate Alfredo Della Bella. In particolare, l’accordo prevede l’ingresso di Msc nel gruppo genovese con il 49% del capitale. Il closing dell’operazione avverrà all’ottenimento dei definitivi nullaosta da parte delle autorità antitrust e dell’autorità di sistema portuale del mar ligure occidentale.
Gli studi nell’acquisizione di Dry Media da parte di Magnolia
Magnolia, società di produzione televisiva nel settore dell’intrattenimento tv e parte del gruppo Banijay, ha finalizzato l’operazione di acquisizione del 49% delle quote in Dry Media, di cui già deteneva il 51%. L’acquirente Magnolia/Banijay Group è stato assistito da Portolano Cavallo per tutti gli aspetti legali connessi all’acquisizione, con un gruppo di lavoro composto dal socio Francesco Portolano e dall’associate Daniel J. Giuliano per i profili societari e M&a dell'operazione, nonché dal socio Andrea Gangemi per gli aspetti di diritto del lavoro. Dp Legal, con Antonio D’Addio e Francesca Radice, ha agito per i venditori Fabrizio Ievolella, Danila Battaglini, Francesco Lauber e Leopoldo Gasparotto.
Fiera di Padova torna in mano pubblica con Sat
Sat, con un team composto dai partner Alvise Spinazzi e Mario Azzarita e dall’associate Marco Vendramini, ha assistito Fiera di Padova Immobiliare nella chiusura dell’accordo transattivo con Geo per l’internalizzazione delle attività fieristiche della città di Padova. L’azienda fieristica è stata acquisita dalla società per azioni partecipata da comune, provincia e camera di commercio; è stato così definito un complesso contenzioso con il gestore del quartiere fieristico padovano, aprendosi di fatto una nuova stagione per l’ente fieristico. Per effetto dell’accordo verrà garantita continuità alle fiere padovane e verrà rilanciato l’intero quartiere.
Deloitte Legal con Seco nell’acquisizione di Fannal Electronics
Deloitte Legal, con un team internazionale e multidisciplinare guidato da Massimo Zamorani, partner, e Lucia Ruffatti, director, ha assistito la società Seco (partecipata dal fondo FII Tech Growth promosso da Cdp), player europeo nel settore dell’alta tecnologia per la miniaturizzazione del computer embedded, nell’acquisizione della maggioranza della società di diritto cinese Fannal Electronics, con sede a Hangzhou, operante nel settore delle tecnologie di interazione uomo-macchina. Deloitte Legal Shanghai - Shanghai Qin Li Law Firm ha curato gli aspetti di diritto cinese dell’operazione. Deloitte Financial Advisory, con un team coordinato da Lorenzo Parrini e composto da Andrea Zen e Marco Parisi, ha agito come advisor finanziario.
Cdra con Sw Italia per l’operazione di acquisizione di Alitalia
Daniele Iorio, partner di Cdra, è stato incaricato da Sw Italia, compagnia aerea operante nel trasporto cargo, per assistere la società nell’acquisizione delle attività aziendali facenti capo ad Alitalia ed Alitalia Cityliner. Sw Italia ha infatti già manifestato il proprio interesse a partecipare alla cordata che potrebbe rilevare gli assets di Alitalia. La manifestazione di interesse è stata inviata anche a Ferrovie dello Stato che, come noto, aveva già sottoscritto un’offerta vincolante per l’acquisto della compagnia.
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Finanza (20 giugno 2019)
Nctm nell’emissione del minibond di Benacchio
Nctm ha agito quale deal counsel nell’operazione di emissione di un prestito obbligazionario costituito da titoli di debito da parte di Benacchio, coordinata da Banca Popolare dell’Alto Adige (“Volksbank”), in qualità di arranger. L’emissione, che è stata sottoscritta in parti uguali da Veneto Sviluppo (attraverso il fondo denominato “Veneto Minibond”, creato in collaborazione con le Bcc venete) e da Volksbank, ha un importo complessivo pari a 4 milioni di euro, con durata di sette anni e un tasso di interesse del 3%. Il team di Nctm è stato coordinato da Stefano Padovani e da Andrea Iovieno, coadiuvati da Antonio Principato. Nell’ambito dell’operazione lo studio Todesco di Bassano del Grappa ha agito quale advisor finanziario. Benacchio è una società che svolge l’attività di produzione di stampi e di stampaggio di componenti metallici principalmente per il settore dell’automotive.
Gattai Minoli Agostinelli per l’investimento di UniCredit in Findynamic
Gattai Minoli Agostinelli è stato advisor legale di UniCredit nell’investimento di minoranza che la medesima ha effettuato in Findynamic, società attiva nel settore del dynamic discounting la cui attività consente - attraverso una piattaforma web o mobile - ai suoi clienti di offrire ai propri fornitori un pagamento anticipato delle fatture in cambio di uno sconto, che varia dinamicamente in relazione al numero di giorni di anticipo rispetto alla data di pagamento concordata in fattura. Questo sistema rende possibile ai buyer di fare leva sulla propria forte posizione di liquidità per concedere ai propri fornitori flessibilità nell'incasso dei pagamenti. Il team di Gattai Minoli Agostinelli che ha assistito UniCredit è stato composto dal partner Piero Albertario, dall’of counsel Marco Ventoruzzo e dall’associate Enrico Candotti.
Nctm nell'accelerated bookbuilding di Energica Motor Company
Nctm, con un team coordinato da Lukas Plattner, coadiuvato da Federica Ciabattini ha assistito Energica Motor Company, prima azienda italiana produttrice di moto elettriche sportive, quotata presso Aim Italia, sistema multilaterale di negoziazione organizzato e gestito da Borsa Italiana, nella procedura di accelerated bookbuilding. L’operazione, per un controvalore complessivo di 1,8 milioni di euro, ha avuto come controparti investitori di medio-lungo periodo.
Gli studi nel finanziamento di una riqualificazione urbana a Bolzano
Gianni Origoni Grippo Cappelli e Hager hanno assistito Waltherpark, società di scopo appartenente al gruppo austriaco Signa, nel finanziamento per un ammontare massimo complessivo pari a 290 milioni di euro, concesso da un pool di banche – affiancate da Chiomenti - e composto da Banca Popolare dell’Alto Adige, Bank für Tirol und Vorarlberg Aktiengesellschaft, Hypo Vorarlberg Bank Ag, Raiffeisenlandesbank Niederösterreich-Wien Ag e Cassa di Risparmio di Bolzano, volto a finanziare la realizzazione di un progetto di riqualificazione urbana da realizzarsi nel comune di Bolzano. Il progetto finanziato prevede la riqualificazione e valorizzazione di un quartiere nel centro di Bolzano e comprenderà infrastrutture e soluzioni urbanistiche per un centro commerciale, un albergo di qualità, abitazioni, spazi ad uso ufficio, ampie zone verdi nonché un ampio piano urbanistico di mobilità. Il team di Gop che ha prestato assistenza a Waltherpark è stato coordinato dal senior partner Francesco Gianni con un team composto dal partner Matteo Gotti dal senior associate Alessandro Magnifico e dall’associate Giulia Longo, per gli aspetti relativi al finanziamento bancario, dai partner Domenico Tulli e Gianfranco Toscano coadiuvati dalla counsel Maria Assunta Galluzzo e dall’associate Samuel Ghizzardi e, per i profili real estate, e dal partner Fabio Chiarenza e dalla senior associate Francesca Staffieri, per gli aspetti di diritto fiscale. La società Waltherpark è stata inoltre assistita dallo studio Hager di Bolzano, con i partners Heinz Peter Hager e Peter Malsiner nella strutturazione del finanziamento e per il completamento dell’iter amministrativo autorizzativo dell’ampio e complesso progetto di riqualificazione urbanistica. Infine Waltherpark si è avvalsa, per profili real estate, di diritto urbanistico e di diritto amministrativo, dello studio legale SferaGiuridica di Milano, con il partner Alessandro Ezechieli. Chiomenti ha assistito il pool di banche finanziatrici con un team coordinato dal partner Giorgio Cappelli e composto, oltre che da quest’ultimo, dal senior associate Andrea Martino e dall’associate Gianluca Salvadei, per gli aspetti relativi al finanziamento bancario, dal counsel Katia Zulberti e dall’associate Riccardo Cecatiello, per i profili di diritto amministrativo, e dal senior associate Maurizio Fresca, per i profili fiscali.
Gli studi nell’emissione obbligazionaria e rifinanziamento di Golden Goose
Golden Goose, gruppo italiano attivo nel settore dell’abbigliamento e delle calzature di lusso di proprietà del fondo di private equity The Carlyle Group, ha concluso l’emissione di titoli obbligazionari, sottoscritti da investitori qualificati, volta tra le altre cose a rifinanziare parte dell’indebitamento esistente della società. Contestualmente all’emissione, Golden Goose ha sottoscritto un nuovo contratto di finanziamento super senior revolving. Latham & Watkins ha assistito Golden Goose e The Carlyle Group con un team di professionisti coordinato dai soci Stefano Sciolla, Marcello Bragliani, Giancarlo D’Ambrosio, Dominic Newcomb e Charles Armstrong e composto dalla counsel Isabella Porchia e dagli associate Alessia De Coppi, Erika Brini Raimondi, Nicola Nocerino, Maria Cristina Grechi, Angus Hortop, Andrea Stincardini, Luca Maranetto e Federica Ventura. Linklaters ha assistito i sottoscrittori dei titoli obbligazionari, nonché la banca che ha concesso la linea di credito super senior revolving, con un team guidato dal socio Andrea Arosio e composto dal managing associate Diego Esposito, dagli associate Daniele Sutto e Pasquale Mosella e dalle junior associates Maria Chiara De Biasio e Sara Giugiario per gli aspetti di diritto italiano, mentre gli aspetti di diritto inglese sono stati seguiti dal socio Daniel Gendron e dai counsel Linda Taylor e Neil Pallender. Linklaters ha inoltre curato gli aspetti fiscali dell’operazione per conto dei sottoscrittori dei titoli obbligazionari e della banca finanziatrice con un team composto dall’associate Andrea D’Ettorre e dal junior associate Luigi Spinello. KStudio ha curato gli aspetti fiscali per conto dell’emittente con un team composto dal partner Stefano Cervo e dal tax senior manager Stefano Lenoci.
Gop e Dla Piper nella quotazione in Borsa di Ieg
Italian Exhibition Group, operatore a livello nazionale ed europeo nel settore dell’organizzazione di eventi fieristici e leader in Italia nell'organizzazione di eventi fieristici a carattere internazionale, ha concluso il collocamento di n. 5.392.349 azioni poste in vendita dagli azionisti Rimini Congressi e Salini Impregilo e riservato ad investitori qualificati in Italia e istituzionali esteri. Gianni Origoni Grippo Cappelli ha assistito Ieg e gli azionisti venditori per i profili di diritto italiano ed inglese con un team coordinato dal counsel Alessandro Merenda coadiuvato dal senior associate Andrea Bazuro e dall'associate Giovanni Tatone. Il partner Richard Hamilton ha curato i profili di diritto inglese, il partner Biagio Giliberti i profili di diritto amministrativo. Dla Piper ha assistito i coordinatori dell'offerta, Intermonte Sim ed Equita Sim, con un team coordinato dal partner Francesco Maria Aleandri coadiuvato dal partner Christopher Paci di Dla di New York, dal senior associate Vincenzo Armenio e dall’associate Stefano Montalbetti. Nel processo di quotazione, Equita Sim ed Intermonte Sim hanno agito in qualità di coordinatori dell'offerta e joint bookrunner, Intermonte Sim in qualità di sponsor, Boldrini, Pesaresi in qualità di advisor fiscale. Pricewaterhouse Coopers è la società di revisione di Ieg. Le azioni complessivamente offerte rappresentano il 17,47% del capitale sociale di Ieg post-offerta. In base al prezzo di offerta, la capitalizzazione della Società alla data di avvio delle negoziazioni sarà pari a 114,2 milioni di euro. I proventi derivanti dall’offerta spettanti agli azionisti venditori, riferiti al prezzo di offerta, al netto delle spese e delle commissioni riconosciute al consorzio di collocamento, sono pari a circa 18,1 mln. L’operazione è finalizzata all'ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie di Ieg sul Mercato Telematico Azionario, organizzato e gestito da Borsa Italiana. Il debutto delle azioni sull'Mta di Borsa Italiana è previsto per il 19 giugno 2019.
Gli studi nella quotazione di Gibus
Rödl e Grimaldi hanno accompagnato Gibus nell’operazione di quotazione su Aim, il sistema multilaterale di negoziazione organizzato e gestito da Borsa Italiana. Rödl si è occupato della parte tax dell’operazione coordinato da Enrico Cecchinato, associate partner dello studio.Grimaldi ha assistito Gibus con un team coordinato dai partner Paolo Daviddi e Donatella de Lieto Vollaro con gli associati Monica Ronzitti e Claudia Raimondi. Società di revisione è stata Bdo Italia con un team composto dai partner Stefano Bianchi, Francesco Ballarin e Manuel Coppola. Fondata nel 1982, Gibus è il brand italiano protagonista del settore outdoor design di alta gamma, presente in Italia e nei principali Paesi europei.
Morri Rossetti nell’investimento di Friulia in Amb
Morri Rossetti ha assistito il socio unico Polaris di Amb nell’ambito della recente operazione di investimento da parte di Friulia, finanziaria della Regione Fvg, pari a 2,5 milioni di euro alla stessa Amb, azienda udinese e player mondiale nel settore dei film plastici per il packaging alimentare e farmaceutico. La finanziaria regionale, al fine di rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria dell’azienda a sostegno del progetto di espansione della stessa in termini di capacità produttiva e offerta di prodotto, ha sottoscritto un aumento di capitale da 2,5 milioni. Il team di Morri Rossetti, guidato dal partner Cristina Cengia e composto da Roberta Incorvaia e Maria Paola Murdolo ha curato gli aspetti contrattuali e societari dell’operazione. Tale intervento consentirà ad Amb di ampliare la presenza sui mercati europei e di consolidare la presenza nelle aree già presidiate.
Deloitte Legal con Forcrowd
Con provvedimento del 13 giugno 2019, Consob ha autorizzato Forcrowd, società interamente partecipata da For Finanza d’Impresa e Management, all’iscrizione nel registro dei gestori di portali per la raccolta di capitali di rischio di cui all’art. 50-quinquies del D.lgs. n. 59/98 (Tuf). Deloitte Legal, con un team guidato dal partner Gioacchino Amato, composto da Angela Zinna, Maria Luce Giorgi e Federica Angiolani, ha assistito la società nell’iter autorizzativo dinanzi alla Consob e nella predisposizione e collazione della documentazione a corredo dell’istanza richiesta dal regolamento Consob in materia di equity crowdfunding. La piattaforma di equity crowdfunding Forcrowd dovrà dare inizio alla attività di gestore del portale entro sei mesi dalla predetta autorizzazione. La piattaforma sarà specializzata in reperimento di equity per pmi, anche non innovative.
White & Case e Nctm nell'investimento di Cobepa in Enoplastic
White & Case e Nctm hanno assistito rispettivamente Cobepa, fondo di private equity belga, e i soci di Enoplastic, azienda italiana che produce capsule e tappi per bottiglie, nell’operazione di investimento in partecipazione di maggioranza in Enoplastic. Il team di White & Case che ha assistito Cobepa è stato guidato dai partner Michael Immordino, Leonardo Graffi, Thierry Bosly e Jérémie Jourdan, insieme agli associate Sara Scapin, Nicola L’Erario e Ioana Gaga. Nctm ha assistito i soci di Enoplastic con un team guidato dal partner Pietro Zanoni, insieme alla managing associate Alessia Trevisan.
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Nomine di professionisti (20 giugno 2019)
IN EVIDENZA
Orrick, Mazzilli nominato head del dipartimento Tech in Italia
Orrick ha annunciato la nomina di Attilio Mazzilli, membro del tech corporate group globale della firm, quale head of the tech department delle proprie sedi italiane. In linea con la strategia della firm, che si focalizza nei settori tech, finance ed energy & infrastructure, con la sua nomina verrà creato al contempo un ponte tra Italia e Silicon Valley per connettere imprenditori, venture capital e società anche con l’ausilio di Matteo Daste che condividerà con Mazzilli le responsabilità di tale progetto di integrazione.
Dentons lancia lo Us desk con il nuovo equity partner Michael Bosco
Dentons ha annunciato l’ingresso di Michael Bosco in qualità di equity partner nella practice di corporate/M&a. Bosco, avvocato americano iscritto al Bar di New York, lavora da oltre vent’anni in Italia, dove ha fondato e guidato - in qualità di managing partner - gli uffici italiani di Shearman & Sterling, studio che ha lasciato nel 2012 dopo 20 anni di attività per entrare in Dla Piper, in qualità di socio responsabile dell'equity capital markets (Ecm) in Italia. Il professionista entra in Dentons per avviare lo Us Desk con il duplice obiettivo di rafforzare la presenza dello studio sulle operazioni M&a cross-border Italia/Usa sia inbound che outbound.
Linklaters, Roberto Egori nuovo equity partner a capo del tax
Linklaters ha annunciato l’ingresso di Roberto Egori come nuovo equity partner e responsabile del dipartimento fiscale in Italia. Il professionista proviene da Freshfields Bruckhaus Deringer dove ha ricoperto il ruolo di partner del tax presso la sede di Milano. Egori guiderà il dipartimento tax e il team composto da Andrea D’Ettorre, Luigi Spinello, Alice Failla e Giorgio Marchesi.
LE ALTRE NOTIZIE DELLA SETTIMANA
Mazzone e Fasano in difesa dei risparmiatori al processo per truffa di Sofia Sgr
Dopo le sanzioni di Consob e di Banca d'Italia la Procura di Milano ha rinviato a giudizio per truffa pluriaggravata e autoriciclaggio l'ex amministratore delegato, il direttore generale e il consulente finanziario di Sofia Sgr (ora in liquidazione). Il processo si celebrerà a Milano il prossimo 27 giugno; l'accusa formulata riguarda la truffa che ha causato a 117 risparmiatori e investitori la perdita di oltre 6,5 milioni di euro. Il Collegio difensivo composto da Livia Chiara Mazzone, esperta di reati societari e finanziari e da Pierfrancesco C. Fasano, si costituirà parte civile per un gruppo di risparmiatori che hanno perso il loro denaro.
Belluzzo Presidente della Camera di Commercio Italiana nel Regno Unito
Alessandro Belluzzo, da undici anni a capo della sede di Londra di Belluzzo International Partners, è stato eletto Presidente Camera di Commercio Italiana nel Regno Unito. Succede a Leonardo Simonelli rimasto in carica 25 anni. Belluzzo per la sua costante attività di promozione dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra l'Italia e il Regno Unito, nel 2017 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia.
Emanuela Boca promossa of Counsel di Simmons & Simmons
Simmons & Simmons ha promosso Emanuela Boca al ruolo di of Counsel. In studio dal 2001, Boca ha maturato tutta la sua esperienza professionale nell’ambito del diritto del lavoro e delle relazioni sindacali. Avvocato abilitato al patrocinio innanzi alle Magistrature Superiori, Boca assiste aziende multinazionali attive tra gli altri nei settori della moda e del lusso offrendo loro un’assistenza completa sia in ambito contenzioso, che nella consulenza stragiudiziale strategica. La qualifica di of counsel, introdotta ormai da qualche anno, prevede diverse forme di collaborazione volte a valorizzare le competenze dei singoli professionisti e ad offrire un’assistenza legale sempre più competitiva ed innovativa, al passo con le mutevoli esigenze del mercato legale.
Ludovici Piccone al fianco della Commissione Europea su progetti di fiscalità internazionale e transfer pricing
Ludovici Piccone sta assistendo l’Ufficio delle Riforme Strutturali della Commissione Europea nella realizzazione di progetti di assistenza tecnica in tema di fiscalità internazionale e transfer pricing in tre paesi dell’Europa centro-orientale. I progetti sono volti a rafforzare le competenze tecniche dei funzionari delle amministrazioni fiscali nello svolgimento di verifiche fiscali su soggetti di grandi dimensioni. In tale contesto lo studio sta assistendo i dirigenti delle amministrazioni finanziarie degli Stati membri coinvolti nella creazione di modelli di risk assessment per la selezione dei contribuenti da dover assoggettare ad analisi fiscali afferenti eventuali schemi di pianificazione fiscale aggressiva adottati. Tali progetti sono seguiti dai soci Paolo Ludovici e Giammarco Cottani, dall’of counsel Raffaele Petruzzi e dal senior associate Marco Orlandi.
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Clifford Chance e Jones Day nel Btp del Tesoro
Clifford Chance e Jones Day hanno assistito il sindacato di collocamento - composto da Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese, Morgan Stanley, NatWest Markets, Nomura e Société Générale Inv. Banking - coinvolto nell'emissione del nuovo Btp a 20 anni da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Clifford Chance ha assistito il sindacato di banche con un team guidato dai partner Gioacchino Foti (in foto a destra) e Filippo Emanuele, coadiuvati dalla counsel Laura Scaglioni per i profili di legge statunitense e dall’associate Francesco Napoli.
Jones Day ha prestato assistenza sul Decreto di Emissione, nonché per gli aspetti di diritto amministrativo e fiscale con un gruppo di lavoro guidato dal partner Piergiorgio Leofreddi (in foto a sinistra), coadiuvato dall’associate Fabio Maria Guidi e dall'of counsel Luca Ferrari per gli aspetti fiscali.
Il titolo ha scadenza 1 marzo 2040, godimento 1 marzo 2019 e tasso annuo 3,10%. Pagato in due cedole semestrali, è stato collocato al prezzo di € 99,623 per un importo pari a 6 miliardi di euro.
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Chiomenti e Allen & Overy nel bond da 500 mln di Ubi
Chiomenti ha assistito Unione di Banche Italiane, in qualità di emittente, nell’emissione di una serie di senior non preferred notes del valore nominale di 500 milioni di euro, emesse nel contesto del Programma Euro Medium Term Notes da 15 mld di Ubi. Nell’operazione Allen & Overy ha assistito gli istituti finanziari joint bookrunners.
Il team di Chiomenti è composto dal partner Gregorio Consoli (in foto a destra), dal senior associate Irene Scalzo e dall’associate Alessandra Biotti. Gli aspetti di natura fiscale sono stati curati dal socio Marco di Siena, unitamente all’associate Maurizio Fresca.
Allen & Overy ha assistito gli istituti finanziari con un team guidato dai partner Craig Byrne (in foto a sinistra) e Cristiano Tommasi, del dipartimento international capital markets, coadiuvati dalla counsel Alessandra Pala. Il counsel Michele Milanese ha curato i profili tax.
L’emissione è regolata dal diritto italiano ed è destinata a investitori istituzionali; i titoli emessi sono quotati presso il mercato regolamentato della Borsa irlandese.
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Withers con Sarri nella conclusione dell'accordo triennale con la Juventus
Withers ha assistito l’allenatore Maurizio Sarri in tutte le fasi del passaggio dal Chelsea Fc alla Juventus.
Withers ha, in particolare, assistito Sarri nella risoluzione anticipata e consensuale con il club inglese e nella conclusione del contratto con la Juventus con un team di legali anglo-italiano dalle sedi di Londra e Milano. All'operazione, guidata dal partner Luca Ferrari (in foto), responsabile del dipartimento sport a livello globale, hanno lavorato gli associate Libby Payne e Stella Riberti dagli uffici di Londra e Milano.
L’accordo con la Juventus segna il ritorno di Maurizio Sarri nel campionato di calcio italiano dopo la parentesi di un anno nella Premiere League.
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