BonelliErede allarga la partnership. L’assemblea degli associati, riunitasi lo scorso 2 febbraio, ha deliberato la nomina a partner di sette professionisti: Riccardo Bicciato, Riccardo Bordi, Marco De Leo, Gabriele Malgeri, Nicola Marchioro, Augusto Praloran e Francesca Secondari.
Riccardo Bicciato, 45 anni, è entrato in BonelliErede nel 2010. Si occupa di diritto bancario e finanziario e, in particolare, di project ed export finance, acquisition e corporate finance. Basato al Cairo da ottobre 2016, è membro dell’Africa team e dei focus team banche, construction & engineering ed energia reti e infrastrutture.
Riccardo Bordi, 36 anni, opera prevalentemente nella sede genovese di BonelliErede dal 2006, occupandosi di diritto societario e giudizi arbitrali e procedimenti cautelari, in particolare nei settori petrolio, energia e gas, trasporti e infrastrutture. È membro dei focus team ambientale, construction & engineering e corporate governance.
Marco De Leo, 39 anni, è in BonelliErede dal 2005. Si occupa di diritto societario e in particolare joint venture, M&a, finanza straordinaria, contenzioso societario e diritto privato. Basato a Dubai da novembre 2017, è membro dell’Africa Team e dei focus team alta gamma, private equity e trasporti.
Gabriele Malgeri, 37 anni, si occupa di operazioni che riguardano project finance, project bond, banking (finanziamenti corporate, acquisizioni) e finanza pubblica in particolare nei settori energia, infrastrutture, trasporti e servizi pubblici. In BonelliErede dal 2011, è membro del focus team energia reti e infrastrutture.
Nicola Marchioro, 38 anni, fa parte del dipartimento di società e finanza della sede di Milano. Si occupa di diritto societario, M&A e contrattualistica commerciale, con un focus in settori industriali quali lusso, consumer goods e bancario. In BonelliErede dal 2006, è membro del focus team alta gamma.
Augusto Praloran, 38 anni, è entrato in BonelliErede nel 2008. Si occupa di diritto societario, M&a e contrattualistica commerciale, con una particolare expertise nei settori moda, lusso, design, food e ristorazione, macchinari e attrezzatura industriali. Fa parte del focus team private equity.
Francesca Secondari, 41 anni, già local partner della sede del Cairo e operante in Egitto da ottobre 2016, si occupa di M&a, operazioni di finanza straordinaria, costituzione di fondi comuni di investimento e consulenza societaria. In BonelliErede dal 2003, è membro dell’Africa team e dei focus team alta gamma e corporate governance.
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Sette nuovi partner per BonelliErede
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Dwf si quota alla Borsa di Londra
Lo studio legale britannico Dwf, che conta 27 uffici in tutto il mondo e rientra tra i top 25 nel Regno Unito, ha annunciato il 31 gennaio scorso la propria quotazione alla Borsa di Londra entro il primo trimestre del 2019.
Dwf non è il primo studio legale che decide di quotarsi in Borsa. L'australiano Slater & Gordon è stato il primo studio legale al mondo a essersi quotato all’Australian Stock Exchange nel maggio del 2007. Sulla scorta dell’esperienza australiana, nell’ottobre del 2011 in Regno Unito è entrato in vigore il Legal Service Act, meglio conosciuto con il nome di Tesco Law. Questa normativa, oltre a introdurre elementi di liberalizzazione della professione legale, consente la possibilità per gli studi legali di quotarsi in Borsa. In questo modo gli studi possono ricevere capitali da investitori non professionisti e, di conseguenza, emettere titoli azionari liberamente negoziabili sul mercato. Proprio Slater & Gordon, approfittando dell’allora recente Tesco Law, nel 2012 aveva acquisito la firm inglese Russell Jones & Walker, specializzata in risarcimento danni, per un valore di circa 53,8 milioni di sterline. Successivamente altri studi legali inglesi hanno deciso di quotarsi in Borsa, a partire da Gateley nel 2015 e a seguire Keystone, Gordon Dadds, Rosenblatt Solicitors e da ultimo Knights.
Dwf, seguendo questa scia, conferma quanto già paventato a giugno 2018, ovvero la quotazione al London Stock Exchange con la previsione di stock options a favore dei suoi soci equity e non equity. Questi ultimi, infatti, parteciperanno al capitale sociale pur rimanendo liberi professionisti, andando a creare di fatto una società di persone controllata da una società per azioni.
Come riportato da alcune riviste inglesi del settore, al fine di aumentare il capitale sociale, i soci equity stanzieranno una quota dei loro utili pari al 60% mentre i soci non equity rinunceranno al 10% dei loro precedenti profitti. Gli utili derivanti dalla quotazione non si baseranno su una quota azionaria variabile, bensì ogni socio avrà diritto a una quota annuale fissa ricevendo un reddito dai dividendi e partecipando a un bonus collettivo stabilito annualmente, che dovrebbe rappresentare il 5% degli utili lordi del gruppo. Ogni partner sarà legato altresì da un accordo di “lock-in” quinquennale, che scadrà alla fine dell’anno finanziario del 2024. Al raggiungimento di tale termine, i soci equity potranno prelevare fino a un massimo del 20% del loro capitale.
Come noto, in Italia non è ancora ammessa la quotazione in Borsa degli studi legali. D’altronde risale solo all’anno scorso la modifica legislativa (attuata con la Legge 4 agosto 2017, n. 124) che ha previsto la possibilità di costituire società di avvocati (c.d. Sta) in forma di società di persone, società di capitali o società cooperative. La citata riforma ha permesso l’ingresso nelle società di avvocati - anche se con importanti limitazioni - sia di “soci professionisti diversi dagli avvocati” che di “soci non professionisti”.
D'altro canto, però, ai sensi dell’art. 4-bis della L. 247/2012 - norma che disciplina l'ordinamento della professione forense - le società tra avvocati, costituite nelle summenzionate forme, devono essere composte per 2/3 del capitale sociale (e dei diritti di voto) o da avvocati o da avvocati unitamente ad altri professionisti iscritti nei rispettivi albi, mentre solo il restante 1/3 può essere composto da soci di capitale non professionisti. È pertanto evidente la volontà del legislatore di assicurare il controllo della società di avvocati ai soci professionisti. Una tendenza “conservatrice” che fa ben ipotizzare che si dovrà ancora aspettare parecchio tempo prima di poter vedere anche in Italia la quotazione in Borsa degli studi legali.
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Linklaters e Glg nell'Opa di Leading Jewels su Damiani
Linklaters, con un team coordinato dai counsel Marta Sassella (in foto) e Ugo Orsini e composto dall’associate Francesco Eugenio Pasello, ha assistito Leading Jewels nel lancio dell’offerta pubblica d’acquisto volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie di Damiani.
Banca Akros ha agito in qualità di advisor finanziario di Leading Jewels e di intermediario incaricato della raccolta delle adesioni. Glg ha assistito il consiglio di amministrazione di Damiani con un team guidato dai partner Giampaolo Grasso e Simone Gerardi e dagli associate Marika Manganaro e Andrea Tumminelli.
Le azioni di Damiani sono a oggi quotate sul mercato telematico azionario (Mta), organizzato e gestito da Borsa Italiana, ma l’obiettivo dell’offerta - il cui periodo di adesione terminerà il 1 marzo 2019 - è conseguirne la revoca dalla quotazione sul Mta (delisting).
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Fondi attivisti, i timori delle quotate
Più della maggioranza delle società quotate in Europa segnala la propria preoccupazione rispetto all’aumento dell’attivismo dei fondi. E ammette di non avere una strategia chiara per affrontarlo. Lo rivela uno studio della società di consulenza AlixPartners, che ha intervistato i dirigenti di 500 aziende quotate in Europa lo scorso dicembre. Obiettivo della ricerca, far emergere il sentiment, le criticità e i bisogni delle società quotate rispetto al recente aumento del fenomeno.
Anche se in Italia il fenomeno è ancora limitato, ogni anno circa una decina di aziende quotate deve affrontare la sfida lanciata dai fondi attivisti. Solo quest’anno, sono state complessivamente sette le società italiane puntate dagli attivisti, incluso il caso esemplare di Telecom Italia, che ha visto la vittoria di Elliott sul socio di maggioranza Vivendi nel rinnovo del Cda del 4 maggio. E il trend è in crescita: nei prossimi 12-18 mesi si stima che saranno almeno 12 le aziende italiane sotto il mirino di fondi attivisti.
Entrando nel merito della ricerca condotta da AlixPartners, è interessante notare alcune posizioni assunte dalle aziende. Alla domanda «La crescita dell’attivismo degli investitori ti preoccupa?» rispondono “sì” ben 340 aziende su 500 (il 68% del campione) appartenenti soprattutto ai settori oil & gas, automotive e servizi finanziari. E per il 65% degli intervistati, in prevalenza telco, prodotti farmaceutici, vendita al dettaglio e beni di consumo, è aumentata in modo significativo «l'importanza di gestire l'attivismo negli ultimi 12 mesi».
Nel corso di un incontro con la stampa a cui ha preso parte anche TopLegal, Stefano Aversa (in foto), global vice chair e chair Emea di AlixPartners, ha così commentato: «Il 2018 ha mostrato una forte crescita del fenomeno di attivismo degli investitori, con 575 attivisti globali che hanno avanzato richieste a società a media e alta capitalizzazione. I tassi di successo della domanda degli attivisti sono in rialzo: lo scorso settembre il 44% delle richieste di attivisti ha avuto un successo almeno parziale. Poter contare su una strategia chiara e ben delineata può aiutare le società non solo a prepararsi per gestire la sfida lanciata dagli investitori attivisti, ma anche a trasformarla in un’opportunità per creare valore».
Ma le aziende, in concreto, quali misure hanno adottato per far fronte alla crescente “minaccia”? Secondo l’indagine, in realtà, il 53% degli intervistati ammette di non avere una vera e propria strategia per affrontare un eventuale intervento da parte di fondi attivisti. Del resto, la definizione e l’implementazione di una strategia inciderebbero significativamente sui costi e sui margini. Il 32% (principalmente nel settore edile e servizi finanziari) riconosce che in azienda il livello di competenza nel trattare con i fondi attivisti sia basso, e più della maggioranza (il 57%) si aspetta di dover ricorrere a un supporto di consulenti esterni nei prossimi 12-24 mesi.
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BonelliErede e Grimaldi nel rifinanziamento di Acque
BonelliErede e Grimaldi hanno assistito, rispettivamente, un pool di istituti di credito composto da Banca Imi, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco Bpm, Bnp Paribas, Bnl, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Mps Capital Services Banca per le Imprese e Ubi Banca, e la società Acque, società di gestione del servizio idrico integrato in 55 comuni della Regione Toscana, nell’ambito di una complessa operazione di rifinanziamento.
BonelliErede ha assistito gli enti finanziatori coinvolti nell’operazione con un team guidato dal partner Catia Tomasetti (in foto) e composto dal managing associate Giorgio Frasca, l’associate Daniela De Palma, Alberto Gea e Beatrice Corda per i profili banking e da Giovanna Zagaria, managing associate, e Giovanna Salatino, senior associate, per gli aspetti di diritto amministrativo.
Grimaldi ha assistito la società Acque con un team guidato dal managing partner Francesco Sciaudone e composto da Maria Chiara Cieri, per gli aspetti di diritto finanziario e societario, Cristiano Chiofalo per gli aspetti di diritto amministrativo e Riccardo Salvatori per gli aspetti di diritto fiscale. La società è stata inoltre assistita da Mediobanca sulle tematiche finanziarie e di strutturazione del debito.
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DoveVivo sceglie Giulia De Michelis
Giulia De Michelis (in foto) è stata nominata legale di DoveVivo con l'obiettivo di dirigere l’area legale e supportare l’azienda nella corretta gestione degli aspetti giuridici legati al business e dei progetti straordinari. Si occuperà, inoltre, di fornire consulenza alle diverse funzioni aziendali, lavorando a stretto contatto con i partner legali esterni.
Avvocato in Italia e solicitor in Uk, Giulia De Michelis ha iniziato la sua carriera occupandosi di diritto commerciale presso lo studio Dewey Ballantine a Milano, per poi proseguire lavorando in diversi studi legali americani, prima a Londra da Dewey & LeBoeuf e poi negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi da Pillsbury Winthrop Shaw Pittman e Dubai da Winston & Strawn.
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Elexia vince in Cassazione nel settore del trasporto aereo
Le 12 società di gestione aeroportuale, assistite dal partner di Elexia Enrico Mormino, esperto di diritto del trasporto aereo, hanno ottenuto dalla Cassazione a sezioni unite civili l’accoglimento del loro ricorso e il riconoscimento definitivo della natura di tributo di scopo delle somme da versarsi al fondo antincendio, con conseguente giurisdizione esclusiva del giudice tributario.
La sentenza segue di pochi mesi l’ottenuta dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 478, della legge n. 208/2015, norma con cui il legislatore era intervenuto retroattivamente per favorire le amministrazioni nelle numerose controversie in essere, aventi ad oggi un valore di oltre 230 milioni.
Le società di gestione aeroportuale lamentano, infatti, l’utilizzo dei 30 milioni annui da versarsi al fondo antincendio per finalità che, a partire dal 2009, non hanno nulla più a che vedere con l’ambito aeroportuale e, nello specifico, con la riduzione dei costi sostenuti dallo Stato per il servizio antincendio aeroportuale.
Importante anche la statuizione della suprema corte sulla potenziale valenza di giudicato esterno della sentenza della commissione tributaria provinciale di Roma n. 10137/51/14 a partire dal 2009, cioè da quando è venuto meno l'originario scopo legislativo del fondo antincendio ad opera dell'art. 4, comma 3 - bis, del d.l. n. 185 del 2008.
Si tratta di un ennesimo e importante riconoscimento delle ragioni delle società di gestione aeroportuale coinvolte, che possono adesso far valere l’efficacia esterna della positiva sentenza passata in giudicato in relazione ai 30 milioni annui da versarsi a partire dal 1° gennaio 2009.
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Herbert Smith lancia un software per valutare i rischi
Herbert Smith Freehills ha introdotto un nuovo servizio basato su un software per la valutazione del rischio allo scopo di aiutare i propri clienti a identificare, quantificare e valutare i rischi inerenti a una controversia, in modo da essere in grado di prendere decisioni commerciali più consapevoli. Il servizio è stato sviluppato da un team specialistico, il "Decision Analysis" team, composto da avvocati che combinano doti statistico/matematiche con una vasta esperienza nella gestione di complessi contenziosi.
Il Decision Analysis team affianca di volta in volta i gruppi di lavoro incaricati della gestione delle singole controversie, al fine di identificare gli aspetti critici e le aree di maggior incertezza e, sulla base di metodi analitici, simulare i possibili esiti ad ogni stadio del procedimento, in modo da consentire ai clienti di conoscere passo a passo e gestire il grado di rischio.
Si tratta di un servizio di analisi che può essere messo a disposizione dei clienti in tutti i casi in cui, a fronte di una situazione di incertezza, occorra prendere decisioni quali, ad esempio, se iniziare un'azione legale, quali siano i rischi e costi connessi, o se sia il caso di cercare o accettare una soluzione transattiva.
Creato dai partner di Herbert Smith Freehills Alexander Oddy e Donny Surtani, negli ultimi due anni il servizio è stato già utilizzato ed è ora esteso a tutti gli uffici di Herbert Smith Freehills, inclusa la sede italiana guidata da Laura Orlando (in foto).
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Selezione naturale
Il punto di forza del mercato legale napoletano è la tradizione forense. La debolezza, il tessuto economico. Specchio del Paese, Napoli amplifica però il disagio contemporaneo dell’avvocatura: l’ormai dilagante problema dell’eccedenza dell’offerta sulla domanda di servizi legali. Tuttavia, la ripresa degli ultimi tempi, anche grazie al turismo, e l’esistenza di filiere con un forte livello di competitività hanno spinto il fabbisogno di assistenza e consulenza. Il risultato è uno scenario economico a macchia di leopardo, a cui fa da contraltare un mercato legale frammentato, composto in prevalenza da studi legati con un’impostazione tradizionale e dalla contemporanea presenza di pochi studi strutturati di medie dimensioni che guardano però al full service. La fotografia partenopea emerge dall’ampia indagine che ha svolto TopLegal e che ha coinvolto diverse insegne attive sul territorio.
Il contesto economico
Napoli ha sperimentato un declino dell’attività industriale, fino ad allora cruciale, che parte dagli anni Novanta. «Oggi — dice Innocenzo Militerni, dell’omonimo studio — il quadro è completamente cambiato. C’è solo il terziario: con attenzione particolare per l’attività di ristorazione. Il tessuto si è sviluppato soprattutto a livello di servizi a basso costo che non sono in grado di generare elevati ritorni economici». Più in generale, il tessuto economico, caratterizzato da attività organizzate in forma individuale o ditta, ha influito negativamente sugli studi legali, facendo prevalere il modello fortemente individualista nello svolgimento della professione e limitando la crescita dimensionale delle realtà più organizzate.
Ed è proprio l’elemento dell’individualità che ha rappresentato un freno allo sbarco e al consolidamento con grandi realtà nazionali. «Nell’ultimo decennio — spiega Militerni — grossi studi nazionali ed internazionali hanno cercato di radicare una propria sede nella città di Napoli, attraverso accordi di cooperazione o assorbimento di studi legali napoletani, ma queste iniziative non hanno ottenuto il risultato atteso». Alla carenza economica endemica della città di Napoli si aggiungono i difetti della giustizia, come l’eccessiva durata dei processi; tutti fattori che spingono l’avvocatura associata a operare su basi prettamente individuali frenando lo sviluppo degli studi.
Tuttavia qualcosa ora sembra essere cambiato. Il riposizionamento dell’immagine della città ha favorito la ripresa del turismo e gli investimenti sulla formazione da parte delle multinazionali (come la Apple Academy). A dare un impulso competitivo sano al mercato dei servizi legali, la lotta alla corruzione nelle pubbliche istituzioni dovute alle Linee Guide proposte dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e che si ispirano alla maggiore trasparenza ed efficienza nel conferimento dei mandati per intaccare i rapporti fiduciari tra avvocato e cliente. Premesse che promettono bene per la crescita e un mercato dei servizi professionali più maturo. «Il quadro economico di Napoli – commentata Vincenzo Cerbone, managing partner dell’omonimo studio – è comunque abbastanza positivo rispetto al passato visto che, grazie al miglioramento nella gestione dei rifiuti e la lotta alla corruzione nelle pubbliche istituzioni che ha imposto una crescente (e aggiungo: sana) competizione tra le imprese e i professionisti, la situazione, se pure lentamente, sta cambiando in senso positivo».
Caratteristiche dell’offerta
Lo scenario competitivo del mercato legale partenopeo è caratterizzato da una forte frammentazione tra gli avvocati divisi tra titolari di piccoli studi e pochi studi strutturati di medie dimensioni, generalmente full service con professionisti più specializzati e noti al panorama legale nazionale, talvolta anche con sedi a Roma e Milano. Tra queste realtà figurano studi tradizionali di dottori commercialisti con specializzazione in tax e assistenza in campo societario e fallimentare, studi legali specialisti in societario e fallimentare, realtà monospecializzate in diritto amministrativo e diritto del lavoro, nonché gli studi legati alle figure di professori universitari. Nell’ambito societario e fallimentare commercialisti e avvocati sono in concorrenza gli uni con gli altri.
In questo scenario, la specializzazione nel campo della crisi d’impresa è nodale. A queste realtà si aggiungono le grandi società internazionali di revisione (le big four nonché Bdo) e i grossi studi legali di rilievo nazionale con sedi anche a Napoli, per esempio Toffoletto De Luca Tamajo e LabLaw. La forte presenza dei giuslavoristi non è peraltro casuale negli ultimi cinque anni sono cresciti i mandati in cause di lavoro, anche come ricaduta della grave crisi economica e occupazionale che ha attraversato l’area. La numerosità degli avvocati ha scatenato una corsa al ribasso con prezzi praticati ben al di sotto dei minimi tariffari. «Al di là di un certo numero di studi di grande tradizione e di altri emergenti, altri sopravvivono grazie a una rete clientelare o di micro corporativismo», fa notare Raffaele De Luca Tamajo, senior partner di Toffoletto De Luca Tamajo. Tuttavia, la crisi economica e il blocco degli investimenti pubblici, in un’area con un Pil con circa il 60% legato alla spesa pubblica, la rivoluzione digitale (l’uso di dispositivi software e di soluzioni digitali si sta diffondendo nelle insegne napoletani) e il panorama legale sempre più complesso hanno portato a una selezione naturale degli studi.
La versione integrale dello speciale dedicato a Napoli è disponibile sul numero di febbraio-marzo di TopLegal Review.
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Sport (7 febbraio 2019)
Tonucci con il Miami United al calcio mercato a Milano
I progetti di sviluppo delle attività del Miami United, squadra sulla quale ha messo gli occhi recentemente anche David Beckham, passano per il calcio in Europa con obiettivi di forte crescita. In chiusura del calciomercato a Milano, Tonucci, con il partner Giuseppe Mongiello, ha assistito il Miami United, Roberto Sacca, e l'agenzia svizzera Vip Experience, con il Ceo Sabrina Catullo, per il perfezionamento di un accordo di comunicazione strategica finalizzato ad accompagnare, tra l’altro, la creazione di una academy del club statunitense, la ricerca di nuovi sponsor e investitori, la creazione di interesse per i diritti televisivi, puntando soprattutto sulla popolazione ispano americana, il tutto anche grazie all’ingresso del Miami United nel network Élite di Borsa italiana.
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Real estate (7 febbraio 2019)
Acquisita l’ex manifattura tabacchi di Piacenza con Freshfields
Freshfields Bruckhaus Deringer, con il senior associate Andrea Caputo coadiuvato da Vincenzo Esposito del team di real estate e con la senior associate Stefania Guarino per gli aspetti di diritto amministrativo, ha assistito Prelios Sgr nell’acquisto da Quadrifoglio Piacenza dell’area dell’ex manifattura tabacchi di Piacenza. Il venditore, Quadrifoglio Piacenza, è stato assistito da Guido Doria. L'operazione ha interessato anche gli aspetti legali connessi al progetto di sviluppo immobiliare e di riqualificazione da realizzarsi sull’area, ivi inclusa la realizzazione di un complesso immobiliare composto da fabbricati commerciali e abitazioni destinate al social housing. L’intervento, denominato “Le Case nel Parco” sarà realizzato grazie a un investimento di oltre 45 milioni di euro.
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Energy (7 febbraio 2019)
De Berti Jacchia con Effy nella vendita a Engie di tre società
De Berti Jacchia ha assistito il gruppo Effy nell’operazione finalizzata alla cessione a Engie delle società CertiNergia in Italia e CertiNergy e Cn Solutions in Francia, tutte specializzate nel rilascio dei titoli di efficienza energetica e, in generale, nella consulenza per l'efficientamento energetico. De Berti Jacchia ha agito per i profili italiani con un team composto dalla partner Cristina Fussi e dalla senior associate Orsola Galasso, affiancate dall’associate Sophie Bertoletto. Per gli aspetti di diritto francese Effy è stata assistita da Lpa-Cgr con un team composto da Philippe Raybaud e Thibault Willaume per la parte di M&A e Alexander Bensoussan e Rudy Jourdan per la parte giuslavoristica. Engie è stato assistito da Allen & Overy con un team composto da Alexandre Ancel, Ralph Salameh e Paul Worms, nonché da Marco Muratori e Martina Grillo per le implicazioni di diritto italiano.
Alperia e Dolomiti Energia con Legance e Paul Hastings
Legance ha assistito Alperia nella costituzione di una joint venture industriale con Dolomiti Energia - assistita da Paul Hastings - per lo sviluppo della mobilità elettrica nella regione Trentino Alto Adige e su tutto il territorio nazionale. Dolomiti Energia Holding acquisirà una quota pari al 50% di Alperia Smart Mobility, società attraverso cui le parti intendono procedere allo sviluppo congiunto del settore della mobilità elettrica. Dopo il closing la società cambierà nome e diventerà Neogy. Alperia è stata assistita da Giacomo Gitti, senior counsel di Legance. Per Paul Hastings ha agito un team coordinato dal partner Lorenzo Parola coadiuvato dalla senior associate Paola Merati mentre la partner Francesca Morra ha seguito gli aspetti antitrust dell’operazione.
Sticchi Damiani ottiene due sentenze gemelle dal Tar Sardegna
Con due sentenze gemelle, il Tar Sardegna ha accolto i ricorsi proposti da Andrea Sticchi Damiani e Francesco Saverio Marini, nell’interesse della Società Agricola Fotosolara Oristano e della Società Agricola Fotosolara Bonnanaro, titolari di serre fotovoltaiche di potenza di poco inferiore a 1 Mw. In particolare, la Regione Sardegna aveva disposto la decadenza dall’autorizzazione unica ritenendo che le società avrebbero inadempiuto alle prescrizioni del titolo, per aver stipulato un contratto di comodato con un coltivatore diretto per la coltivazione del terreno sottostante le serre. Secondo l’interpretazione dell’amministrazione regionale, tale circostanza avrebbe determinato il venir meno della qualifica di imprenditore agricolo e la perdita di disponibilità del fondo (entrambi requisiti per il rilascio dell’Au). Il giudice amministrativo ha invece annullato integralmente i provvedimenti di decadenza.
Milis vince al consiglio di Stato con Sticchi Damiani
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso proposto da Francesco Saverio Marini e Andrea Sticchi Damiani nell’interesse di Milis Energy Società Agricola, titolare di due impianti fotovoltaici architettonicamente integrati di potenza pari a circa 6 Mw ciascuno. In relazione a tali impianti il Gse aveva disposto la riqualificazione strutturale e il conseguente riconoscimento della tariffa per “impianti a terra”. In particolare, il consiglio di Stato, ha accolto il ricorso proposto dalla società, chiarendo che i poteri di controllo e verifica trovano un limite in ordine ai fatti e alle circostanze già accertate dal giudice amministrativo con sentenza passata in giudicato. Eventuali ulteriori verifiche sono dunque possibili unicamente in relazione a fatti diversi e successivi rispetto a quelli oggetto di una precedente pronuncia.
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Corporate/M&a (7 febbraio 2019)
Bird & Bird nell’acquisizione di Distillerie Franciacorta
Stock, affiancato da Bird & Bird, ha acquisito Distillerie Franciacorta. Partners è stato advisor strategico e M&a lato buyer. Per Bird & Bird hanno agito Francesco Barbieri, coadiuvato da Davide Biasotti, dipartimento corporate, Giulia Brambilla, per gli aspetti giuslavoristici, Rita Tardiolo per gli aspetti di diritto della proprietà intellettuale e Jacopo Nardelli per gli aspetti di diritto amministrativo. Per conto di Partners hanno seguito l’operazione il presidente Michele Preda e Gianluca Cinti, affiancati da Alberto De Falco. Il prezzo pattuito per l’acquisizione è di 23,5 milioni di euro, cui si aggiungono 3 milioni di euro per l’acquisizione dei terreni di proprietà di Distillerie Franciacorta, destinati alla costruzione di un nuovo sito produttivo.
Tutti gli studi nella cessione di Gampack a Progressio
Progressio Sgr, in qualità di gestore del Fondo Progressio Investimenti III, ha acquisito una partecipazione di controllo in Gampack, società piacentina operante nel campo della progettazione, produzione e commercializzazione di macchine e sistemi di imballaggio secondario completamente automatici e semi automatici. Progressio è stata assistita da Russo De Rosa, con un team trasversale coordinato da Leo De Rosa e formato da Andrea De Panfilis, Alberto Greco, Caterina Giacalone e Veronica Colombo, per gli aspetti legali, e da Luca Mainardi, Laura Scapin e Alessia Boddi, per gli aspetti fiscali. I soci fondatori, che hanno reinvestito nella società acquisendo una quota di minoranza, sono stati assistiti da Pedersoli, con un team guidato dall’equity partner Alessandro Marena. L’operazione ha previsto anche l’ingresso nel capitale sociale di Amedeo Scapin, assistito da Gramellini Leonelli, con Nicola Sbrenna. Per i venditori ha agito come advisor finanziario Gobbi. L’acquisizione è stata finanziata da Banco Bpm (quale banca agente e capofila) e Crédit Agricole, assistite da Simmons & Simmons, con Davide D’Affronto, Alessandro Elisio e Francesco Burla.
Munari Cavani con WopArt nella riorganizzazione societaria
Munari Cavani, con un team guidato dal socio Francesca Broussard e dal salary partner Federico Ferraresi, ha assistito WopArt work on paper fair e l’ideatore della manifestazione fieristica, Paolo Manazza, nella riorganizzazione societaria nonché nella collaborazione tra WopArt e Bologna Fiere. WopArt è la prima fiera internazionale al mondo dedicata alle opere d’arte su carta.
Grimaldi e Russo De Rosa nella cessione di Fm Plastic a Eos Im
Grimaldi ha assistito Eos Investment Management, società inglese che gestisce fondi di investimento alternativi, nell’acquisizione – per il tramite della controllata Poplast – dell’intero capitale sociale di Fm Plastic, converter di packaging flessibili. Russo De Rosa ha curato gli aspetti di strutturazione e i profili fiscali dell’operazione, nonché l’assistenza legale e contrattuale ai venditori. Grimaldi ha agito con il managing partner Francesco Sciaudone e il partner Giovanni Bocciardo coadiuvati dalla senior associate Silvia Beccio. Eos Im è stata altresì assistita da Goetz & Partners per la business due diligence, Deloitte per la financial due diligence, e da Kpmg per la esg due diligence. Russo De Rosa Studio ha agito con un team multidisciplinare guidato dal socio Leo De Rosa e coordinato dagli associati Alessandro Rocca per gli aspetti fiscali e di strutturazione e Alberto Greco per gli aspetti legali.
Cerved Credit Management con Kpmg per l'acquisto da Eurobank
Lo studio associato – consulenza legale e tributaria di Kpmg ha assistito Cerved Credit Management, società controllata da Cerved, nell’acquisizione della società greca operante nel real estate Eurobank Property Services da Eurobank. Gli aspetti legali dell’operazione sono stati seguiti da un team in house di Cerved composto dal general counsel Sabrina Delle Curti e da Gabriele Gagliolo mentre, per quanto concerne i profili di business e M&a, ha agito Francesco Carbone, Corporate Development M&a manager di Cerved Group. Lo studio associato di Kpmg ha assistito Cerved con Paolo Cocchini, che ha inoltre coordinato le attività dello studio Zepos & Yannapulos per i profili di diritto greco dell’operazione.
Lca e Pedersoli con Creative Ventures entrata in Italia Independent
Lca, con Edoardo Calcaterra e Federica Pecorini, ha assistito Creative Ventures in relazione al contratto di investimento stipulato con Italia Independent Group e l’azionista di maggioranza Lapo Elkann, assistiti da Pedersoli con Carlo Re, Stefano Milanesi, Giulia Etzi Alcayde e Melissa Pace. Il contratto disciplina la sottoscrizione da parte di Creative Ventures di un aumento di capitale riservato di sei milioni di euro, nonché il contestuale aumento di capitale, che avverrà alle medesime condizioni, di euro due milioni riservato all’azionista di maggioranza Lapo Elkann.
Gattai Minoli Agostinelli con F2a nell’acquisizione di Archimede Hr
Gattai Minoli Agostinelli, con un team composto dal partner Stefano Catenacci e dall’associate Maria Persichetti, ha assistito F2a Fis-Antex, società controllata dal fondo Ardian e operante nel settore delle soluzioni di outsourcing, nell’acquisizione di Archimede Hr. L’acquisizione consente al gruppo F2a di ampliare l’offerta e di rafforzare il presidio dell’area dell’Italia centrale, costituendo una nuova sede a Perugia.
Pramac acquista Captiva Energy Solutions: gli studi coinvolti
Lombardi Segni e King Stubb & Kasiva hanno prestato assistenza nell’ambito dell’acquisizione da parte di Pr Industrial, società parte del gruppo Generac Holdings operante nella produzione di gruppi elettrogeni e macchine per la movimentazione, nell’acquisizione, attraverso una sua controllata (Pramac Iberica), di una quota di maggioranza in Captiva Energy Solutions, società indiana con sede a Calcutta specializzata in generatori personalizzati. Lombardi Segni ha agito con un team composto dal partner Federico Vermicelli e dagli associate Adele Zito e Pierangelo Totaro. King Stubb & Kasiva ha assistito i compratori in relazione ai profili di diritto indiano.
BonelliErede e Bp nell’acquisizione di Libra Finanziaria
BonelliErede ha assistito Cofidis nel perfezionamento dell’operazione di acquisizione del 100% delle quote di Libra Finanziaria – intermediario finanziario che fornisce finanziamenti a clienti – detenute da Matteo Urbinati, Lorenzo Eusebi, Mariangela Eusebi e Coges. BonelliErede, con un team composto dalla socia Barbara Napolitano e dalla senior associate Roberta Padula, ha affiancato il team in-house composto da Alessandro Borzacca (Ceo), Roberto Lucchini (Cfo) e Pierfrancesco Scoppa (head of legal department). Bp ha affiancato i venditori con un team composto dal socio Marco Boldrini e dal collaboratore Marco Bertini.
Deloitte Legal e BonelliErede nel Mbo di Bmb Manifattura Borse
Deloitte Legal, con un team composto da Andrea Martellacci, Sergey Orlov e Niccolò Giusti, ha assistito il top management della società Bmb Manifattura Borse di Firenze nell’operazione di Mbo della società, rilevandola dal fondo tedesco di private equity Halder attraverso il veicolo Luxury Industrial Holding. L’assistenza legale al fondo Halder è stata, invece, prestata da BonelliErede con il team composto da Alessandra Piersimoni e Matteo Minero.
Dla Piper e Pwc nell'acquisizione di Omnia fatta da Cantel Medical
Dla Piper, con un team multigiurisdizionale guidato dal partner Alessandro Piermanni, coadiuvato dall'associate Sira Franzini, ha assistito Cantel negli aspetti legali dell'acquisizione. PwC Deals e PwC Tls hanno assistito Cantel con riferimento agli aspetti finanziari, con un team guidato da Giuseppe Rana (partner responsabile Us Desk di PwC Deals) e Federico Manassero, e con riguardo agli aspetti fiscali, con un team guidato dal partner di PwC Tls Alessandro Di Stefano e da Giuseppe Falduto. I venditori sono stati assistiti dallo studio Mangano, in particolare da Piero Luigi Mangano, Francesca Martinolli e Massimo Corradi.
K&L Gates nell’acquisizione di 72d
K&L Gates ha assistito Rhiag, facente parte del gruppo Lkq quotato al Nasdaq, operante nella distribuzione di pezzi di ricambio per autoveicoli, veicoli commerciali e industriali, nell’acquisizione di 72d, uno dei principali distributori nel segmento aftermarket del nord est. Il team di K&L Gates è stato guidato da Pasquale Marini, partner corporate M&a, unitamente a Roberto Podda.
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Lavoro (7 febbraio 2019)
LabLaw partner strategico di Alis
Francesco Rotondi e Alessandro Paone di LabLaw affiancheranno Alis - Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile nei lavori per definire il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, che ha l’obiettivo di traguardare l’associazione verso l’affermazione della propria rappresentatività anche in materia di relazioni sindacali con le parti sociali. LabLaw fornirà assistenza e supporto ad Alis e ai propri associati in tutte le tematiche di diritto del lavoro e sindacale.
Chiello & Pozzoli negli accordi sugli esuberi di Scm e Scm Fonderie
Accordo raggiunto tra Scm Group e Scm Fonderie, affiancate da Chiello & Pozzoli, e le organizzazioni sindacali di categoria. Chiello & Pozzoli ha agito nelle persone di Cesare Pozzoli e Giorgio Giannini.
L’azienda nell’ambito di un percorso condiviso ha confermato una riduzione degli esuberi a 100 lavoratori, con una sensibile riduzione rispetto al piano originario di 121. Inoltre, è stato confermato l’impegno di stipulare presso il Mise un protocollo per l’accesso alla Cigs per cessazione attività del sito Scm Fonderie di Rimini così come la volontà di attivare uno specifico accordo con l’Agenzia regionale per il lavoro della Regione Emilia-Romagna per la formazione, la riqualificazione e la ricollocazione del personale.
Arlati Ghislandi con Pernigotti sullo stabilimento di Novi Ligure
Arlati Ghislandi, con il team coordinato da Massimiliano Arlati e Rosamaria Bevante, ha affiancato Pernigotti nella gestione del contenzioso sindacale relativo alla cessazione delle proprie attività presso lo stabilimento di Novi Ligure. Lo scorso 5 febbraio 2019, è stato siglato un accordo che prevede il ricorso allo strumento della Cigs per cessazione d’attività che consentirà il sostegno al reddito dei lavoratori. Durante il periodo necessario ad organizzare la reindustrializzazione presso il sito e presso altre realtà del territorio, sarà utilizzato lo strumento delle politiche attive per il lavoro, coordinate dalla regione Piemonte.
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Restructuring (7 febbraio 2019)
Ey e Ddp per la ristrutturazione delle partecipate dal comune di Lodi
Ey, con un team guidato da Francesco Marotta e formato dal socio Marco Nazareno Mizzau coadiuvato da Benedetta Cantatore e Adolfo Costantini, è stata incaricata dalla Fondazione Parco Tecnologico Padano e dalla controllata Parco Tecnologico Padano - entrambe controllate dal Comune di Lodi – si affiancarle nelle procedure di ristrutturazione del debito. Ey è stata incaricata anche di seguire tutti gli aspetti giuslavoristici con un team guidato da Stefania Radoccia e formato dalle socie Maria Teresa Iannella e Cristina Colangelo, coadiuvate da Nancy Bonasera. Per la redazione del piano di risanamento è stato incaricato lo studio Ddp con Massimo De Dominicise Ivan Valoroso.
Sipro ceduto a Secur con Giliberti
Triscornia e Fieldfisher
Giliberti Triscornia con il partner Ilaria Zingali ha
assistito Sipro Sicurezza Professionale in amministrazione straordinaria, operante
nel servizio della vigilanza e del trasporto valori con in forza circa 450
lavoratori, e il commissario straordinario, Massimo Invernizzi, nella
procedura di amministrazione straordinaria Prodi bis per la cessione del
complesso aziendale. Il trasferimento definitivo, con efficacia dal 5 febbraio
2019, è avvenuto a favore dell'aggiudicatario gruppo Secur, assistito da
Fieldfisher con il partner Andrea Granzotto. Per i profili lavoristici relativi
all'accordo sindacale ex legge 428/90 hanno agito per la Procedura lo studio
Perone Salvatori con il partner Paolo Salvatori e per Secur Fieldfisher con il
partner Maria Lucrezia Turco.
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Finanza (7 febbraio 2019)
Orrick e Bird & Bird nel Round B di brumbrum
Orrick ha assistito brumbrum, piattaforma italiana di e-commerce di auto usate, a km 0 e noleggio a lungo termine, nonché i soci originari della stessa nel round Serie B da 20 milioni di euro a cui hanno partecipato, assistiti da Bird & Bird, Accel, Bonsai Venture Capital, e.ventures, nonché il precedente azionista United Ventures. Il team Orrick era guidato dal partner Attilio Mazzilli e composto dall’of counsel Alessandro Vittoria e dalla managing associate Livia Pedroni. Il team Bird & Bird era composto dal counsel Francesco Torelli e da Stefano Pardini.
Baker McKenzie e Gop per Limonta Sport
Baker McKenzie e Gianni Origoni Grippo Cappelli hanno prestato assistenza, per gli aspetti di diritto italiano, in relazione al finanziamento bancario concesso al gruppo belga Sports & Leisure Group (Slg) per finanziare l’operazione di leveraged buy out del gruppo italiano Limonta Sport e controllate. In particolare, Baker McKenzie ha assistito il pool di banche finanziatrici, guidato da Kbc Bank, con un team composto dal partner Ludovico Rusconi e dall’associate Gianni Ramundo, coadiuvati dal counsel Giorgio Telarico e dalla junior associate Danila Quetti, per gli aspetti relativi al finanziamento, nonché dal counsel Francesco Florenzano per gli aspetti fiscali dell’operazione. Gianni Origoni Grippo Cappelli ha assistito il gruppo Slg con un team composto dal partner Eduardo Fiordiliso e dall’associate Giorgio Almansi, in coordinamento con il team di M&a guidato dal partner Kathleen Lemmens, coadiuvata dal senior associate Alessandro Carra e dalle associate Eleonora Canonici, Giulia Ebreo e Eugenia Scipioni e con il supporto del senior associate Marco Busia per gli aspetti fiscali.
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Contenziosi (7 febbraio 2019)
Mba vince contro Caspie e C.a.s.p.i.e
Mba ha vinto due arbitrati contro le Casse di assistenza sanitaria Caspie e C.a.s.p.i.e, che gli avevano affidato l’incarico di prestare in favore dei propri assistiti i servizi di rimborso spese mediche. A seguito di numerose problematiche sorte nella gestione di entrambi i rapporti sono state avviate due procedure arbitrali, che hanno dato entrambe ragione a Mba. Mba è stata affiancata da Federico Banti, Francesco Berardi e Emanuele Li Puma di Osborne Clarke.
Grimaldi vince con Epico negli Stati Uniti
Giorgio Gallenzi, partner di Grimaldi, responsabile dello sviluppo negli Stati Uniti, ha assistito Epico Holding, controllata dalla famiglia Andreoli Bonazzi e attiva nell’energia rinnovabile da impianti idroelettrici, nell’arbitrato internazionale contro Eagle Creek Renewable Energy con sede legale nello stato del New Jersey. La società americana aveva contestato la violazione di alcune garanzie rilasciate da Epico nell’ambito della cessione delle sue attività americane conclusa nel 2017. Il collegio arbitrale ha accolto integralmente le tesi di Epico. Nel team legale, coordinato dal general counsel di Epico Edoardo Galassi, anche lo studio Taylor McCormack & Frame di Portland.
Comelli Vacca vince in Corte dei Conti
Comelli Vacca, con il proprio founding partner Augusto Vacca, ha assistito vittoriosamente il responsabile dell’istruttoria della linea C della metropolitana di Roma in servizio presso la previgente struttura tecnica di missione del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel corso del giudizio di responsabilità erariale svoltosi innanzi alla corte dei conti, sezione giurisdizionale per il Lazio, in cui era stato convenuto in relazione a talune vicende riguardanti la realizzazione della linea C della metropolitana di Roma. Il presunto danno erariale ammontava a oltre 221 milioni di euro oltre interessi, rivalutazione monetaria e spese di giustizia, di cui 8 milioni quale quota addebitata al solo responsabile dell’istruttoria ministeriale.
La Cassazione sul contraddittorio preventivo in ambito doganale
La suprema corte con sentenza 17 gennaio 2019, n. 1115 ha accolto la difesa di Sernav, difesa da Sara Armella, ritenendo necessario il contraddittorio preventivo tra Dogana e operatore quando la rettifica riguarda il valore di transazione della merce importata. La vicenda trae origine da un’importazione di capi di abbigliamento di origine cinese, diretti alla grande distribuzione low cost. Dubitando del valore di transazione indicato nella dichiarazione, perché ritenuto troppo basso, l’autorità doganale ha raffrontato il valore dichiarato con quello elaborato dalla propria banca dati Cognos-merce per prodotti con caratteristiche similari, rilevando una differenza di oltre il 200%. Ritenendo, per tale scostamento, che il prezzo indicato dall’importatore non potesse essere veritiero, la Dogana ha rettificato la dichiarazione, sostituendo il valore dichiarato dall’operatore con quello individuato dal database, e contestando maggiori dazi e Iva. I giudici di legittimità, valutate le prove offerte dalla società, hanno quindi riconosciuto la violazione del diritto al contraddittorio preventivo necessario qualora la Dogana intenda procedere a rideterminare il valore di transazione delle merci importate.
Delfino Willkie Farr & Gallagher vince con Agriconsulting Europe
Delfino Willkie Farr & Gallagher, con il partner Riccardo Sciaudone coadiuvato dall’associate Eleonora Caravà, ha assistito con successo la società belga Agriconsulting Europe nell’arbitrato internazionale dinanzi al Centro belga di arbitrato e mediazione (Cepani) contro Soges, con sede legale in Italia. La società italiana si era resa inadempiente nei confronti di Agriconsulting nell’ambito di un contratto di servizi eseguito in Africa e finanziato con fondi dell’Unione europea.
Orabona vince a Milano per il presidente del Cda di Next Value
Lo studio Orabona, con un team guidato dal socio Andrea Orabona, ha assistito con successo Alberto Drei - presidente del Cda di Next Value - nel contenzioso per il reato di omesso versamento di ritenute certificate d’acconto. In particolare, la difesa si è incentrata sull’assenza di tipici poteri gestori ad hoc in capo al presidente del Cda ovvero di una formale delega attributiva di poteri gestori in materia di amministrazione, finanza e controllo contabile della società, nonché sull’inconsapevolezza dello stesso presidente - privo di deleghe operative - del debito d’imposta maturato dalla società per l’annualità 2012.
Riconosciuta tutela alla forma dei celebri stivaletti “Dr. Martens”
Il Tribunale di Como ha riconosciuto tutela penale al marchio avente a oggetto la forma dei celebri scarponcini “Dr. Martens”. La titolare di questo marchio, la società inglese Air Wair International Limited, si era costituita parte civile nel procedimento con il patrocinio di Gabriele Lazzeretti e Stefano Andres, partner dello studio legale Spheriens. Il procedimento aveva avuto origine da un sequestro di circa 8.000 paia di calzature riproducenti la forma delle calzature “Dr. Martens”, effettuato presso la dogana di Ponte Chiasso. I prodotti in questione – secondo il tribunale di Como – costituiscono contraffazione degli originali, dal momento che riproducono le principali caratteristiche distintive degli stivaletti “Dr. Martens”, e in particolare: la punta tondeggiante dell’anfibio, la cucitura della suola (gialla) in contrasto con la tomaia, la fettuccina (etichetta) posteriore, la suola laterale rigata.
Dea Capital Real Estate Sgr vince con Pavia e Ansaldo a Roma
La corte d’appello di Roma, in accoglimento integrale delle eccezioni sollevate da Pavia e Ansaldo per conto di Dea Capital Real Estate Sgr, ha rigettato le domande avanzate da società riconducibile a storica famiglia di costruttori romani nei confronti di un fondo gestito dalla Sgr, volte ad ottenere la nullità/risoluzione di un contratto di compravendita di un immobile e del collegato contratto di leasing immobiliare in essere tra la società e primario istituto bancario. Pavia e Ansaldo ha assistito la Sgr con un team composto da Fiorenza Resta, Maurizio Vasciminni e Gerardo Mascolo.
Lipani Catricalà vince con Adnkronos al Consiglio di Stato
Il consiglio di Stato, con la sentenza n. 824/2019, ha respinto l’appello presentato dall’agenzia Dire per ottenere l’annullamento dell’aggiudicazione disposta in favore dell’agenzia Adnkronos di uno dei lotti principali della gara per la fornitura dei servizi giornalistici delle agenzie di stampa al governo e alla pubblica amministrazione. Adnkronos è stata rappresenta dinanzi al consiglio di Stato da Lipani Catricalà, con un team composto da Antonio Catricalà, Damiano Lipani, Francesca Sbrana e Fabio Baglivo.
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Nomine di professionisti (7 febbraio 2019)
IN EVIDENZA
DoveVivo sceglie Giulia De Michelis
Giulia De Michelis è stata nominata legale di DoveVivo con l'obiettivo di dirigere l’area legale e supportare l’azienda nella corretta gestione degli aspetti giuridici legati al business e dei progetti straordinari. Si occuperà, inoltre, di fornire consulenza alle diverse funzioni aziendali, lavorando a stretto contatto con i partner legali esterni.
Linklaters assume un innovation manager per l’Italia
Linklaters ha annunciato l’ingresso in qualità di innovation manager dell’insegna per l’Italia di Maziar Jamnejad, già global head of innovation a Londra di Freshfields Bruckhaus Deringer. Jamnejad contribuirà ad armonizzare e sviluppare le iniziative lanciate dall’insegna in Italia con lo scopo di creare un legal innovation hub e lavorerà a stretto contatto con il team globale di Linklaters.
Simbari torna in Dinoia e nasce Dfs
Armando Simbari torna ad affiancarsi a Massimo Dinoia, Fabio Federico e Giovanni Dinoia e nasce così Dfs. La boutique continuerà a operare principalmente nei settori del diritto penale societario, finanziario, tributario, ambientale e della pubblica amministrazione. Simbari lascia Dentons, dove era entrato nel febbraio del 2018 e aveva costituito il dipartimento di white collar and internal investigation.
Dwf apre alla compliance con Francesco Falco
Dwf apre alla practice di compliance in Italia con l'ingresso di Francesco Falco in qualità di head of compliance. Falco, che fa il suo ingresso come counsel, si avvarrà di un team di altri due professionisti e sarà integrato nel dipartimento globale di compliance dello studio. Lascia Paul Hastings, dove era entrato nel 2011, maturando esperienza sia nel settore del contenzioso che in quello della compliance.
Nasce Nexta dalla fusione di quattro studi
È stata ufficializzata la nascita di Nexta, nuova società tra avvocati e commercialisti nata dalla fusione di Ac Avvocati e Commercialisti di Crema, Biletta Mazzotti Cerioli di Milano e gli studi commerciali e di consulenza dei dottori commercialisti Mauro Puppo e Angelo Bonfanti di Monza e Marco Palamidessi di Montecatini Terme. A guidare la squadra il Presidente Giulio Cerioli, l’amministratore delegato Mauro Puppo, insieme all’ideatore del progetto Marco Palamidessi.
Balzano si unisce al team finance di Orrick
Orrick ha annunciato l’ingresso di Marina Balzano in qualità di local partner per il team finance guidato da Patrizio Messina. La professionista lascia Pavia e Ansaldo, dove era entrata nel 2015 e promossa partner nel 2017, unitamente a Giulio Asquini; entrambi saranno basati nella sede di Milano.
Sza, entra Bombelli per rafforzare il corporate
Sza ha annunciato l’ingresso di Stefano Bombelli. Il nuovo equity partner è esperto nell’area del diritto societario. Consigliere di amministrazione di primarie società italiane, è stato dal 2016 legal director del gruppo Deutsche Bahn / Arriva per l’Italia. Bombelli si occuperà del coordinamento del dipartimento corporate/M&a. Nel contempo Sza rafforza il dipartimento compliance grazie all’ingresso dell’associate Eugenio Rossi.
Paolo Rusconi nuovo socio di K&L Gates
K&L Gates ha annunciato l'ingresso di Paolo Rusconi in qualità di socio del dipartimento banking & finance della sua sede di Milano. Rusconi è esperto nell’ambito delle operazioni di ristrutturazione del debito e di turn around, M&a e banking. Già partner di Rcc, ha lavorato in studi nazionali ed internazionali ed entra in K&L Gates quale socio salary e sarà responsabile della practice Insolvency & Restructuring dell’ufficio di Milano.
Nunziante Magrone, entrano i soci fondatori di Paoletti Ilardi
Nunziante Magrone ha annunciato l’ingresso in studio di Pietro Ilardi e Vieri Paoletti, già soci fondatori di Paoletti Ilardi, che termina così la sua attività. I professionisti fanno il loro ingresso come soci ordinari nella sede romana dello studio unitamente a Lorenzo De Angeli e Roberto Mazzeo, che entrano in qualità di associate.
LA ALTRE NOMINE DELLA SETTIMANA
Mda apre una nuova sede a Treviso
Dopo la storica sede di Venezia e quella più recente di Padova, Mda prosegue nel suo percorso di crescita e annuncia l’apertura di una nuova sede a Treviso. La nuova sede prevede un resident partner, nella persona del managing partner Alessio Vianello, e la nascita di una piccola struttura dedicata all’M&a e alla contrattualistica internazionale composta dalla junior partner Silvia Tisato e da Giulia Patrassi.
Inoltre, la nuova apertura rappresenta anche l’inizio di una collaborazione professionale strategica con Codemo - Corrado di Treviso, studio specializzato in contenzioso e consulenza tributaria e doganale con il quale, non solo condivideranno i locali della nuova sede, ma intendono garantire alla clientela la consulenza e l’assistenza giudiziale anche in ambito tributario.
Stefanì presidente dell’ordine di Bari
Sarà Giovanni Stefanì, avvocato barese civilista di 56 anni e presidente uscente dell’ordine degli avvocati di Bari, a guidare il nuovo consiglio dell’ordine che resterà in carica sino a dicembre 2022. Saranno il vicepresidente Serena Triggiani, il segretario Antonio Benegiamo (confermati nel loro ruolo) e il tesoriere Carlo De Liddo, a completare la squadra che affiancherà Stefanì sino alla scadenza del mandato.
Giulio Tedeschi nuovo head of advisory services per Bernoni Grant Thornton
Giulio Tedeschi è il nuovo head of advisory services di Bernoni Grant Thornton, la branch italiana di Grant Thornton International specializzata nei servizi di consulenza tributaria, societaria e di parte dell’advisory. Specializzato in fiscalità delle imprese, valutazioni aziendali, strutturazione di operazioni straordinarie e contenzioso tributario, Tedeschi diventa responsabile dell’area advisory dopo oltre 30 anni in Bernoni Grant Thornton, dove è partner dal 1989.
Margherita Hurle e Francesca Anesi entrano in Munari Cavani
Munari Cavani annuncia la collaborazione con Margherita Hurle, fondatrice dell’omonimo studio, che entra come of counsel, e della sua collaboratrice Francesca Anesi. Lo studio Hurle si occupa prevalentemente di contenzioso e arbitrati in ambito civile, commerciale, fallimentare, bancario e finanziario. Ha prestato assistenza in processi quali Parmalat, Ciapazzi, Trevitex e FonSai (oggi Unipol).
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D'Argenio Polizzi nomina Laura Troiano equity partner
Laura Troiano (in foto) è stata nominata equity partner in D’Argenio Polizzi, studio in cui è entrata nel 2010 e dove si occupa di assistenza a compagnie assicurative che operano cross-border, con particolare riferimento ai mercati lussemburghese, francese e irlandese, contribuendo ad intensificare l’attività dello studio a livello internazionale, nonché di contenzioso assicurativo, con particolare riferimento al contenzioso relativo ai prodotti di ramo terzo, e contrattualistica.
Laura Troiano svolge altresì attività di collaborazione accademica in diritto internazionale e dell’Unione europea.
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Trade Wars, quali strumenti e contromisure?
Le scelte di politica commerciale adottate dall’amministrazione statunitense, a due anni dall’elezione di Donald Trump e, in parallelo, l’imminente uscita del Regno Unito dall’Europa, la cosiddetta Brexit, stanno rapidamente ridisegnando lo scenario internazionale modificando radicalmente i rapporti tra i diversi mercati, col rischio di creare significative barriere tariffarie e Trade Wars.
Kpmg, in media partnership con TopLegal, ha organizzato due incontri, un appuntamento milanese e uno romano, col fine di fornire agli operatori un quadro chiaro sullo stato delle Trade Wars e alcune soluzioni pratiche che possano supportare le società nella definizione del rapporto internazionale sulla base di criteri di semplicità, di efficienza e di risparmio daziario. Al dibattito milanese hanno preso parte Massimo Fabio (in foto), partner di Studio Associato (Kpmg); Federico Fabbrini, Professore di diritto comunitario alla Dublin City University e direttore del Brexit Institute; Marco Cutaia, direttore dell'Ufficio delle dogane di Milano 3; e Andrea Aracu, logistics manager di Intercos Europe.
La Brexit, decisa dal referendum che si è svolto in Gran Bretagna il 23 giugno 2016, è lo scenario che senz’altro tocca maggiormente i paesi dell’Unione europea ed è ormai imminente. L’exit day, vale a dire la data ufficiale del recesso, è stata fissata infatti al 29 marzo 2019. Per evitare una hard Brexit, il Regno Unito e l’Unione europea avevano negoziato un trattato di recesso volto a regolarizzare da un punto di vista legale i rapporti tra le due parti. Ma il 15 gennaio 2019, con 432 voti contrari e 202 voti a favore, il Parlamento britannico ha bocciato il testo dell’accordo proposto soprattutto a causa del cosiddetto Backstop, con cui - per evitare il rialzarsi di frontiere tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda – l’Irlanda del Nord era stata allineata alle regole europee.
A questo punto, fermo restando che Uk e Ue hanno stabilito di voler trovare un modello di cooperazione economica, bisognerà capire cosa accadrà dopo il 29 marzo. A tal riguardo Massimo Fabio nel corso del dibattito ha così commentato: «In attesa di capire se sarà possibile trovare con la Gran Bretagna un accordo che possa riproporre i contenuti di quelli già definiti con Norvegia o Svizzera, certamente saranno attivate al 29 marzo, data dell’Exit day, le formalità doganali. I nuovi adempimenti negli scambi reciproci rappresenteranno un costo inevitabile della Brexit. E, in questo contesto, sarà più facile interagire come soggetti accreditati Aeo (operatori economici autorizzati). Non è un caso se molte aziende britanniche in questi mesi si sono preoccupate di ottenere l’autorizzazione con regole europee perché, ad oggi, l’Aeo Uk non esiste. I britannici, quindi, dovranno attrezzarsi per disciplinare una figura di “trusted trader”, in linea con gli standard internazionali già adottati nella Ue e in moltissimi altri paesi membri del Wto. Allo stesso modo, anche per le aziende italiane accreditate ci saranno maggiori privilegi in termini di snellezza dei rapporti doganali».
La certificazione Aeo rappresenta, da un punto di vista doganale, la massima espressione di affidabilità, che consente all’azienda che ne è in possesso di avere una serie di benefici, che arrivano alla riduzione fino al 90% dei controlli doganali e del 30% delle garanzie per le obbligazioni sorte, consentendo altresì di accedere allo sdoganamento centralizzato.
La certificazione Aeo potrebbe risultare cruciale anche nella semplificazione dei rapporti con gli Stati Uniti, soprattutto alla luce delle più stringenti politiche tariffarie previste dall’amministrazione Trump. Gli Stati Uniti sono stati i primi a implementare il Safe Framework, con l’introduzione del Customs Trade Partnership Against Terrorism (C-Tpat). Negli scambi commerciali tra un operatore Aeo dell’Unione europea e un operatore C-Tpat statunitense sarà possibile beneficiare di importanti semplificazioni della catena logistica internazionale, riducendo i controlli e le formalità doganali e conseguendo pertanto un risparmio in termini di diminuzione dei tempi di delivery e dei costi correlati.
La determinazione dell’attuale amministrazione statunitense a voler riconsiderare gli accordi tra i paesi in chiave unilateralista, in totale difformità rispetto all’evoluzione multilateralista che aveva connotato tutti gli accordi commerciali degli ultimi trent’anni, ha imposto la necessità di avviare una riconsiderazione delle strategie produttive delle imprese votate all’internazionalizzazione. In quest’ottica, assume un ruolo fondamentale il processo di riappropriazione del “made in Italy” a cui molte aziende italiane, in passato, hanno rinunciato in ottica prudenziale perché parte del loro processo produttivo è delocalizzato all’estero. È ciò che è accaduto a Intercos Europe, azienda di prodotti cosmetici, il confezionamento di alcuni dei quali avviene in Cina.
Con la consulenza di Kpmg, la società ha avviato un dialogo costruttivo con l’Agenzia delle Dogane, volto a riappropriarsi dell’origine “made in Italy”. Questo è stato possibile grazie alla tracciabilità di tutte le fasi produttive, che dimostrano che l’intero processo di lavorazione delle materie prime avviene in Italia e che il bulk cosmetico inviato in Cina ha la stessa voce doganale del prodotto confezionato e messo in commercio. Poiché, doganalmente parlando, non c’è alcun salto tariffario, l’azienda sta concludendo in questi giorni il processo di riconoscimento dell’origine made in Italy. Una cosa non banale, considerando che, a partire dal prossimo 30 marzo, tutti i prodotti “made in China” potrebbero subire un aumento dei dazi statunitensi del 25 per cento.
Il consiglio, quindi, per tutte quelle aziende italiane che delocalizzano parti non sostanziali dei processi produttivi in altri Paesi è di avviare un confronto con l’Agenzia delle Dogane perché, come più volte sottolineato da Massimo Fabio nel corso dell’incontro, «l’amministrazione non è il nemico, ma un interlocutore in grado di supportare le aziende italiane. L’Agenzia delle Dogane, infatti, come previsto dal codice doganale unionale, deve avere un ruolo di catalizzatore della competitività».
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